(PressMoliLaz) 02 Mar 25 Il settore delle costruzioni è uno dei principali consumatori di risorse naturali a livello globale. «Secondo il Global Status Report for Buildings and Construction, l’industria edile è responsabile del 37% delle emissioni di anidride carbonica e consuma oltre il 34% della domanda di energia mondiale» sottolinea Valter Ciaraffoni, Direttore Generale del Gruppo Seipa, impegnato dal 1968 nell’attività di fornitura di materiali e servizi in ambito C&D (costruzioni e demolizioni).
In questo ambito, l’Italia eccelle con un impressionante 98% di riciclo degli inerti, ma poi —grande anomalia nel settore C&D— il tasso di sostituzione effettiva di questi materiali rimane sorprendentemente basso, attestandosi a un esiguo 0,4% su una produzione annua per complessivi 46 milioni di tonnellate di rifiuti inerti.
Eppure le potenzialità degli aggregati riciclati sono enormi. Gli aggregati inerti riciclati possiedono caratteristiche tecniche comparabili a quelle degli aggregati naturali. Grazie ai progressi nella ricerca e all’innovazione nel settore, questi materiali sono oggi utilizzabili in numerose applicazioni, tra cui sottofondazioni, malte, calcestruzzi e asfalti.
«Non vi sono più limiti tecnici od economici. Riciclare rifiuti inerti ed impiegare aggregati da inerti riciclati è economicamente conveniente sia nell’immediato che nel lungo termine, per gli ovvi benefici ambientali che tale pratica circolare produce» spiega Valter Ciaraffoni, Direttore Generale del Gruppo Seipa, impegnato dal 1968 nell’attività di fornitura di materiali e servizi nell’ambito delle costruzioni e demolizioni.
Ed ecco il ruolo di Gruppo Seipa nell’economia circolare. Negli ultimi 20 anni, Seipa ha focalizzato i suoi sforzi sull’integrazione di tecnologie e pratiche orientate al riciclo dei rifiuti inerti provenienti dalle attività di costruzione e demolizione, sia infrastrutturale che residenziale. Questo impegno ha reso l’azienda una delle realtà più rilevanti nell’economia circolare del settore, sia per i volumi trattati che per la costante innovazione e ricerca sui materiali reintroducibili sul mercato.
Oggi, il gruppo offre una gamma completa di materiali inerti naturali e riciclati, inclusi calcestruzzi ed asfalti, necessari per la realizzazione di opere infrastrutturali primarie. Inoltre, fornisce una serie integrata di servizi ambientali che spaziano dal trasporto dei rifiuti alle demolizioni, fino alla bonifica e al ripristino di aree deturpate.
Con le sue 23 certificazioni, il Gruppo Seipa si distingue per l’impegno nel mantenere elevati standard di qualità legati ai processi gestionali, ai materiali, all’ambiente ed alla sicurezza, garantendo trasparenza nelle operazioni. Questa dedizione, unita all’esperienza consolidata nel settore, rende l’azienda una delle più affidabili nella gestione dei servizi ambientali e nella fornitura di materiali per i principali cantieri infrastrutturali del Paese.
Ma, nonostante le evidenti potenzialità degli aggregati riciclati, il settore edile italiano continua a privilegiare l’uso di materiali naturali. «Questa tendenza è influenzata da diversi fattori, tra cui la percezione di una qualità inferiore dei materiali riciclati » spiega Valter Ciaraffoni.
Il paradosso italiano nel settore del riciclo dei rifiuti inerti evidenzia la necessità di un cambiamento culturale ed operativo. Nonostante l’elevata percentuale di riciclo, l’effettiva integrazione dei materiali riciclati nelle nuove costruzioni rimane minima. Superare questa contraddizione è fondamentale per promuovere un’edilizia più sostenibile e responsabile, in linea con gli obiettivi europei di economia circolare e riduzione delle emissioni.
«Per una maggiore sostenibilità nel settore edile —prosegue il Direttore Generale del Gruppo Seipa— è essenziale promuovere una maggiore consapevolezza sui benefici ambientali ed economici derivanti dall’uso di materiali riciclati, incentivare la ricerca e l’innovazione nel settore ed abbracciare quelle politiche che favoriscano l’adozione di pratiche sostenibili».
Insomma, il percorso verso una maggiore sostenibilità nel settore edile richiede l’impegno congiunto di istituzioni, imprese e cittadini, affinché l’uso di materiali riciclati diventi la norma piuttosto che l’eccezione.
Anche perché la transizione verso un’edilizia sostenibile, fondata sull’economia circolare e sul riciclo dei materiali, non è più una scelta, ma una necessità imposta dai cambiamenti climatici e dalle nuove esigenze ecologiche. Il settore edilizio, che per anni ha estratto risorse naturali, ha ora la possibilità di ridurre il proprio impatto e di trasformare i rifiuti in nuove risorse.
Seipa ha dimostrato che è possibile percorrere questa strada e —con l’impegno di tutti gli attori coinvolti— l’edilizia italiana potrà diventare un esempio virtuoso di sostenibilità e innovazione.
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