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Londra, 2 mar. (Adnkronos) – Una divisione dell’Occidente nuocerebbe a tutti. Quanto a Zelensky è dispiaciuto per il colloquio con Trump, “lo siamo tutti”. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando con la stampa davanti alla residenza dell’ambasciatore italiano a Londra dopo il summit dei leader sull’Ucraina.

“Sono molto dispiaciuta per quello che è accaduto” nello Studio Ovale, con lo scontro tra Trump e Zelensky, “penso però, come ho detto, che non sia particolarmente utile per nessuno in questa fase lasciarsi andare alle tifoserie. Penso che il nostro lavoro debba essere un altro, nell’interesse dell’obiettivo comune e ucraino: quindi, dobbiamo imparare a leggere la politica estera con un po’ più di profondità rispetto ad alcune letture che sento dare a volte”, ha detto Meloni.

“In fondo tutti condividiamo lo stesso obiettivo, lo condivide l’Italia, lo condivide l’Europa, lo condivide la Nato, lo condividono gli Stati Uniti ed è arrivare a una pace duratura e giusta in Ucraina. Poi c’è da discutere come questo si faccia e qui chiaramente la questione diventa più complessa, ma significa anche che noi dobbiamo essere bravi in questa fase a non fare l’errore di dividere o di favorire una divisione dell’Occidente che sarebbe esiziale per tutti, lo sarebbe particolarmente per l’Ucraina ma lo sarebbe in generale per gli interessi condivisi delle due sponde dell’Oceano”, ha affermato la premier assicurando che “prima o poi andrò alla Casa Bianca”.

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Se mi recherò a Washington per vedere Trump? “Penso che a un certo punto andrò alla Casa Bianca, non è attualmente calendarizzato (un incontro, ndr) ma ovviamente, prima o poi andremo”, ha risposto ai cronisti la premier.

L’Italia lavora per “favorire un incontro” tra Paesi europei e Stati Uniti “per parlarci in modo franco” su “come vogliamo affrontare le sfide che si presentano: non solo il tema della pace in Ucraina. E’ un mondo che continua a cambiare, nel quale bisogna condividere gli obiettivi, gli scenari e io penso che lavorando con freddezza, non lasciandosi trascinare dalle emotività e ragionando in modo strategico, questa sia assolutamente a portata di mano”, ha detto ancora.

Credo che “il modo più effettivo” per garantire una pace duratura in Ucraina “sia sempre all’interno della cornice atlantica, che non vuol dire necessariamente ingresso nella Nato, può voler dire diverse opzioni”, ha quindi sottolineato.

E se Trump non ci sta? “Trump, Putin, Zelensky, gli interlocutori sono tanti. Ma intanto bisogna provare a pensare un po’ ‘fuori dalla scatola’, pensare un po’ in modo creativo. Però credo che il tema dell’articolo 5 della Nato, per capirci, sia il tema più efficace di tutti, che può anche non voler dire un ingresso nella Nato: ma credo che da lì bisogna cercare di ripartire prima fare altre proposte. E’ come se noi avessimo corso un po’ troppo. Suggerisco che forse bisogna riprendere alcuni ragionamenti che abbiamo tolto dal tavolo”, ha proseguito la presidente del Consiglio.

“L’unica cosa che davvero noi non possiamo permetterci è una pace che non rimane. E questo non se lo può permettere l’Ucraina, non se lo può permettere l’Europa, non se lo possono permettere gli Stati Uniti, per cui bisogna essere molto attenti a quello che noi mettiamo sul tavolo”, ha affermato ancora Meloni.

Sull’ipotesi francese di un invio di truppe europee in Ucraina “ho espresso perplessità, come sapete. E continuo a essere perplessa sull’utilizzo di truppe europee, al di là del fatto che la presenza di truppe italiane in Ucraina in questa fase non è mai stata all’ordine del giorno, tanto per sgomberare il campo. Ma io vedo questa come una soluzione che rischia di essere molto complessa e probabilmente meno risolutiva di altre”.

“Io penso che sia un errore togliere dal tavolo il dibattito sulla cornice atlantica, che si può discutere in varie maniere, che si può proporre in varie maniere e ho paura che una soluzione del genere (l’invio di truppe europee in Ucraina, ndr) possa essere meno risolutiva, ma sono ovviamente disposta sempre a discutere, dare una mano, offrire un contributo. E penso che sia utile che ci siano delle proposte: quindi voglio ringraziare la Francia, ringrazio la Gran Bretagna per cercare di trovare delle soluzioni. Poi ho espresso in varie occasioni le mie perplessità, anche ovviamente ai miei colleghi, sulla efficacia di una soluzione di questo tipo”, ha sottolineato la presidente del Consiglio.

Per quanto riguarda i dazi americani sui prodotti europei “siamo ovviamente molto preoccupati, noi siamo una Nazione esportatrice… Ci rendiamo tutti conto che sarebbe un problema anche perché è inevitabile che, se ci fossero i dazi, l’Europa risponderebbe, si rischierebbe un’escalation che alla fine anche lì ci indebolisce tutti quanti”, ha affermato la premier.

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“Sappiamo che Donald Trump non è il primo che pone la questione del surplus commerciale, di una disparità, però credo che si possano trovare delle soluzioni anche su questo, che non sono necessariamente di rottura ma che sono invece di accordo. Del resto parliamo di un dealer, di una persona che ama parlare di accordi e credo che noi dobbiamo ragionare di accordo”, ha proseguito la presidente del Consiglio.

Prima del summit sulla sicurezza dell’Ucraina (e dell’Europa) organizzato a Lancaster House a Londra, la premier ha avuto prima un incontro bilaterale con l’omologo britannico Keir Starmer e poi ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

L’incontro con il presidente ucraino, riferisce Palazzo Chigi, “ha permesso di ribadire il sostegno dell’Italia all’Ucraina e al suo popolo” e “l’impegno, insieme ai partner europei, occidentali e agli Stati Uniti, di costruire una pace giusta e duratura, che assicuri un futuro di sovranità, sicurezza e libertà all’Ucraina”.

Dal canto suo Zelensky ha detto di aver avuto ”un buon incontro con la presidente del Consiglio dei ministri dell’Italia, Giorgia Meloni, per sviluppare un piano d’azione congiunto per porre fine alla guerra con una pace giusta e duratura”. Su ‘X’, il presidente ucraino ha sottolineato che ”nessuno è interessato alla continuazione e al rapido ritorno della guerra, tranne Putin, quindi è importante mantenere l’unità attorno all’Ucraina e rafforzare le posizioni della nostra nazione in cooperazione con gli alleati, i paesi europei e gli Stati Uniti”. E ha poi aggiunto che ”l’Ucraina ha bisogno di una pace sostenuta da affidabili garanzie di sicurezza. Grazie all’Italia per il vostro continuo supporto e la vostra partnership nel portare la pace in Ucraina”.

“In questo momento è molto importante che ci parliamo, che ci coordiniamo. Grazie per aver convocato il vertice (sull’Ucraina, ndr). Siamo tutti molto impegnati per l’obiettivo che vogliamo tutti raggiungere, cioè una pace giusta e duratura per l’Ucraina”, le parole di Meloni rivolgendosi al primo ministro inglese nel corso del bilaterale a Downing Street. “Credo che sia molto importante – ha aggiunto – evitare il rischio che l’Occidente si divida. E credo che su questo punto l’Italia e il Regno Unito possano svolgere un ruolo importante nel costruire ponti: per questo ho proposto una riunione tra gli Stati Uniti e i leader europei, perché se ci dividiamo saremo tutti più deboli”.



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