Undici mete a tre per gli ospiti dopo un inizio da applausi per gli uomini di Quesada, a segno con Menoncello e Brex. Poi la pressione francese ha travolto gli argini: 24-73 il risultato finale
Una Francia esagerata sommerge sotto 11 mete un’Italia anche bella e coraggiosa, ma che alla fine deve fare i conti con uno score impietoso: all’Olimpico il match che chiude la terza giornata del Sei Nazioni finisce 73-24. Una sfida giocata a viso aperto, ma che alla fine non fa altro che esaltare l’impressionante potenziale offensivo della squadra del c.t. Fabien Galthie, che segna addirittura 11 mete, contro le 3 degli azzurri. Dopo 3 giornate in testa alla classifica c’è l’Irlanda con 14 punti, seguita da Francia (11), Inghilterra (10), Scozia (6), Italia (4) e Galles (1). Il Sei Nazioni si ferma per la seconda e ultima settimana di pausa e riprenderà il weekend dell’8-9 marzo con Irlanda-Francia, Scozia-Galles e Inghilterra-Italia. Prima del via il giusto tributo a un’icona del rugby italiano e francese, l’ex capitano azzurro Sergio Parisse. Poi è stato uragano Bleus a Roma.
cazzotti
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La Francia parte all’assalto, ma l’Italia difende molto bene riconquista palla e al primo attacco guadagna un piazzato da metà campo: Tommy Allan ci prova, ma manda largo. I bleus vanno in meta sotto i pali con Leo Barre sotto i pali, ma l’azione nasce da un netto passaggio in avanti di Thomas Ramos, che sfugge all’arbitro, ma non al Tmo. È invece buonissima la meta all’11 di Tommaso Menoncello che nasce proprio dalla seguente mischia sui 10 metri: Paolo Garbisi serve corto il centro che prende il buco, affetta la difesa francese e vola fino in fondo. Allan la trasforma. La reazione francese non si fa attendere e da una ruck sui 5 metri Antoine Dupont (la palla gli scivola prima in avanti?) serve corto la seconda linea Mickael Guillard che nonostante il placcaggio si allunga a schiacciare. Al 18’ piazzato di Allan, al 22’ però va a segno il tallonatore Peato Mauvaka, stavolta andando a chiudere all’angolino di destra l’azione della maul partita da touche a 5 metri. Al 24’ Dupont firma la terza: Louis Bielle-Biarrey scappa sull’out di destra e poi con la superiorità numerica serve all’interno il mediano di mischia per la comoda volata. Gli azzurri però non si fanno abbattere e colpiscono subito: prima Ange Capuozzo con una spettacolare serpentina guadagna metri al centro, poi quando il gioco si apre è un meraviglioso passaggio dietro la schiena di Federico Ruzza ad aprire la trada per i pali a Nacho Brex (Allan trasforma). Non c’è un attimo di respiro e le due squadre continuano acambiarsi cazzotto su cazzotto come su un ring, così al 31’ arriva quello che vale la quarta meta francese firmada dal flanker Paul Boudehent.. Proprio allo scadere l’ultimo attacco francese è ancora letale, con Dupont che inventa un magnifico passaggio corto nelle mani di Barre, che prende il buco e va a schiacciare. Il conto delle trasformazioni di Ramos è 5/5.
sommersi da 11 mete
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La ripresa si apre con la sesta meta francese: touche a 5 metri, palla fuori veloce, primo attacco fermato, poi Gregory Aldritt raccoglie e sfonda. Al 50’ le due ali francesi combinano sulla destra e Theo Attissogbe offre in offload a Bielle-Biarrey la palla per la doppietta. Al 55’ anche Dupont fa doppietta, raccoglie il passaggio oltre i dieci i metri e a una velocità pazzesca vola sotto i pali. Al 61’ da una mischia poco prima dei 5 metri la palla esce fuori veloce da Alessandro Garbisi (subentrato a Martin Page-Relo) per Paolo, che con una finta manda a vuoto Ramos, per poi chiudere e schiacciare all’interno (e la trasforma anche). Dall’altra parte si continua ad assistere a uno show di strepitosi artisti dell’ovale, con mani e piedi, a vedere come Bielle-Barrey inventa, con un calcetto a seguire e poi con un passaggio al bacio, il buco che Barre infila per firmare la tripletta. Ramos infila la terza trasformazione del secondo tempo (su 4) e lascia il campo. Al 77’ va a segno anche Attissogbe, che riceve largo a sinistra, evita due azzurri e schioaccia. Allo scadere arriva anche l’undicesima, la firma alla bandierina di sinistra Pierre-Louis Barassi. Maxime Lucu trasforma la prima e non la seconda.
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