Le tre sfide economiche di Merz in Germania

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La Germania sta entrando in un momento cruciale del suo panorama politico ed economico. Con una crescita economica stagnante e pressanti sfide geopolitiche, la direzione del prossimo governo guidato da Friedrich Merz è significativa non solo per la nazione, ma anche per le prospettive economiche e di sicurezza future dell’Europa.

La terza economia mondiale mostra pochi segni di miglioramento a breve termine dopo due anni di recessione. Un settore manifatturiero fiacco e una competitività ridotta evidenziano le difficoltà della Germania nel mantenere il proprio storico dominio industriale. Nel frattempo, gli alti costi energetici e le persistenti pressioni inflazionistiche hanno danneggiato i consumi e gli investimenti delle imprese, ostacolando la ripresa economica.

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Implicazioni strategiche per gli investitori

La leadership di Merz potrebbe creare un ambiente economico più favorevole alle imprese e competitivo, a vantaggio degli investitori in vari settori. Tuttavia, la sua attenzione alla disciplina fiscale e al limitato intervento del governo potrebbe richiedere agli investitori di adattarsi a una maggiore dipendenza dalla crescita trainata dal settore privato. Il posizionamento strategico in settori come l’energia, la tecnologia, il settore immobiliare e le infrastrutture potrebbe offrire significative opportunità sotto la sua amministrazione.

Sfide:

Vincoli di bilancio: i suoi piani non sono attualmente finanziabili in base alle rigide regole fiscali tedesche sul freno al debito o “Schuldenbremse”, il che solleva preoccupazioni su come verranno attuate le riforme. Il freno al debito limita il deficit strutturale di bilancio annuale allo 0,35% del PIL e impegna i governi regionali a bilanciare i bilanci a partire dal 2020. Qualsiasi modifica richiede una maggioranza di due terzi in parlamento, che dopo l’esito delle elezioni sembra ora improbabile.

Apparente resistenza alle politiche sul debito della zona euro: la CDU di Merz non ha mostrato un forte sostegno alla condivisione del debito tra i paesi europei, ostacolando potenzialmente l’unità fiscale dell’UE, poiché i dibattiti sugli eurobond e sul finanziamento della difesa rimangono controversi. Detto questo, il probabile nuovo Cancelliere non è ideologicamente contrario, avendo mantenuto aperta questa opzione durante la campagna elettorale. Dati gli ostacoli alla riforma del freno al debito interno, promuovere e sostenere la condivisione del debito europeo potrebbe sembrare una soluzione pragmatica, dato che richiede solo una maggioranza semplice nel Parlamento tedesco.

Limitate riforme strutturali: è opinione diffusa che la Germania sia rimasta indietro per quanto riguarda gli investimenti nelle infrastrutture pubbliche. Detto ciò, non c’è consenso per importanti stimoli fiscali simili all’Inflation Reduction Act statunitense, poiché il paese continua a perdere competitività rispetto agli Stati Uniti o alla Cina. L’attenzione della CDU/CSU si è concentrata piuttosto sui tagli alle imposte sulle società e sulla deregolamentazione. Tuttavia, Merz sarà limitato nella portata delle sue riforme, poiché probabilmente dovrà affrontare forti opposizioni nella futura coalizione di governo, che si concentrerà sulla prevenzione di forti tagli al sistema sociale del paese.

Impatto sugli obiettivi di transizione green: Gli ambiziosi obiettivi climatici del paese richiedono investimenti significativi in energia rinnovabile, infrastrutture e innovazione. Il focus di Merz sul rilancio dell’economia riducendo gli ostacoli normativi, compresi i requisiti ambientali, rischia di ritardare la transizione della Germania verso un’economia green e aumenta il rischio che la Germania rimanga indietro rispetto ai suoi pari dell’UE e ai concorrenti globali nel raggiungimento dei suoi obiettivi di sostenibilità.



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