Veneto, polemiche sulla dichiarazione del governatore leghista anche dal centrodestra. Il segretario regionale di Forza Italia Tosi: «Incredibile che ci sia in Italia chi inneggia al presidente Usa»
La fascinazione trumpiana e putiniana continua ad essere un vezzo leghista, a partire dall’esplicito e generoso appoggio del leader Matteo Salvini: «Obiettivo pace, forza Trump». In Veneto le parole sono pesate con molta più attenzione. A partire dal più diplomatico presidente del Veneto Luca Zaia. Ha rinnovato il suo invito a chiudere la guerra fra Russia e Ucraina il prima possibile: «È doveroso trovare la pace – ha detto Zaia -. Questa guerra è durata fin troppo. Non è questione di essere filo-russi, la Russia è l’aggressore, ma seguire Zelensky all’infinito porta l’Europa all’isolamento. Europa e Usa sono amici, è un asse vincente. Trump è un business man, va dritto al suo obiettivo, ha parlato di dazi. L’Europa non minacci ma vada a trattare».
Durante un vertice alla Casa Bianca, il presidente degli Usa Donald Trump ha utilizzato parole dure e sprezzanti nei confronti dell’ucraino Volodymyr Zelensky. E la posizione intermedia di Zaia irrita l’opposizione, a partire dal segretario regionale del Pd Andrea Martella: «Anche Zaia, come Salvini, si accoda a Trump. Dare carta bianca a un dittatore imperialista come Putin significa solo incentivarne le spinte espansionistiche: è una posizione vigliacca, sbagliata e miope. Noi, al contrario, confermiamo il nostro supporto al popolo ucraino e al suo presidente. Tutti vogliamo una pace giusta e duratura. Ma la risposta non è, come propone Zaia, issare bandiera bianca. Dobbiamo rafforzare l’Europa e dar vita a una politica comune estera e di difesa». E la capogruppo in Regione Vanessa Camani: «Da Zaia parole agghiaccianti che esprimono una rinuncia ai valori di libertà e democrazia su cui si fonda l’Europa. Invita ad abbandonare l’Ucraina come Trump. In gioco non ci sono convenienze da businessman ma il rischio di una deriva autoritaria. Zaia, si schiera a favore della prepotenza di Trump e dimostra la sua inadeguatezza».
La Lega
Sul fronte Lega, sui social scrive il capogruppo Alberto Villanova: «Vedere l’elefante calpestare il topolino non è stato un bello spettacolo. Speriamo che Trump ottenga la pace attraverso un processo di pace, non un processo all’Ucraina». Il presidente del Consiglio regionale, il leghista Roberto Ciambetti, è vicepresidente di commissione al Comitato europeo delle Regioni: «L’Europa deve fare gli interessi dell’Europa, e qualche dubbio sulla linearità del presidente ucraino c’è: chiudere il passaggio dei gasdotti, con aumento di prezzi e bollette, crea problemi ai nostri territori. Quello che è successo a Washington è poco ortodosso, ma alimentare il teatro bellico non aiuta la pace. Cercare punti di equilibrio, per sterilizzare il conflitto, sì».
Il coordinatore regionale di FdI Luca De Carlo riprende le parole della premier Meloni, ricordando che «ogni divisione dell’Occidente ci rende più deboli e non conviene a nessuno», invocando un vertice tra Usa ed Europa per affrontare le sfide geopolitiche «a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni». Proprio come Meloni: un piede con Trump e uno con Zelensky.
Non ha invece dubbi Flavio Tosi, segretario di Forza Italia: «Io sto con l’Europa e l’Ucraina. È incredibile che qualcuno inneggi a Trump e dica che serve meno Europa. L’atteggiamento sgradevole del presidente americano è inammissibile. Non può affermare che la difesa dell’Ucraina, che portiamo avanti da tre anni con convinzione, è dovuta a materie prime e terre rare. Trump ha mostrato disimpegno nei confronti della Nato, pensa a un tornaconto economico. Noi difendiamo l’Ucraina perché è giusto. Vogliamo una pace giusta, non una vittoria di Putin sull’Europa». E Stefano Valdegamberi, consigliere regionale molto vicino ai russi: «Il tema è stato affrontato con troppa cecità, siamo caduti in una trappola, con questa guerra, le provocazioni dell’Occidente alla Russia dovevano essere arginate, la politica delle sanzioni finirà per isolare l’Europa, saremo noi le vittime. La diplomazia italiana torni a parlare con la Russia».
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