È stato ufficialmente sottoscritto il rinnovo del Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i
dipendenti delle imprese e cooperative edili, che introduce
importanti novità in materia economica e normativa.
L’intesa, siglata tra Ance, le Associazioni nazionali delle
Cooperative (AGCI Produzione e Lavoro, Confcooperative Lavoro e
Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) e i Sindacati nazionali
edili (Fillea, Filca e Feneal), ha l’obiettivo di rafforzare il
settore attraverso misure che semplificano gli adempimenti,
promuovono la formazione e potenziano il contrasto al lavoro
irregolare.
Il nuovo CCNL avrà validità fino al 30 giugno
2028.
CCNL Edilizia 2025: tutte le novità
La parte economica del rinnovo, già sottoscritta lo scorso
28 gennaio, prevede un incremento del minimo di paga base e di
stipendio pari a 180 euro per i lavoratori inquadrati al 1° livello
(parametro 100). Gli aumenti saranno scaglionati nel tempo:
- 80 euro dal 1° febbraio 2025,
- 50 euro dal 1° marzo 2026,
- 50 euro dal 1° marzo 2027.
Come ha segnalato ANCE, l’accordo punta alla realizzazione di
iniziative e interventi mirati a migliorare la sicurezza nei
cantieri, valorizzare le imprese virtuose e promuovere il lavoro
regolare.
Questi, in sintesi, i punti più significativi:
- formazione professionale e sicurezza, con
il miglioramento dei percorsi di formazione e introduzione di
nuovi strumenti per la prevenzione degli infortuni nei
cantieri; - premialità per le imprese virtuose, mantenendo
o incentivando meccanismiper le aziende che investono in
qualificazione e sicurezza; - attrattività del settore, con azioni
congiunte per incentivare l’ingresso di giovani lavoratori e di
lavoratori stranieri rispondere alla crescente richiesta di nuove
competenze tecniche; - adeguamento normativo,
attraverso interventi legislativi per sostenere le misure del
rinnovo contrattuale, con particolare attenzione alla revisione
prezzi e al rispetto degli standard di qualità.
Adeguamento prezzi e sostenibilità economica degli appalti
In un contesto caratterizzato dall’aumento dei costi delle
materie prime e dalla difficoltà di reperimento delle attrezzature,
il nuovo CCNL stabilisce misure concrete per garantire la
sostenibilità economica degli appalti:
- per i contratti in corso (derivanti da offerte antecedenti al
2021 o comprese tra 1° gennaio 2022 e 30 giugno 2023), è previsto
un finanziamento aggiuntivo per il 2025, in linea con l’art. 26 del
DL 50/2022, per adeguare i costi alla realtà di mercato; - per i nuovi contratti, regolati dal Codice Appalti (D.lgs.
36/2023), si garantisce l’effettiva applicazione della revisione
prezzi (art. 60), per preservare l’equilibrio economico
contrattuale per tutta la durata dei lavori.
Inoltre, viene ribadita l’impossibilità di ribassare i costi
della manodopera negli appalti pubblici, allineandoli a quelli
della sicurezza, come già previsto dalla normativa vigente.
Maggiori garanzie per i lavoratori e nuove misure fiscali
A tutela della categoria, le parti hanno concorsato di
intervenrire urgentemente anche in questi ambiti:
- obbligo di iscrizione alla Cassa Edile per una percentuale di
lavoratori impiegati nei lavori pubblici soggetti a
SOA; - riconoscimento anche per altre tipologie di contratti,
delle tutele offerte dai CCNL più rappresentativi,
comprese le misure su legalità, regolarità d’impresa e welfare
contrattuale; - adeguamento dei prezzari regionali e delle tabelle
ministeriali sulla manodopera, tenendo conto degli aumenti
salariali previsti dal contratto; - rivalutazione delle soglie di esenzione fiscale e contributiva
per indennità di mensa e trasferta, sulla base della variazione
dell’indice dei prezzi al consumo dal 1998 al 2024; - definizione di un regime strutturale di detassazione e
decontribuzione per le ore di straordinario e di
formazione professionale, con contribuzione figurativa per i
lavoratori; - considerata la crescente difficoltà di reperire
manodopera qualificata, l’impegno a trovare
accordi con Ministeri competenti, Prefetture ed enti local, per
snellire le procedure di ingresso per lavoratori stranieri con
profili tecnici specializzati, riducendo gli ostacoli
burocratici.
Infine, tra le misure a sostegno dei lavoratori edili in caso di
crisi aziendale si prevedono interventi specifici in materia di
Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO), equiparando
l’aliquota di finanziamento del settore con quella utilizzata in
ambito industriale e per garantire tutele adeguate nei periodi di
inattività delle aziende, ad esempio per fattori stagionali e
metereologici.
Salute e sicurezza nei cantieri
Sul fronte della sicurezza nei cantieri, l’accordo impegna le
parti sui seguenti obiettivi:
- sottoscrizione di protocolli con il Ministero del
Lavoro e l’INL per valorizzare il ruolo degli Enti
territoriali in materia di salute e sicurezza sul lavoro; - destinazione di risorse INAIL per ridurre i costi delle imprese
che si distinguono per l’impegno nella sicurezza, promuovendo
investimenti in prevenzione; - ripristino dell’agevolazione contributiva premiale per il
settore edile prevista dall’art. 29 del DL 244/1995 per le aziende
virtuose; - proroga di norme in scadenza per evitare una riduzione dei
tempi di lavorazione a discapito della sicurezza, assicurando
maggiore stabilità nei cantieri.
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