tra le 81 proposte c’è un libro edito dalla casa editrice riminese Libri dell’Arco

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Il libro “L’Isola di Elsa” di Silvia Grossi, pubblicato dalla casa editrice Libri dell’Arco di Rimini, già vincitore della sezione Omaggio a Elsa del Premio Procida – Isola di Arturo – Elsa Morante, è fra le Proposte accolte dai Giurati del Premio Strega 2025. Si tratta della prima candidatura allo Strega nella giovane storia della casa editrice riminese. Il libro è stato proposto dal giornalista di Raiuno Gianni Maritati.

Come si legge nella scheda di critica letteraria redatta dal giornalista di Rai Uno Gianni Maritati – fra i Giurati del Premio Strega 2025 – “è un libro che ripercorre i temi prediletti, le speciali esperienze poetico-letterarie e il prezioso bagaglio umano di Elsa Morante, la prima scrittrice a vincere il Premio Strega nel 1957 con L’Isola di Arturo. La vicenda raccontata da Silvia Grossi si sviluppa proprio a Procida, l’isola dove Elsa Morante ambientò il suo famoso romanzo, attraverso il dialogo fra una scrittrice di oggi in crisi esistenziale e la ragazza scelta quell’anno per impersonare Graziella secondo una consolidata tradizione locale ispirata al celebre racconto ottocentesco di Alphonse de Lamartine. Con uno stile fluido e nitido, il romanzo di Silvia Grossi, oltre ad essere un omaggio sentito e sincero all’indimenticabile Elsa Morante, è un viaggio avventuroso nel tempo e nei sentimenti, una esplorazione di pezzi di vita che ancora oggi ci appartengono per la loro inattesa e inesauribile attualità”  

Entusiasta la reazione dell’autrice Silvia Grossi alla notizia della Proposta di Candidatura al Premio Strega 2025:

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“Mi fa piacere che ad arrivare sul palcoscenico più prestigioso della Letteratura italiana sia un lavoro come L’Isola di Elsa (Libri dell’Arco, 2024): un testo di sperimentazione narrativa pura (quella stessa che la Morante ha sempre ricercato nella sua produzione), un miscuglio di generi, perché mixare differenti stili di scrittura e provare ad uscire dalle etichette prefissate è il mio obiettivo da sempre; e perché sono fortemente convinta che andare oltre, ibridare, non stare forzatamente nei canali sia – anche – ciò che serve per fare Cultura, oggi.

Nel momento della stesura ho sempre pensato a L’Isola di Elsa come una carezza per l’anima e una sferzata per la mente, nella convinzione che si possano unire queste due azioni, apparentemente in contraddizione. E lo si debba fare soprattutto nell’ urgenza di risorgere dalle diatribe pubbliche spesso trascinate al ribasso, dall’ ottusità di chi si crede portatore di verità assolute, dalle asserzioni ignoranti e dall’ eccesso dei piedistalli intellettuali. Bisogna tornare a parlarsi, guardandosi negli occhi, come fanno le due protagoniste del libro, senza il filtro di uno schermo, spesso attivatore soltanto di aggressività.

La copertina è rosa perché rosa è il colore di Procida Capitale della Cultura, a cui sono infinitamente grata; perché rosa è il colore stereotipato della femminilità secondo i canoni della Questione maschile (quella che ci causa molti problemi) e tanti ne ha causati alla Morante; perché rosa è il colore che mi ha sempre fatto pensare al futuro”.

Soddisfazione anche dalla casa editrice riminese Libri dell’Arco: “L’Isola di Elsa è un piccolo gioiello, una vera chicca letteraria che merita davvero un così prestigioso riconoscimento. Rivolgiamo i nostri più entusiasti complimenti a Silvia Grossi e le auguriamo di ricevere sempre più gratificazioni nella sua già brillante carriera di autrice. Questo importante passo conferma anche il grande lavoro che c’è dietro la nostra collana di punta, Gli Archetti, fatto di oculata ricerca e scelta di testi di qualità, sia nella narrativa classica che in quella contemporanea” – commenta il responsabile editoriale Salvatore Primiceri.

Breve sinossi del libro

Sull’Isola di Procida, proprio nel giorno in cui scompare la giovane donna incaricata di impersonare Graziella, il simbolo isolano per eccellenza, sbarca una scrittrice in preda ad una profonda crisi esistenziale. Sarà proprio lei a scovare, in maniera del tutto fortuita, il rifugio della ragazza, sospeso fra mare e cielo sul tetto dell’ex carcere, Palazzo D’Avalos, luogo che fu di prestigio, poi di prigionia ed ora di notevole impatto culturale. Rileggendo insieme le pagine de L’Isola di Arturo, le due donne dibatteranno sui temi portanti, ancora di estrema attualità: femminismi, omofobia, aporofobia, salute mentale.

L’autrice

Silvia Grossi, Antropologa ed etnografa pavese, è autrice, tra gli altri, del romanzo L’ultimo respiro del sole (Laurana Editore), insignito del Premio Speciale Fontamara al XXV Premio Internazionale Ignazio Silone 2022 e finalista all’Elba Book Festival e del noir Mercoledì ti ucciderò (Laurana Editore, Secondo posto al Premio Città di Salsomaggiore e Finalista al Festival delle parole di Ferrara). Ha, inoltre, tradotto Grandi Classici della letteratura e della saggistica antropologica, tra i quali: Discorso sull’origine della disuguaglianza tra gli uomini di Rousseau, Discorso sul metodo di Cartesio, Trattato sulla tolleranza di Voltaire (Primiceri Editore, Padova, 2019, 2020), Crimine e Costume nella società selvaggia di Malinowski (Morcelliana, 2020), Il piccolo Principe (Libri dell’Arco, 2023).

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