Beko, botta e risposta infuocato tra Governo e Regione Toscana

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Botta e risposta tra Governo nazionale e Regione Toscana al termine della riunione al Mimit. Una delle novità del tavolo di ieri è stato l’annuncio da parte del sottosegretario Fausta Bergamotto del ruolo che potrebbe avere Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, per l’acquisto del sito di viale Toselli.

“Il Mimit – si legge nella nota del ministero – ha avviato interlocuzioni con il Comune di Siena e Invitalia per l’acquisizione dello stabilimento Beko di Siena da parte di un soggetto pubblico, come punto di partenza per creare le condizioni favorevoli alla reindustrializzazione dell’impianto e alla ricerca di un nuovo investitore, restituendo così un futuro produttivo al sito”. Ciò avviene, dicono dal Mimit, “alla luce del disimpegno della Regione Toscana e delle delibere della Provincia di Siena, che escludono un intervento per l’acquisizione del sito, senza aver prima le garanzie di un progetto industriale. Il tavolo tecnico segue gli incontri precedenti con la Regione e il Comune della scorsa settimana, nonché quello tra il ministro Urso e i vertici di Beko in Turchia. In quella sede, l’azienda ha presentato un aggiornamento del piano industriale, confermando, in linea con quanto richiesto dal Mimit, investimenti pari a 300 milioni di euro. Il tavolo tra le parti verrà aggiornato giovedì 27 febbraio al ministero delle imprese e del made in Italy”.

Questo intervento ha scatenato la reazione del governatore della Regione Toscana Eugenio Giani, che precisa: “Da parte della Regione Toscana non c’è nessun disimpegno, tutto il contrario – dichiara il presidente. – Noi siamo impegnati a sostenere per quanto è nelle nostre competenze la lotta dei lavoratori e la prospettiva di investimenti per l’attività industriale Beko a Siena. Semplicemente non siamo stati invitati alla riunione di oggi al Ministero, addirittura attribuendo posizioni alla Regione che mai sono state richieste o oggetto di interlocuzione, compiendo grave scorrettezza istituzionale. Vi è una chiara volontà di mistificare con parole false e improprie, quali ‘disimpegno’, il ruolo della Regione, ad oggi molto importante per sollevare, amplificare, difendere le ragioni dei lavoratori Beko di Siena. Invece che unire il ruolo delle istituzioni si cerca di dividere e strumentalizzare, provocando danno alla lotta dei lavoratori e all’impegno per salvare la realtà industriale di Siena”.

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Interviene anche la presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti: “E’ evidente che siamo di fronte a una vera e propria strumentalizzazione politica arrivando perfino a evocare atti e delibere mai assunte. Per buona prassi e buon governo a Siena i lavoratori siamo abituati a guardarli in faccia. La vertenza Beko Europe per Siena non è chiusa finché non ci saranno le condizioni per garantire la continuità industriale per il sito di viale Toselli e la salvaguardia dei 299 posti di lavoro. Condizioni che ancora stiamo aspettando e rispetto alle quali il territorio è pronto a fare la sua parte”.

Fim Cisl e Uilm Uil esprimono soddisfazione per l’esito della lunga riunione di ieri al Mimit. “E’ stata una giornata positiva – commenta Giuseppe Cesarano, segretario generale della Fim Cisl di Siena. – Beko sta accelerando, la trattativa sta entrando nella fase calda. E’ fondamentale per la reindustrializzazione che lo stabilimento venga acquisito. Sono già state programmate altre tre riunioni, ciò lascia presagire che ci sia la volontà di discutere. I lavoratori devono rimanere legati a quel sito industriale”.

“Vedo la volontà di trovare delle soluzioni – aggiunge Massimo Martini, segretario generale della Uilm Uil di Siena. – C’è un impegno concreto a collaborare da parte di Beko, e un advisor è a quanto pare già operativo per trovare un nuovo soggetto industriale. Importante potrà essere il ruolo di Invitalia. Come sindacati abbiamo chiesto una riunione specifica a Governo, Regione, Provincia e Comune per parlare del tema dell’immobile”.

“L’azienda ha confermato che intende interrompere la produzione alla fine del 2025 – ha detto Daniela Miniero, segretaria generale della Fiom Cgil di Siena. – Va trovata la quadra sull’immobile per eliminare l’elemento che viene ritenuto ostativo alla possibile reindustrializzazione del sito e dare vita a una trattativa che ha la finalità di dare una continuità lavorativa ai 299 dipendenti. Gli obiettivi sono il mantenimento dei livelli occupazionali e del sito di viale Toselli”.



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