Social, Student e Senior housing, le nuove prospettive dell’abitare nel workshop di Coop Umbria Casa — La Voce del Territorio Umbro

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Nuove prospettive dell’abitare, occasione per discutere di progetti e sviluppo della rigenerazione urbana in Umbria. Di questo si è parlato martedì 4 marzo nel workshop, molto partecipato, ‘Le 3 S dell’abitare: social, student e senior housing’, nell’ambito della 41esima edizione di Expo Casa, in scena a Bastia Umbra fino al 9 marzo.

Organizzato da Coop Umbria Casa, in collaborazione con Prelios Sgr, l’evento ha ospitato rappresentanti di istituzioni locali, Ordini professionali, Fondazioni e Università. Ad aprire l’incontro è stato Laerte Grimani, presidente di Coop Umbria Casa. Sono intervenuti, inoltre, Costanza Spera, assessore al Diritto all’abitare del Comune di Perugia, Erigo Pecci, sindaco di Bastia Umbra, Matteo Ragnacci, presidente Legacoop Produzione e Servizi Umbria, ed Enzo Tonzani, presidente del Collegio dei geometri della provincia di Perugia; a seguire, un panel di esperti composto da Livio Farina, architetto coordinatore della Rete delle professioni tecniche dell’Umbria, Paolo Belardi, professore ordinario di Composizione architettonica e urbana dell’Università degli Studi di Perugia, Franco Marini, architetto e dirigente Pianificazione territoriale e progetti strategici del Comune di Perugia, Armando Ricca, head of social housing Prelios sgr e Alessandro Bruni, presidente di INU Umbria. Per tutta la durata di Expo Casa, Coop Umbria Casa sarà presente all’evento, insieme a Prelios, la sgr che in Umbria gestisce il fondo Asci (Abitare sostenibile Centro Italia) con la quale condivide lo stand numero 13 nella corsia E del padiglione 8 della fiera.

“Ci sono tre declinazioni dell’Abitare – ha spiegato Grimani –, Social, Student e Senior. Il Social housing è un modello abitativo che offre soluzioni accessibili a chi incontra difficoltà nell’ottenere una casa e quindi ha bisogno, oltre che di un mutuo, di condizioni economiche sicuramente vantaggiose. Di fatto sono 40 anni che facciamo social housing qui in Umbria, abbiamo realizzato più di 2mila appartamenti e dato una casa ad altrettante famiglie; lo student housing è rivolto agli universitari, studenti ma anche professori che hanno bisogno di prendere un alloggio temporaneo nella città e questo richiede soluzioni innovative, capaci di coniugare accessibilità economica, servizi e spazi adeguati allo studio e alla vita quotidiana. Infine, il senior housing, orientato alle persone che hanno più di 65 anni, spesso sole, che quindi hanno bisogno non solo dell’abitazione ma di un ecosistema di servizi a supporto della vita quotidiana, per favorirne l’autonomia e garantire al contempo assistenza e inclusione sociale”.

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“C’è anche una quarta ‘S’ dell’Abitare – ha aggiunto Belardi – ed è la Sostenibilità, ma non quella fatta di pannelli fotovoltaici, pale microeoliche o vernice antipolvere. Mi riferisco a quello che è il fondamento della città italiana, la continuità. In futuro, per essere sostenibili, dobbiamo cominciare a demolire e densificare le città come hanno fatto in passato i nostri antenati. I centri storici dell’Umbria dove sono stati riutilizzati pietre, capitelli, fregi, per costruire sul costruito sono un esempio di sostenibilità, le periferie molto meno”.

“Con il fondo Abitare sostenibile Centro Italia – ha affermato Ricca – siamo intervenuti in Umbria applicando il meccanismo del sistema integrato dei fondi, finanziato principalmente da Cassa Depositi e prestiti e poi da investitori privati e dalle Fondazioni locali. Attraverso il social housing privato andiamo a intercettare una domanda inespressa, una fascia grigia che si colloca tra il libero mercato e l’edilizia popolare. È una fascia che ha bisogno di un’abitazione e case in locazione; dal 2014 abbiamo attivato otto iniziative in Umbria, circa 700 unità in gran parte già ultimate. Un investimento importante di circa cento milioni di euro. I prodotti sono diversi: locazioni a lungo termine, patti di futura vendita, vendite a canone convenzionato. In questo momento la locazione è quella che ha più successo, locazione che facciamo con dei bandi patrocinati dai Comuni dove abbiamo sottoscritto delle convenzioni sociali che determinano quelli che sono i canoni sostenibili. Poi c’è l’indotto delle aziende che hanno partecipato alla costruzione, i progettisti, i tecnici e i gestori sociali che poi gestiscono e mantengono il patrimonio che abbiamo realizzato, come Coop Umbria casa, che è anche una quotista del fondo Asci”.



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