In ritardo il 34% delle strutture per problemi con uffici comunali e regionali
Rispetto all’adozione del CIN rileviamo che ad oggi a fronte di 358.220 CIN rilasciati, circa il 34% delle strutture non ha ancora effettuato o non è riuscito ad effettuare la registrazione ed in tanti lamentano di aver inviato richieste di supporto e di chiarimento agli uffici comunali e regionali senza ricevere risposte.
La maggior parte dei proprietari e dei property manager in possesso di un CIR sono stati in grado di convertirlo in CIN abbastanza agevolmente ma restano ancora molteplici problemi:
– spesso i proprietari non trovano il proprio immobile associato ad alcun CIN nonostante l’accesso con SPID personale;
– quando la società è una persona giuridica in molte situazioni, soprattutto nella Regione Toscana, risulta quasi sempre impossibile, pur avendo il CIR, ottenere il CIN nella BDSR;
– in presenza di cointestatari l’appartamento è spesso associato a solo uno di essi oppure a nessuno dei due;
– ci sono situazioni in cui la Regione Lombardia, così come l’Emilia Romagna, aveva concesso ai property manager un unico CIR a fronte di più unità immobiliari gestite; in questo caso non sono pervenute linee guida che consentano ai legittimi detentori del CIR di ottenere un CIN per ogni unità;
– le Regioni Sicilia e Campania hanno introdotto il CIR solo nel 2023/2024 e quindi l’adozione del CIN è di fatto una prima adozione, più complessa che in altre Regioni.
Al mancato successo nel tentativo di associare il CIN ad un CIR esistente, si aggiunge il fatto che gli uffici di Comuni e Regioni sono ingolfati dal recupero del pregresso e quindi molto spesso non prendono in carico le nuove richieste di ottenimento del CIR, pur in presenza dei legittimi requisiti, facendo incorrere proprietari e property manager in situazioni di impossibilità di messa a reddito dei propri immobili, dopo aver effettuato investimenti.
Oltre ad incorrere nella possibilità di avere sanzioni dal 2 gennaio del 2025 (perché in queste situazioni non si sarà in grado di avere né il CIN sulle OTA, né la loro esposizione sui portoni d’ingresso), i proprietari che avevano un CIR che non riescono a convertire in un CIN potranno incorrere anche in una situazione di lucro cessante in quanto le piattaforme in base al decreto legge del 18 ottobre 2023 n. 145 art. 13 ter bloccheranno gli annunci sprovvisti di CIN non consentendo più di prendere prenotazioni a chi ne aveva diritto, con il rischio di causare danni anche agli ospiti che hanno confermato e pagato prenotazioni il cui check in sarà nel 2025.
Per queste ragioni l’AIGAB ha chiesto al Ministero del Turismo di convocare un tavolo con le Regioni per sollecitare la soluzione delle problematiche sopra esposte e di emanare nel frattempo una proroga di almeno due mesi rispetto alla scadenza attuale”.
Alcuni dati su cui riflettere
– Numero complessivo delle case esistenti in Italia:
35,2milioni di abitazioni residenziali
– Numero delle “seconde case non utilizzate”:
9,6milioni di abitazioni residenziali; pesano quasi il 29% del totale
– Numero “seconde case inutilizzate” attualmente a reddito con affitti brevi:
640mila le case per le quali esiste un annuncio online: rappresentano l’1,8% delle case esistenti in Italia ed il 6,6% delle “seconde case inutilizzate”. Si trovano per lo più nelle località di campagna/mare e nei borghi. Nelle grandi città circa il 15% degli immobili è vuoto.
– Capacità complessiva delle case messe a reddito in Italia con gli affitti brevi:
2,5milioni di posti letto, circa la metà dei posti letto nazionali.
– Di chi sono le case messe a reddito in Italia con gli affitti brevi e da chi vengono gestite.
Circa il 96% delle case online appartiene a proprietari singoli.
Circa il 25% è gestito da operatori professionali (o property manager, figura non ancora riconosciuta e priva di specifico Codice ATECO) per conto dei proprietari.
Complessivamente i gestori, professionali e non, sono circa 30mila.
– Numero famiglie italiane che hanno entrata integrativa grazie ad affitti brevi
Circa 600mila.
Ci sono circa 30mila imprenditori e 150mila dipendenti diretti che si occupano di prenotazioni, gestione tariffe, accoglienza, manutenzioni e pulizie, oltre ad un importante indotto in termini di investimenti per ristrutturazioni e home staging (imprese di costruzioni, architetti, fornitori di arredi etc).
Puoi trovare maggiori informazioni sull’evoluzione del settore, le nuove normative e leggere l’intervista al Presidente dell’AIGAB, Marco Celani, nel numero ‘Autunno 2024‘ di Millionaire Magazine, disponibile su webshop.millionaire.it
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