Manifestazione a Fabriano per la Beko. Ricci: «No divisioni politiche sulla vertenza». Acquaroli: «Fase determinante»

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Oggi a Fabriano si è svolta una manifestazione per la vicenda Beko. Tempo fa, la multinazionale ha annunciato dei tagli che avrebbero coinvolto anche parte dei dipendenti attivi nelle sedi di Fabriano. Alla manifestazione erano presenti per la Città di Matelica il sindaco Denis Cingolani, il presidente del consiglio comunale Sauro Falzetti e l’assessore Filippo Maria Conti.

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Presente Francesco Massara

Non potevano mancare il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il vescovo mons. Francesco Massara, alcuni parlamentari, europarlamentari, consiglieri regionali e altri sindaci della zona. «In un territorio già colpito dal sisma e da altre crisi occupazionali del settore industriale – ha spiegato il primo cittadino Cingolani – la perdita di eventuali altri posti di lavoro sarebbe una catastrofe non solo per quanto riguarda direttamente la Beko, ma anche per tutto l’indotto che gira intorno a questa azienda. Un problema non solo dunque per il territorio fabrianese, ma anche per quello matelicese. Esprimo tutta la mia vicinanza ai lavoratori e massimo sostegno a sindacati, Comune di Fabriano e Regione Marche che si sono attivati in tutti i tavoli istituzionali. E’ fondamentale salvaguardare questi importanti posti di lavoro».

La sindaca di Fabriano Daniela Ghergo: «Unità di intenti e solidarietà»

«Questa mattina a Fabriano, davanti alla sede aziendale di BEKO, le RSU e organizzazioni sindacali FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM, insieme alle istituzioni civili e religiose e ai sindaci delle aree interne di Marche e Umbria – dichiara il Sindaco di Fabriano Daniela Ghergo – abbiamo manifestato unitaà di intenti e solidarietà agli impiegati e ai ricercatori Beko coinvolti nel piano esuberi dichiarato dalla società. Questa non è solo una vertenza locale, ma riguarda un intero distretto industriale, attraversando due regioni e coinvolgendo l’economia nazionale. Le trattative al tavolo ministeriale – continua il Sindaco – non stanno andando nella direzione che speravamo: non si parla di investimenti, né di un vero piano industriale, ma solo di esuberi. E noi non accettiamo politiche assistenziali che lascino il territorio senza prospettive. Fabriano è stata la capitale europea dell’elettrodomestico per decenni e ha contribuito allo sviluppo economico regionale e nazionale. Oggi chiediamo che questa crisi venga affrontata con una politica industriale di sviluppo e di lungo periodo. Ai lavoratori diciamo che non sono soli. Le istituzioni territoriali, nazionali ed europee sono qui per testimoniare il loro impegno in questa battaglia. Solo facendo rete possiamo costruire un futuro solido per il nostro distretto e per chi, con il proprio lavoro e la propria professionalità, lo ha reso grande»

Baldelli: «Strategia predatoria»

«Con Beko Europe siamo evidentemente di fronte a una palese strategia predatoria. A confermarlo è la notizia, non smentita, dell’apertura di una selezione di personale a Manisa, in Turchia, per oltre 70 posizioni nell’unità ricerca e sviluppo del lavaggio, esattamente quella che attualmente si trova Fabriano». Così il deputato di Fratelli d’Italia, Antonio Baldelli, a margine dello sciopero organizzato dagli impiegati dello stabilimento Beko di Fabriano.

Acquaroli: «Difesa irrinunciabile»

«È irrinunciabile per noi difenderlo – ha ribadito Acquaroli – perché vogliamo che continui a essere un faro per la Regione e per l’Italia, tutti uniti per dargli una nuova prospettiva.

Siamo in una fase determinante della trattativa e il numero degli esuberi tra gli impiegati è inaccettabile, ci attendiamo numeri diversi dall’azienda. La Regione Marche – ha concluso – è pronta a fare la sua parte in tema di politiche attive».

Casini (Pd) con Ricci e Manzi: «I licenziamenti nel settore ricerca e sviluppo sembrano anticipare il disimpegno totale dell’azienda»

«Abbiamo voluto essere qui, al fianco dei sindacati dei lavoratori della Beko, delle istituzioni del territorio e del vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica, monsignor Francesco Massara, per ribadire la necessità di interventi volti a tutelare le Marche dai sempre più marcati processi di deindustrializzazione che stanno cancellando migliaia di posti di lavoro. Crediamo che la vertenza Beko, diventata un simbolo di questa battaglia, debba raccogliere intorno a sé tutta la società marchigiana. Lo stallo del confronto tra le parti, con la conferma di 225 esuberi tra gli impiegati di Fabriano e 68 tra gli operai di Melano, è per noi fonte di grande preoccupazione, specialmente se consideriamo che a essere colpito dai licenziamenti è anche il settore ricerca e sviluppo. Ciò, purtroppo, sembra anticipare un disimpegno totale dell’azienda che porterebbe a un drammatico peggioramento delle prospettive future circa il mantenimento della produzione. C’è il rischio di dare un ulteriore pesante colpo a questo territorio che da molti anni subisce un’emorragia inarrestabile di posti di lavoro e peraltro vive tutte le contraddizioni e le difficoltà delle nostre aree interne e delle conseguenze del sisma del 2016». A dirlo è la capogruppo regionale del Partito Democratico Anna Casini, presente questa mattina allo sciopero indetto dai sindacati della Beko con i consiglieri regionali Antonio Mastrovincenzo e Romano Carancini e i parlamentari Matteo Ricci e Irene Manzi.

Ricci (Pd) allo sciopero Beko: «Uniti e non molliamo, lottiamo per i siti e i posti di lavoro»

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«Oggi siamo qui per dirvi che rimaniamo uniti e non molliamo, continueremo a batterci per la Beko e per i vostri posti di lavori». Così l’europarlamentare PD, Matteo Ricci, in occasione dello sciopero dei dipendenti e dei sindacati Beko, che si è svolto a Fabriano, e che lo ha visto partecipe.

«Quella di oggi è la dimostrazione che continueremo a lottare e a rimanere insieme in questa trattativa molto complicata e che per ora non ci soddisfa, perché il numero di esuberi proposti è inaccettabile – dice Ricci – sono stato ad Istanbul, con Dario Nardella, per parlare con la famiglia proprietaria dell’azienda ed il sindaco cittadino, spiegando loro di quanto questa realtà sia importante per il tessuto socio-economico regionale – aggiunge – ho spiegato loro che non ci sono impiegati serie A e serie B, che questi numeri non sono accettabili e che in una riorganizzazione aziendale devono tener conto di mantenere queste persone seppur assegnando loro altri ruoli e mansioni».

«Ho avuto la sensazione che siano molto interessati a fare un accordo con i sindacati – afferma l’europarlamentare – ma a queste condizioni il sindacato non firmerà mai».

Ricci ribadisce poi che «non ci devono essere divisioni politiche, dobbiamo dimostrare che c’è un territorio unito per mantenere i siti e i posti di lavoro» anche perchè «già dopo la crisi dell’immobiliare abbiamo perso tante aziende e la nostra regione si è impoverita» sostenendo poi che il suo viaggio in Turchia dai vertici Beko «è stato fatto per rafforzare la filiera istituzionale che si sta muovendo egregiamente su tutti i livelli: comunale, regionale e ministeriale».





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