Concluse le audizioni sulla proposta di legge di riordino delle aree naturali protette
Lassessore Giancarlo Righini ha annunciato che formulerà una proposta integrativa che tenga conto delle numerose osservazioni emerse nel corso delle tre audizioni.
25/02/2025 – La commissione Agricoltura e ambiente, presieduta da Giulio Menegali Zelli Iacobuzi, oggi ha concluso il ciclo di audizioni sulla proposta di legge n. 186 del 10 gennaio 2025, concernente: Disposizioni per il riordino delle aree naturali protette, di iniziativa della Giunta regionale. Nella terza e ultima audizione sono stati ascoltati il presidente della provincia di Viterbo, altri sindaci dei comuni interessati dal provvedimento, le associazioni ambientaliste e i sindacati.
In apertura di seduta, lassessore regionale Giancarlo Righini ha riassunto brevemente i contenuti della proposta di legge, già illustrata nella seduta del 13 febbraio, anticipando che alcune perimetrazioni e alcuni accorpamenti saranno rimodulati, con particolare riferimento alla provincia di Frosinone e di Rieti. Righini ha anche ribadito che lobiettivo del provvedimento è quello di ottimizzare le risorse a disposizione e non di fare economie. Non cè alcuna volontà né interesse di fare economie a danno della tutela ambientale ma piuttosto di ottimizzare limpiego delle risorse proprio per migliorare tale tutela, ha detto lassessore.
Nel corso dellaudizione, è emerso un generale orientamento negativo da parte dei sindaci verso il riordino previsto dalla proposta di legge, sia per quanto riguarda gli accorpamenti di alcune aree protette, sia per luscita dei comuni dalla gestione diretta delle aree protette a beneficio degli enti regionali e, infine, anche perché secondo gli amministratori locali ci sarà un aumento dei costi per la Regione, visto che attualmente i comuni si fanno carico delle spese di gestione. Secondo alcuni sindaci di comuni che ricadono nelle aree protette al confine con altre regioni, inoltre, sarebbe più opportuno ragionare in termini di parchi interregionali per preservare lomogeneità e la contiguità di quelle aree naturali che sconfinano oltre il Lazio.
Partendo da queste criticità, alcuni consiglieri regionali sono intervenuti per invitare lassessore Righini a non accelerare liter di approvazione del provvedimento ma a prendere più tempo per cercare di migliorare il testo, almeno nella parte relativa agli accorpamenti e alla riperimetrazione delle aree naturali. Hanno espresso questa opinione i consiglieri: Marietta Tidei (Italia viva), Mario Ciarla (Pd), Valerio Novelli (M5s) ed Enrico Panunzi (Pd).
In chiusura di seduta, lassessore Giancarlo Righini è intervenuto per ribadire la necessità di procedere a un riordino delle aree protette, in attuazione della legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 (Norme in materia di aree naturali protette regionali) ma, allo stesso tempo, ha annunciato che preparerà una proposta integrativa che tenga conto delle numerose osservazioni emerse nel corso delle tre audizioni. Per questo motivo, il presidente dellottava commissione, Menegali Zelli, ha ritenuto opportuno non fissare ancora il termine per la presentazione degli emendamenti e dei subemendamenti, in attesa delle proposte dellassessore.
Hanno partecipato allultima audizione sulla proposta di legge n. 186: Alessandro Romoli, presidente della provincia di Viterbo; Alessandra Terrosi, sindaca di Acquapendente; Rinaldo Marchesi, sindaco di Barbarano Romano; Cristian Di Giovanni, sindaco di Calcata; Giuseppe Ciucci, sindaco di Farnese; Antonio Domenico Rizzello, sindaco di Grotte di Castro; Mariano Calisse, sindaco di Borgorose; Luigi Landi, sindaco di Allumiere; Simone Pocciarmati, vicesindaco di Mazzano Romano; Giovanni Giuliani, della Comunità montana Alta Tuscia; Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio; Cinzia Negri, presidente di Fare Verde Lazio; Valentina Coppola, presidente di Earth-Associazione nazionale di protezione ambientale; Marco Borghi, presidente del Comitato Ambiente e Salute Alta Tuscia; Stefania Sposetti (Cgil Lazio) e Armandi Valiani (Ugl Lazio). A cura dell’Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
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