Attilio Fontana: «La Lombardia indietro nella sanità? I super burocrati romani ci vogliono penalizzare. L’autonomia dà fastidio»

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di
Sara Bettoni

Il presidente della Regione: le liste d’attesa? Stiamo stressando medici e infermieri per diminuirle. E per far funzionare le Case di comunità servono i medici di famiglia

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«Sono cose cervellotiche che hanno l’obiettivo di penalizzarci». In sintesi, «sono tutte put…nate». Attilio Fontana, presidente della Lombardia, non ha accettao di buon grado (per usare un eufemismo) la «pagella» del ministero della Salute in cui la Regione da lui guidata risulta sesta con 257 punti — a pari merito con l’Umbria — per la qualità delle cure, in calo di 14 punti rispetto all’anno precedente. Nella classifica svetta il Veneto seguito da Toscana, Provincia di Trento, Emilia-Romagna e Piemonte.

Governatore, chi vuole penalizzare la Lombardia?
«Ce l’hanno con noi i super burocrati romani».




















































E perché porterebbero avanti questi attacchi?
«Guarda caso tutto è partito da quando insisto sull’autonomia e sul federalismo fiscale, che non ha bisogno di nulla per essere applicato, ci sono già i decreti. Con il federalismo una parte delle risorse non sarebbe più distribuita da Roma, ma incassata dalle singole Regioni. Insomma, potremmo prendere ciò che è nostro senza dover mendicare. E questa cosa dà fastidio a chi gestisce il potere».

Ovvero al governo, che è di centrodestra come la giunta lombarda?
«No, ai direttori generali e a tutte quelle persone che riempiono i ministeri».

Ha sentito Orazio Schillaci in questi due giorni?
«No, non l’ho sentito».

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Il ministero della Salute però ha replicato con una nota alle sue parole, parlando di «reazione mal indirizzata», «linguaggio inopportuno» e ricordando che quei dati non sono una classifica, ma uno strumento di valutazione.
«Ho usato parole forti perché la misura era stata superata. Se non si tratta di una graduatoria, questi documenti dovrebbero rimanere riservati. Se invece vengono dati alla stampa, è chiaro che poi i giornalisti fanno le classifiche. Peraltro, l’indicatore che ci ha penalizzato è uno solo».

Quale?
«Quello relativo ai ricoveri dei bambini per asma e gastroenterite. Si parla di 1.400 casi in una Regione che ogni anno fa circa 1 milione e 300 mila ricoveri. Nonostante questo, il parametro ha sconvolto la nostra graduatoria. Senza contare che nell’analisi sulla prevenzione si erano scordati che ogni anno facciamo milioni di vaccinazioni. Probabilmente due indizi fanno una prova e la cosa mi ha fatto perdere le staffe».

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E nonostante questo, non ha telefonato a Schillaci.
«Sono sicuro che questa analisi non è passata dal governo. Le valutazioni le fanno i tecnici. Qualche mese fa era successa una cosa analoga in un altro ambito e il ministro competente, quando gliene parlai, mi rispose: “Chi ha scritto questa stupidata?”. Il mio profondo innervosimento — ma non voglio di nuovo esagerare — è nei confronti della struttura burocratica».

Di tutt’altro tenore la classifica di Newsweek, in cui il milanese Niguarda è miglior ospedale italiano. E tra le prime nove strutture del Paese, cinque sono lombarde.

«Siamo un’eccellenza dal punto di vista tecnico e qualitativo».

Non negherà però le lunghe liste d’attesa per visite ed esami.
«Certo, abbiamo problemi perché mancano infermieri e medici. Colpa delle scelte disastrose dei governi dopo il 2011. Adesso abbiamo iniziato a invertire la rotta. Stiamo stressando, lo ammetto, il nostro personale per fare il maggior numero di prestazioni. Ma in questo sistema all’aumentare dell’offerta, aumenta anche la domanda».

Resta molto da fare anche sulle Case di comunità, cardine della sanità territoriale. Al momento 85 su 125 attive non hanno un medico di medicina generale.
«Per farle funzionare bene occorre un ripensamento del ruolo dei medici di famiglia. Devono poter essere inseriti in queste strutture e negli ospedali di comunità. Così si potrebbero anche evitare gli accessi impropri ai pronto soccorso: oggi sono il 40 per cento».

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28 febbraio 2025 ( modifica il 28 febbraio 2025 | 09:09)

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