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QUESTA SERA IN ESCLUSIVA A “LE IENE” “NATISONE: I TRE RAGAZZI POTEVANO ESSERE SALVATI?”


Roberta Rei ricostruisce la storia, finita in tragedia, dei tre ragazzi travolti dal fiume Natisone il 31 maggio 2024. Di seguito un’anteprima del servizio, in onda questa sera in prima serata su Italia 1, con tutti gli audio mai resi pubblici delle telefonate tra Patrizia, una delle vittime, e i soccorsi.

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I fatti:


Il 31 maggio 2024, Patrizia, Bianca e Christian, tre giovani ragazzi, decidono di trascorrere il pomeriggio sulle rive del fiume Natisone, in Friuli. Il luogo, molto popolare per le sue acque cristalline, è accessibile, ma presenta cartelli di divieto di balneazione e pericolo di annegamento. Arrivati sulla grande spiaggia di ciottoli, i tre iniziano a scattare foto e a girare video. Il fiume, all’apparenza tranquillo, cambia improvvisamente: l’acqua sale rapidamente, li circonda e li isola su un piccolo isolotto.


Iniziano così le telefonate disperate ai soccorsi. Patrizia contatta più volte il 112, ma l’intervento dei Vigili del Fuoco ritarda inspiegabilmente. I tre rimangono bloccati, abbracciati, in attesa di aiuto.


 

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Sono le 13:29 quando Patrizia chiama per la prima volta il 112, il numero unico delle emergenze.


Dice di trovarsi su un lago, ma l’operatrice sembrerebbe aver compreso sia la posizione dei tre ragazzi sia la situazione che stanno affrontando. Infatti, trasferisce la chiamata ai Vigili del Fuoco di Udine, fornendo tutte le informazioni necessarie. Sono le 13.31:


 


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Operatore Vigili del Fuoco: «Pronto Vigili del Fuoco».


Patrizia: «Pronto, siamo a Premariacco, siamo andati in un lago, c’è una stradina e in pratica si è allagato tutto».


Operatore Vigili del Fuoco: «Ma aspetti, a Premariacco io so che c’è un fiume, il fiume è il Natisone, può essere quello?»


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Patrizia: «Sì, c’è un fiume, non so se è quello, perché è la prima volta che veniamo qua»


Operatore Vigili del Fuoco: «Cosa vede? Mi racconti?»


Patrizia: «Siamo in mezzo ai boschi, vicino a un ponte»


Operatore Vigili del Fuoco: «E il problema qual è? Che vede l’acqua alzarsi e lei è con la macchina nell’acqua?»

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Patrizia: «No, no, no. Siamo venuti a piedi perché non si può passare con le macchine e l’acqua si inizia ad alzare e siamo rimasti bloccati tipo come su in isola».


Operatore Vigili del Fuoco: «Ah, ok. Ho capito. E in quanti siete?»


Patrizia: «Siamo in tre»


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Operatore Vigili del Fuoco: «Vede un ponte con le arcate?» 


Patrizia: «Si»


Operatore Vigili del Fuoco: «Con le macchine che passano sopra?»


Patrizia: «Si, si»

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Operatore Vigili del Fuoco: «Ok un ponte storto?»


Patrizia: «Curvo è curvo»


Operatore Vigili del Fuoco: «E voi siete sotto lì?»


Patrizia: «Si. Se può fare in fretta perché si sta allagando tutto»


Operatore Vigili del Fuoco: «Si, si, mando subito la partenza»


Patrizia: «Perfetto»


Operatore Vigili del Fuoco: «Va bene»


Passano sei minuti e Patrizia fa una seconda telefonata. Sono le 13.36.


 


Operatore Vigili del Fuoco: «Si, Vigili del Fuoco»


Operatore 112: «Sì, una richiamata da Via Fonte Romano»


Operatore Vigili del Fuoco: «Si»


Patrizia: «Sono sempre io»


Operatore Vigili del Fuoco: «Dica signora»


Patrizia: «L’acqua si sta allargando e siamo bloccati»


Operatore Vigili del Fuoco: «Ma non riuscite ad andare in su voi signora?»


Patrizia: «No, no. L’acqua è talmente alta che ci prende la corrente».


Operatore Vigili del Fuoco: «Allora, mi spieghi un attimo. Voi riuscite a capire se siete sotto il ponte romano o sopra?»


Patrizia: «Siamo sotto, sotto, sotto, sotto, sotto il ponte».


Operatore Vigili del Fuoco: «La parte sotto il ponte romano. Quanto distante da questo ponte che vede lei?»


Patrizia: «Un duecento metri. Io vedo il ponte, davanti a me vedo le macchine passare».


Operatore Vigili del Fuoco: «Lei ha la possibilità di mandarmi la posizione se le do un WhatsApp?


Patrizia: «Sì, sì, la prego».


