Bologna, criminalità giovanile e baby gang: «Otto minorenni arrestati e fermati per rapine e aggressioni, operazione in tutta Italia»

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di
Enea Conti e Federica Nannetti

Le rapine a Borgo Panigale e nel centro storico: tre arrestati anche per una violenta aggressione ai poliziotti in una comunità per minorenni. Tra le vittime anche la vedova dell’ex sindacalista Bruno Papignani

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Rapine, talvolta pluriaggravate, e aggressioni ai danni di giovani ma anche a persone anziane, in alcuni casi seguite fin dentro le proprie abitazioni: sono otto i giovani presunti autori che al momento sono stati fermati dalla Squadra mobile di Bologna. 

La vasta operazione volta al contrasto della criminalità giovanile, che ha riguardato tutto il territorio nazionale e che con il coordinamento del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato ha portato da nord a sud all’arresto in flagranza di reato o al fermo di indiziato di delitto 60 maggiorenni e 13 minorenni per reati contro la persona, il patrimonio e in materia di sostanze stupefacenti, ha dunque coinvolto anche il capoluogo emiliano, oltre che alle città di Forlì, Cesena, Piacenza e Reggio Emilia.




















































Un’attività che a Bologna ha portato soprattutto ai presunti autori di numerose rapine dell’ultimo mese, come quelle susseguitesi dal 12 al 19 febbraio in zona Borgo Panigale ai danni, appunto, di anziani. Vittime che in alcuni casi hanno riportato gravi ferite e che si sono viste seguire fin dentro l’androne di casa o all’interno dell’abitazione, dopo essere state intercettate dai rapinatori perlopiù su un bus della linea 23 o, in un caso almeno, in un bar della zona.  Tra le vittime anche la vedova dell’ex sindacalista Bruno Papignani. 

A portare sulle tracce degli autori, le videocamere di sorveglianza. Come spiegato dalla Questura di Bologna, in quella settimana sono state cinque le rapine pluriaggravate ai danni di anziani, ai quali sono state sottratte in particolare collane di valore, in alcuni casi anche di qualche migliaio di euro. Un gruppo di quattro ragazzi – tre ragazzi e una ragazza di origini romene in qualche modo imparentati – è stato individuato nella zona del parco del Reno, dove probabilmente viveva in un accampamento di fortuna. 

Due di questi, un ragazzo classe 2010 e una sua connazionale di 23 anni, sono stati sottoposti al fermo di indiziati di delitto in quanto riconosciuti in due episodi dalle vittime. Gli altri due complici sono stati denunciati per ricettazione perché trovati in possesso della refurtiva e sono in corso ulteriori accertamenti per valutare le loro responsabilità. Alcune collanine rubate sono state recuperate, o perché ritrovate all’interno del piccolo accampamento o perché indossate dai ragazzi, altre non ancora.

Un arresto in flagranza è avvenuto invece per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale per un minorenne italiano classe 2008, che con un coltello aveva provato a rapinare un ragazzo in via Galliera con l’aiuto di un complice, per poi opporre resistenza ai poliziotti che lo avevano bloccato. Grazie agli accertamenti successivi, si è proceduto alla denuncia in stato di libertà del complice minorenne classe 2008 che dopo essere scappato è stato rintracciato a casa. A seguito dell’udienza di convalida è stata applicata la misura cautelare della permanenza domiciliare.

E poi, ancora, una rapina pluriaggravata il 15 febbraio scorso, in pieno pomeriggio in zona autostazione: a una ragazza, accerchiata da quattro minorenni, è stato portato via il cellulare, infine recuperato. Fermati due giovani tunisini classe 2009 e classe 2007, entrambi domiciliati in una comunità per Msna. In seguito all’udienza di convalida è stata applicata ai due stranieri la misura cautelare carceraria presso l’Ipm di Bologna.

Gli ultimi tre arresti per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni finalizzate alla resistenza sono avvenuti a Villa Angeli, la comunità per Msna di Sasso Marconi. Tre ragazzi di origini tunisine, due del 2007 e uno del 2009, hanno anche aggredito gli agenti. Ora si trovano all’Ipm di Bologna. A questo si è arrivati anche attraverso l’analisi dei profili social, dove spesso vengono pubblicati foto e video di armi o droga. In seguito a diverse segnalazioni da parte degli operatori dei servizi sociali di Bologna, sono anche stati sequestrati, a carico di ignoti, di 184,91 grammi di hashish, e di 5,1 di MDMA, di alcuni coltelli e armi bianche, rinvenuti presso alcune Comunità per Msna del Comune di Bologna.

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L’operazione anche nel resto dell’Emilia-Romagna

Oltre al capoluogo l’operazione «ad alto impatto» ha coinvolto anche le province di Piacenza, Reggio – Emilia e Forlì – Cesena, in entrambe le due città della provincia romagnola, dove l’attività della squadra mobile locale è stata imponente. Oltre 400 persone le persone identificate, tra cui 63 minorenni. 

Durante l’operazione sono state messe in atto perquisizioni, posti di controllo, verifiche in strutture di accoglienza, edifici abbandonati ed altri luoghi di ritrovo, come centri commerciali. 

Il bilancio complessivo è di un arresto, in particolare di una persona che è stata rintracciata su cui già pendeva una condanna per furti e che ora si trova in carcere per scontare la pena. Denunciati 3 minorenni: a loro gli agenti hanno sequestrato stupefacenti, un coltello ed una riproduzione fedele di una pistola. 

A Forlì sono state battute zone già teatro di frequenti risse, aggressioni e rapine, anche all’interno di alcuni locali pubblici. Controlli sono stati fatti anche in edifici abbandonati e nella stazione e anche nel centro storico tra corso Mazzini e Piazzale Montegrappa. A Forlì sono stati fermati e segnalati alla Prefettura giovani in possesso di stupefacenti e di un coltello. Sono tutti pregiudicati: per loro tuttavia sono ancora al vaglio misure di prevenzione e misure di revoca del permesso di soggiorno.

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26 febbraio 2025 ( modifica il 26 febbraio 2025 | 14:00)

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