tutela dell’ambiente e della salute

Incontriamo Rudy Alexander Rossetto, presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, che delinea i nuovi trend della professione, quali il biologo di comunità e di famiglia

Quando chiedi a Rudy Alexander Rossetto che impegni ha il biologo nei confronti del Pianeta, gli si illuminano gli occhi perché un assist così non poteva riceverlo meglio.

“Siamo presenti in tutti gli ambiti che coinvolgono l’interazione tra piante, uomini e animali – risponde il presidente dell’Ordine dei Biologi della Lombardia – siamo la categoria professionale sanitaria più poliedrica esistente, con un’ampia varietà di applicazioni che si estendono fino a 90 diversi settori“.

Per Rossetto, “i biologi sono i custodi della vita e studiare biologia significa avere la possibilità di contribuire al benessere della società, alla tutela del Pianeta e allo sviluppo di nuove tecnologie volte a migliorare la qualità della vita“.

I dati lo dimostrano: la biologia è al primo posto per crescita occupazionale, con un incremento del 14%, affiancando i matematici (fonte Atlantis). “Categoria del futuro” la definisce questo biologo, che ha una formazione nutrizionista. Il suo obiettivo ora è stimolare i giovani a percorrere la strada che porta agli studi di biologia.

Le attività sulle scuole

“Ho ideato il progetto scuole, che parte dalle scuole primarie, con incontri di educazione ambientale e biologia marina, benessere animale ed educazione nutrizionale – ci racconta Rossetto – Nelle scuole secondarie, il progetto si sviluppa su tematiche scientifiche e sociali, come le dipendenze, la nutrizione e l’orientamento per la scelta dei licei, con l’obiettivo di promuovere la scienza e stimolare la curiosità verso la ricerca“.

Ma poi si arriva anche ai licei: “qui i progetti si concentrano sullo sviluppo delle discipline scientifiche e pratiche, trattando argomenti che spaziano dall’ambiente al forense, oltre a offrire attività di job orientation per ispirare gli studenti a scegliere facoltà di scienze biologiche“.

Nelle università triennali – ricordiamo che l’ordine sta lavorando attivamente con diversi atenei lombardi – l’orientamento professionale ideato dall’era Rossetto, “si svolge all’ingresso nel mondo del lavoro, indirizzando gli studenti verso le magistrali più adatte alle loro passioni, con corsi elettivi incentrati sulla deontologia professionale.

Per gli studenti delle magistrali, il progetto prevede un orientamento verso la scelta delle scuole di specializzazione o dei programmi di dottorato, sempre tenendo conto delle richieste del mercato del lavoro e offrendo corsi elettivi sulla legislazione e l’applicazione delle normative.

Infine, per chi termina la magistrale, ho creato un programma di tutoraggio che supporta i futuri biologi nella preparazione e nell’affrontare l’esame di stato, accompagnandoli nel percorso che va dall’abilitazione all’esercizio della professione fino all’iscrizione all’Ordine. Sin dalla fase iniziale, prendiamo per mano i praticanti e li guidiamo passo dopo passo verso il mondo del lavoro“.

Secondo Rossetto il biologo è dunque una professione che ha di fronte a sé grandi opportunità professionali. Ce le delinea lui stesso con precisione.

Il biologo sta assumendo ruoli sempre più strategici in settori innovativi, come quello della Bioinformatica, una delle aree di maggior richiesta nel panorama professionale attuale. Tra le nuove figure emergenti, possiamo annoverare: 

• il biologo di comunità, che opera nel campo della salute pubblica e della prevenzione, intervenendo per migliorare il benessere collettivo
• il biologo di famiglia, una figura di supporto fondamentale per la medicina territoriale, che si occupa di gestire e monitorare la salute delle famiglie a livello locale
• il biologo ambientale, che gioca un ruolo chiave nella gestione sostenibile del territorio e nella riduzione dell’impatto ambientale, contribuendo a preservare l’ecosistema
• il biologo forense, specializzato nell’analisi di campioni biologici per le indagini giudiziarie, una figura imprescindibile per le scienze investigative
• il biologo nutrizionista sportivo, che offre consulenze mirate sull’alimentazione degli atleti, ottimizzando le performance sportive attraverso una dieta adeguata

Ma entriamo nel dettaglio di quelle che Rossetto fa intendere come nuove specializzazioni.

 Il biologo di comunità

Il biologo di comunità è un professionista della sanità pubblica con un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie e nella promozione della salute a livello collettivo.

La sua attività si sviluppa in stretta collaborazione con enti locali, istituzioni sanitarie e scuole, con l’obiettivo di sviluppare programmi di educazione alimentare, prevenzione delle malattie croniche e monitoraggio ambientale.

Stiamo proponendo ai comuni una piattaforma innovativa per l’inserimento del Biologo di comunità, che, come figura unica, possa svolgere molteplici attività all’interno dei territori comunali.

Questa soluzione permetterà ai comuni di beneficiare di risorse professionali con una visione olistica, che integra tematiche legate all’ambiente e alla salute, contribuendo a un significativo risparmio economico in termini di risorse umane.

I comuni avranno la possibilità di individuare e selezionare il professionista tramite la piattaforma digitale dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, la prima e unica in Italia dedicata ai Biologi. Inoltre, il 4 e 5 marzo formalizzeremo un protocollo d’intesa con Asmel per avviare ufficialmente questo progetto.

Il biologo di famiglia

Il biologo di famiglia è una figura da me ideata e proposta a Regione Lombardia nel 2020, concepita per sostenere la medicina territoriale. Questa figura collabora con pediatri, ostetriche e ginecologi, assumendo anche il ruolo di consulente familiare su diversi temi legati alla salute.

Il Biologo di famiglia offre supporto in aree cruciali come l’educazione alimentare, la prevenzione e la promozione di stili di vita sani, guidando le famiglie in un percorso che va dalla spesa consapevole alla lettura delle etichette, fino alla creazione di diete personalizzate e ottimali.

Tra le sue attività principali, il Biologo di famiglia si occupa di screening nutrizionali, supporto nella gestione di patologie metaboliche e promozione di un’alimentazione equilibrata per la prevenzione di malattie.

Inoltre, potrebbe svolgere attività di Poct (Point of care testing), eseguendo prelievi capillari e venosi, analizzando e refertando campioni biologici, offrendo un supporto concreto al sistema sanitario.

Nel mio precedente incontro con Regione Lombardia, ho richiesto la possibilità di estendere le competenze del Biologo di famiglia anche alla somministrazione di vaccini.

Attualmente, siamo già autorizzati a somministrare il vaccino anti-Covid-19, grazie alla mia proposta di Ordine del Giorno. Tuttavia, il Biologo di famiglia potrebbe essere un valido supporto anche per i vaccini antinfluenzali, colmando la carenza di altre figure professionali in ambito sanitario.

Infine, il Biologo di famiglia rappresenta una soluzione efficace per rispondere alla carenza di altri professionisti sanitari, offrendo un approccio completo e integrato alla salute delle famiglie e al benessere della comunità.