La Nota. A proposito della retribuzione dei medici “gettonisti” in Calabria: la lettera al Presidente Roberto Occhiuto

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Esimio Presidente Occhiuto, se lei vuole fare colpo con notizie scoop, per stupire ed indignare la gente contro i Medici italiani cui lei, probabilmente, preferisce i Cubani, lo faccia pure, ma quando si trattano argomenti seri, come quelli inerenti la salute dei cittadini ed il lavoro oneroso, e mi consenta di affermare, anche a rischio elevato, dei professionisti Medici italiani, i più sottopagati al mondo, i quali oltre ad essere laureati in Medicina sono anche Specialisti, bisogna essere corretti e riferire con onestà intellettuale le cose come stanno davvero. Lei sa molto bene, esimio Presidente che in Italia si pagano tasse su ciò che si percepisce a lordo per il lavoro che si svolge, e le tasse sul lavoro, specie sulle Partite IVA, sono assai salate, per cui non tutto quello che e’ retribuzione finisce nelle tasche di chi lavora, ma solo una piccolissima parte, la fetta più consistente se la prende lo Stato italiano tramite Agenzia delle Entrate.
Tenga conto, altresì, che un medico in media ha una aliquota fiscale del 43 – 44% di IRPEF, cui il titolare di Partita Iva deve aggiungere un altro 19.75 % di costi annui sul guadagno lordo da versare alla Cassa previdenziale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri che è l’ENPAM. Ciò detto, è facile comprendere come lei quando parla di 150 € /ora per i medici cosiddetti volgarmente “Gettonisti”, dovrebbe togliere, per onestà intellettuale, il 64% che va allo Stato dalle 150 €/ora di cui parla. Fatto questo si renderà conto che tolto il 64% dalle 150€ /ora ne rimangono , si e no 60€/ora. Poi aggiunga i costi obbligati a carico del Medici per coprirsi, obbligatoriamente, con una assicurazione sui rischi professionali, la colpa grave e l’ assistenza legale, costi che incidono per alcune migliaia di € /anno e le spese generali che il professionista sostiene, ivi compreso il costo di un commercialista, si renderà conto come si continua a scendere ancora di parecchio dalle 150€/ora.
Finite, al netto, di quelle 150€ ora al professionista non rimangono neppure 20 €/ora per turni di Pronto Soccorso massacranti di 12 ore consecutive di lavoro, con stress, rischio professionale e rischio delle propria incolumità fisica a causa delle frequenti aggressioni fisiche, e qualche professionista che, purtroppo, ci ha lasciato la pelle. Non facciamo quindi demagogia, per favore, sulla pelle dei Medici Italiani, moltissimi dei quali preferiscono lavorare fuori Italia perché non accettano di essere mandati allo sbaraglio ed anche sottopagati.
Sempre da quelle famose 150 € /ora di cui lei parla, Presidente, bisogna togliere ancora i costi che le Cooperative sostengono per mantenere operative le loro Strutture Organizzative Complesse, con molto personale qualificato, che si interfacciano con le Direzioni Sanitarie Ospedaliere, cui grava il compito, non semplice, di gestire e organizzare il lavoro dei medici “Gettonisti”, predisporre i turni e le sedi di lavoro per ciascuno, trovare le sostituzioni, quando qualche turno rimane scoperto, gestire la contabilità e la liquidazione delle fatture di spesa ai professionisti, individuare le strutture alberghiere ed i mezzi che occorrono al personale medico che giunge da fuori per ospitalità e per gli spostamenti tra le diverse sedi di lavoro, e le spese di viaggio dei medici. Perciò, caro Presidente, se lei vuol fare colpo, annunci pure le cifre boom di 150€/ora sbandierate ai 4 venti. Se invece, per onestà intellettuale, vuole riferire ai Calabresi come in realtà’ stanno le cose dovrà correggersi e precisare che ai Medici “Gettonisti” delle cooperative, al netto, in tasca, non rimangono più di 20 €/ora perché le Strutture Organizzative delle Cooperative non sono fatte da preti missionari, ma da personale qualificato, che deve essere pagato adeguatamente per il lavoro complesso e delicato che svolge.
Qualora ne avesse voglia e tempo, esimio Presidente , sono disponibile a fornirle in sede pubblica tutti i dovuti chiarimenti in merito a ciò che ho scritto.
Non posso concludere il mio intervento senza esprimerLe il mio cordoglio personale per il grave lutto che ha colpito la sua famiglia per la tragica scomparsa del nipote Francesco. La saluto cordialmente.
Dott. Francesco De Matteis

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