Si avvicina la scadenza della settima rata della Rottamazione quater, prevista per il 28 febbraio 2025. È ancora possibile richiedere i moduli di pagamento disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. I contribuenti possono scaricare una copia del bollettino dalla propria area riservata o richiederla online via email.
Tutti i pagamenti effettuati entro il 5 marzo 2025 saranno considerati validi, grazie ai cinque giorni di tolleranza previsti dalla legge. Tuttavia, molti si chiedono se convenga pagare la settima rata o rifare la domanda entro il 30 aprile 2025, evitando di mobilitare somme di denaro che potrebbero incidere sul bilancio familiare o aziendale.
La verità è che non tutti i contribuenti decaduti dalla Definizione agevolata possono ripresentare la richiesta. Vediamo insieme le ultime novità sulla riapertura della Rottamazione quater, approvata con la conversione in legge del Decreto Milleproroghe.
Quando scade la 7ª rata della Rottamazione quater?
Il 28 febbraio 2025 scade ufficialmente la settima rata della Definizione agevolata. Pertanto, tutti i contribuenti che hanno aderito alla Rottamazione delle cartelle esattoriali e sono in regola con i pagamenti hanno ottenuto il beneficio della sanatoria per debiti fiscali relativi al periodo 2000-2022, potendo così evitare sanzioni e interessi.
L’Agenzia delle Entrate – Riscossione ricorda che il termine per la prima adesione alla Rottamazione quater è scaduto il 30 giugno 2023. Nella richiesta, i contribuenti hanno scelto se pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate (spalmate su cinque anni).
Dopo la presentazione della domanda, l’AdeR ha comunicato l’accoglimento della richiesta attraverso la “Comunicazione delle somme dovute”, ovvero l’elenco delle cartelle rottamate con il relativo importo, depurato da sanzioni, interessi e aggio.
Cosa succede se non si paga la settima rata entro il 5 marzo 2025?
Chi è in regola con i pagamenti e intende continuare a beneficiare della Definizione agevolata deve pagare la settima rata entro il 5 marzo 2025. In caso di mancato pagamento, si decade automaticamente dall’agevolazione fiscale.
L’emendamento approvato con la conversione in legge del Decreto Milleproroghe prevede la riapertura dei termini per l’adesione alla Rottamazione, ma solo per i contribuenti decaduti dal beneficio entro il 31 dicembre 2024.
Se la settima rata non viene pagata entro la scadenza, tutti gli importi già versati verranno considerati come acconto, e il contribuente dovrà pagare l’intero debito senza agevolazioni.
Chi può presentare la nuova domanda per la Rottamazione quater entro il 30 aprile 2025?
È prevista una nuova scadenza per l’adesione alla Rottamazione quater, fissata al 30 aprile 2025.
Questa possibilità riguarda solo i contribuenti non in regola con le rate precedenti fino al 2024. In altre parole, la scadenza del 30 aprile si applica esclusivamente a coloro che non hanno rispettato i pagamenti fino al 31 dicembre 2024.
Se la settima rata non viene pagata entro il 5 marzo 2025, si perdono i benefici della Definizione agevolata. In tal caso, tutti i pagamenti effettuati fino a quel momento saranno considerati acconti sul debito residuo, e il contribuente dovrà versare l’intero importo comprensivo di quota capitale, interessi, sanzioni e aggio.
Cosa prevede la riapertura della Rottamazione quater nel 2025?
La riapertura della Definizione agevolata consente di pagare il debito in forma agevolata, includendo eventuali spese di rimborso legate alle procedure esecutive e ai diritti di notifica.
Non saranno dovuti interessi, sanzioni e aggio. Anche in questa nuova fase di adesione alla Rottamazione quater, i contribuenti potranno scegliere se pagare in un’unica soluzione o dilazionare il pagamento secondo le modalità previste dalla legge.
Entro la fine di marzo 2025, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione comunicherà le modalità e i criteri di adesione. Tuttavia, sarà possibile rottamare solo le cartelle esattoriali relative al periodo 2000-2022.
Quali sono le alternative se si perde la Rottamazione quater?
Se la settima rata non viene pagata entro il 5 marzo 2025, il contribuente perde i benefici della Rottamazione quater e il debito sarà dovuto per intero, con l’aggiunta delle spese accessorie (interessi, sanzioni e aggio).
L’unica alternativa per evitare l’avvio di procedure cautelari ed esecutive promosse dall’AdeR per il recupero del credito vantato sarà richiedere una rateizzazione ordinaria, che può arrivare fino a 120 rate, con l’applicazione degli interessi sul debito complessivo maturato al momento della richiesta di dilazione.
Riepilogo Rottamazione quater 2025: scadenze, nuova adesione e cosa fare in caso di decadenza
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Scadenza della 7ª rata della Rottamazione quater
- Il pagamento della settima rata è fissato al 28 febbraio 2025, con tolleranza fino al 5 marzo 2025.
- Chi è in regola con i pagamenti deve versare la rata per mantenere i benefici della Definizione agevolata.
- In caso di mancato pagamento, si perde l’agevolazione e il debito torna a essere dovuto con interessi e sanzioni.
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Nuova adesione alla Rottamazione quater entro il 30 aprile 2025
- È prevista una riapertura dei termini fino al 30 aprile 2025, ma solo per i contribuenti decaduti dal beneficio entro il 31 dicembre 2024.
- Chi è ancora in regola con i pagamenti non può ripresentare la domanda.
- Le nuove modalità di adesione saranno comunicate dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione entro marzo 2025.
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Alternative in caso di decadenza dalla Rottamazione
- Se la settima rata non viene pagata, tutti i versamenti effettuati verranno considerati acconti sul debito totale, che tornerà a essere dovuto per intero.
- L’unica alternativa sarà richiedere una rateizzazione ordinaria fino a 120 rate, ma con l’applicazione di interessi sul debito residuo
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