I bonus che perde chi non presenta l’ISEE

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Presentare l’ISEE è fondamentale per non perdere il diritto a bonus e agevolazioni. Così è per l’assegno unico, ma anche per il nuovo bonus bollette 2025. Resta però il paradosso delle istruzioni ancora in standby per buoni postali e titoli di Stato

Fare l’ISEE non è obbligatorio, ma risulta centrale per non perdere il diritto a bonus e agevolazioni riconosciute sulla base della “prova dei mezzi”.

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Il modello ISEE è il parametro utilizzato per l’accesso a numerose misure, da quelle a sostegno della genitorialità fino all’ampia categoria di agevolazioni riconosciute sulla base delle spese sostenute.

I mesi di gennaio e febbraio hanno segnato un boom delle richieste di ISEE, tanto da aver portato ad un rallentamento delle procedure di attestazione da parte dell’INPS. Una situazione legata alle regole relative all’assegno unico, ma anche in relazione a bonus nuovi e “in divenire”.

Oltre ai sostegni per le famiglie, l’ISEE sarà il parametro utilizzato per accedere al nuovo bonus bollette 2025, ma servirà anche per accedere al bonus elettrodomestici di 200 euro.

Chi temporeggia rischia di rimanere fuori dal perimetro dei beneficiari di molte agevolazioni, ma c’è un paradosso: si attendono ancora le istruzioni per l’esclusione dal calcolo di buoni postali e titoli di Stato.

Dall’assegno unico al bonus bollette 2025, senza ISEE si sbarrano le porte

Secondo i dati forniti dall’INPS, nel 2024 sono state presentate 10,4 milioni di DSU. Rispetto al 2016, il valore delle richieste di ISEE è aumentato del 77 per cento, un dato che si lega al crescente numero di prestazioni erogate tenuto conto della situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare.

Sebbene quindi fare l’ISEE ogni anno non sia obbligatorio, la sua presentazione assume un ruolo sempre più centrale per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate.

Un esempio tra tutti delle misure che hanno contribuito all’ascesa dell’ISEE è indubbiamente l’assegno unico, che sebbene abbia carattere universale e quindi spetti a tutte le famiglie, è calcolato sulla base del valore dell’attestazione INPS: più basso è l’ISEE, maggiore è l’importo erogato.

Avere l’ISEE risulta centrale anche per accedere ad altre agevolazioni, tra cui il bonus bollette 2025 esteso, per il primo trimestre dell’anno, fino alla soglia di 25.000 euro rispetto ai 9.530 previsti a regime.

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Non solo: servirà l’ISEE anche per beneficiare del nuovo bonus elettrodomestici per l’importo massimo di 200 euro, introdotto dalla Legge di Bilancio 2025 e per il quale si attende a breve il decreto attuativo per l’avvio delle domande.

Restando nel novero delle prestazioni a sostegno della genitorialità, l’ISEE serve anche per il bonus nido, misura che al pari dell’assegno unico è calcolata sulla base della situazione del nucleo di riferimento.

Si tratta solo di alcuni esempi di prestazioni note il cui riconoscimento è direttamente connesso alla compilazione della DSU. Da gennaio è partita la corsa all’ottenimento dell’ISEE, fattore determinante per non perdere il diritto alle prestazioni agevolate.

I tempi per fare e aggiornare l’ISEE 2025

Un aspetto importante da evidenziare riguarda la scadenza dell’ISEE: può essere richiesto durante tutto l’anno e non è di per sé necessario farlo subito.

L’assenza di un termine di scadenza va però coordinata con le regole specifiche di ciascuna agevolazione.

Ad esempio, per l’assegno unico è necessario aggiornarlo entro il 28 febbraio di ciascun anno, al fine di ricevere l’importo esatto spettante e non il valore minimo pari a circa 50 euro al mese. Si può in ogni caso procedere fino alla fine di giugno e vedersi riconosciuti gli arretrati, mentre in caso di presentazione dal mese di luglio si perdono le mensilità pregresse ricalcolate sulla base dell’ISEE familiare.

Per il bonus nido invece fare l’ISEE per tempo è ancora più importante: per le fatture pagate in assenza di ISEE non è previsto il riconoscimento di arretrati.

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Due regole certe alle quali si affiancano quelle più “nebulose” relative ad agevolazioni riconosciute entro specifici tetti di spesa, spesso troppo bassi per coprire l’intera platea di potenziali beneficiari.

Ad esempio, per il bonus elettrodomestici 2025 sono in campo soltanto 50 milioni di euro, destinati a tutti i contribuenti e con una “corsia privilegiata” per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro, destinatarie di un contributo pari ad un massimo di 200 euro, contro i 100 euro previsti per la generalità dei potenziali beneficiari. L’ipotesi di un click day per le domande premierà inevitabilmente chi avrà già a disposizione l’ISEE alla data di apertura dello sportello d’accesso.

Un meccanismo simile è previsto per il nuovo bonus bollette introdotto dal decreto legge approvato il 28 febbraio. Sarà erogato prima – nel secondo trimestre 2025 – a chi ha già presentato l’ISEE, mentre chi deve ancora farlo dovrà attendere. In ogni caso, il bonus sarà riconosciuto sulle bollette di luce e gas nel limite delle risorse a disposizione. Un paletto chiaro che stabilisce, tra le righe, che chi farà l’ISEE in ritardo rischia di rimanere fuori dalla misura.

Caos ISEE: novità sul calcolo dal 5 marzo 2025, ma chi ha “temporeggiato” rischia di restare fuori da molte agevolazioni

Il “tempismo” risulta quindi sempre più centrale per non perdere bonus e agevolazioni, ma la querelle relativa all’esclusione dal calcolo di buoni postali e titoli di Stato rischia di creare un cortocircuito.

Il DPCM con il nuovo regolamento, previsto dalla Legge di Bilancio 2024, è arrivato in Gazzetta Ufficiale il 18 febbraio e sarà in vigore dal 5 marzo 2025. Questa la data a partire dalla quale, in teoria, sarà possibile fare – o rifare – l’ISEE beneficiando dell’esclusione dal calcolo degli investimenti fino alla soglia di 50.000 euro.

Si attendono però ancora le istruzioni INPS per l’applicazione della novità. Se arriveranno in tempo non è dato saperlo, ma quel che è certo è che per chi ha temporeggiato, in attesa della messa a terra delle nuove procedure di calcolo, c’è il rischio di essere ingiustamente tagliato fuori da alcuni bonus e agevolazioni.

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Il ritardo del Legislatore si ripercuote sui cittadini e il meccanismo di misure a sportello, con fondi prestabiliti e spesso troppo bassi, è la “spada di Damocle” per l’efficacia degli interventi pensati per le famiglie più bisognose.



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