Operatore Vigili del Fuoco: «Allora, scriva questo nome. Cioè si detti questo numero 360…»


Patrizia: «Aspetti, aspetti»


Operatore Vigili del Fuoco: «Si, si»


Patrizia: «360…»


Operatore Vigili del Fuoco: «10… Mi mandi la posizione signora»


Patrizia: «Si»


Operatore Vigili del Fuoco: «Allora, noi stiamo venendo lì signora, stiamo arrivando ma ci vuole un attimino. Cercate di stare più possibile dove riuscite ad andare in su magari»


Patrizia: «Non possiamo, ci sono dei rami, non so se appigliarmi»


Operatore Vigili del Fuoco: «Ma siete già con i piedi nell’acqua?»


Patrizia: «Eh tra un po’, sì, mancano, so, 10 minuti o neanche 2 minuti siamo nell’acqua»


Operatore Vigili del Fuoco: «Eh signora bisogna che cerchiate di prendervi da qualche parte. Perché noi ci vuole un attimino, non è che possiamo… Ok? Ma comunque ci mandi intanto la posizione e arriviamo, va bene?»


Patrizia: «Aspetti solo che non la trovo su WhatsApp. Ecco, forse si è questo. Mi sa che gli è arrivata la posizione»


Sono le 13.39.


Operatore Vigili del Fuoco: «Adesso vediamo signora. Stia lì, eh».


Qui l’operatore posa la cornetta e parla con qualcuno dicendo: «È venerdì: non è che ci riusciamo a preparare un elicottero?»


 


Nel frattempo, in sottofondo si sentono delle urla: «Hilde! (aiuto in tedesco, n.d.r.) Hilde! Hilde!». Sono le grida di aiuto in tedesco di Christian.


Operatore Vigili del Fuoco: «Signora, dalla posizione che ho mi sembra che siate a nord del ponte diciamo.


Patrizia: «Guardi è la prima volta, non so dove…


Operatore Vigili del Fuoco: «Ci sono muri di roccia di qua e di là?


Patrizia: «Si si si si si


Operatore Vigili del Fuoco: «C’è una cascata lì?


Patrizia: «Si ma non si intravede tanto, c’è tanta corrente. La prego signore!


Operatore Vigili del Fuoco: «Eh si si…eh. Adesso cercate di tenere duro, noi stiamo arrivando va bene?


Patrizia: «In quanti minuti arrivate?


Operatore Vigili del Fuoco: «Eh ci vuole un attimino, siamo lì a Cividale, ma ci vuole un attimino. Va bene?


Patrizia: «La prego in fretta!


 


Intanto, l’operatore mette in attesa la telefonata per quasi sei minuti, in cui si sente una musica e in sottofondo la voce sempre più disperata di Christian: «Hilde! (aiuto in tedesco, n.d.r.) Hilde! Hilde!»


E gli appelli di Patrizia: «Aiuto! Aiuto! Vi prego! (pianti) Vi prego! (pianti)».


 


Sono le 13.48, 18 minuti dopo la prima chiamata.


Alla centrale operativa del NUE stanno arrivando anche altre chiamate di passanti che da sopra al ponte notano la scena.


L’operatrice ricontatta il centralino dei Vigili del Fuoco. Questa volta risponde un altro operatore.


Operatore Vigili del Fuoco: «Vigili del Fuoco»


Operatrice 112: Via ponte romano, Premariacco le ripasso…»


Operatore Vigili del Fuoco: «Ancora la signora?»


Patrizia: «Mi sente?»


Operatore Vigili del Fuoco: «Si la sento signora. Com’è la situazione signora?»


Patrizia: «L’acqua sta crescendo, non abbiamo tanto tempo la prego!»


Operatore Vigili del Fuoco: «Eh signora, stiamo arrivando eh…ci vuole un attimino»


Patrizia: «Venite forse con l’elicottero, perché non so se potete venirci a salvare»


Operatore Vigili del Fuoco: «Si noi abbiamo attivato anche quello adesso signora»


 


Ancora una volta Patrizia ribadisce la situazione.


Patrizia: «Vi prego perché non ce la facciamo più. Mancano neanche due minuti e si allaga tutto e non possiamo neanche più prenderci da qualcosa. Perché ci sono le correnti!».


Operatore Vigili del Fuoco: «Signora…signora, da quel telefonino lì, col whatsapp che mi ha mandato, mi faccia qualche foto in giro in giro e me la mandi signora».


Patrizia: «Si, si, si. Adesso».


Operatore Vigili del Fuoco: «Sì, inquadri il ponte, inquadri dall’altra parte così abbiamo riferimenti ancora più precisi. Va bene?».


Patrizia: «Sì».


 


Questa è l’ultima volta che si sentirà la voce di Patrizia. Dopo circa mezz’ora dalla prima chiamata di aiuto, i soccorsi arrivano sul posto e tentano di salvarli, rendendosi conto della gravità della situazione. I tre ragazzi, stretti in un abbraccio mentre il fiume continuava a ingrossarsi, verranno travolti dalla forza dell’acqua, che spezzerà quel legame prima di trascinarli via.


 



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