23 Feb Assoluti: è festa per i 20 anni del Palacasali di Ancona
Nel day 2 tricolore, argento di Barontini sugli 800 e bronzo per Moscardi nei 400 metri. La 18enne Pagliarini al personale sui 60 in 7”35. Celebrato l’anniversario della casa dell’atletica indoor in Italia
La premiazione di Simone Bartonini (foto Grana FIDAL)
Ancona, 23 febbraio 2025 – Di nuovo sul podio Simone Barontini ai Campionati italiani assoluti indoor di Ancona. Nella rassegna tricolore del PalaCasali, di fronte al suo pubblico, il mezzofondista chiude al secondo posto negli 800 metri in 1’47”91. Stavolta il ventenne Giovanni Lazzaro, veneto dell’Aeronautica, si dimostra il più in forma e vince in 1’47”42 conquistando il primo titolo della carriera tra i grandi.
Alessandro Moscardi sul podio (foto Grana FIDAL)
Poi arriva il marchigiano delle Fiamme Azzurre, non ancora al meglio della condizione dopo l’influenza delle scorse settimane, che riesce comunque a lottare per il successo e recupera una posizione nell’ultimo giro, sorpassando il romano Tommaso Maniscalco (Studentesca Rieti Milardi, 1’48”80).
Per la seconda edizione consecutiva si piazza terzo nei 400 metri un altro anconetano: Alessandro Moscardi (Atl. Firenze Marathon), anche quest’anno tra i migliori d’Italia in 47”45.
Continua a crescere nei 60 metri la diciottenne Alice Pagliarini, al record personale di 7”35 con il primo posto in batteria per un progresso di un centesimo sul crono di gennaio. La sprinter fanese delle Fiamme Gialle, fresca di tricolore under 20, coglie la sesta posizione in finale con 7”38 mentre l’ascolana Ilenia Angelini (Esercito) non supera il turno eliminatorio in 7”67. Nel peso è quinto il montegiorgese Lorenzo Del Gatto (Carabinieri) che lancia a 18.59, sulla pedana dell’alto ottava Laura Giannelli (Asa Ascoli Piceno) a quota 1.73.
VENT’ANNI DI PALACASALI
Da vent’anni è la casa dell’atletica italiana indoor. Al PalaCasali di Ancona è stato festeggiato l’importante anniversario dei 20 anni dall’inaugurazione, alla presenza del presidente FIDAL Stefano Mei, del presidente del Comitato Regionale Marche Fabio Romagnoli, dell’assessore allo sport della Regione Marche Chiara Biondi, dell’assessore agli impianti sportivi del Comune di Ancona Daniele Berardinelli.
(foto Grana FIDAL)
Tra gli ospiti anche il campione olimpico di Tokyo del salto in alto Gianmarco Tamberi che ha costruito i propri successi proprio al PalaCasali. Nell’ambito della cerimonia, il presidente Mei ha consegnato a quattro atleti azzurri l’onorificenza di Ufficiale della Repubblica conferita dal Capo dello Stato Sergio Mattarella per i risultati ottenuti alle Olimpiadi di Parigi: il bronzo del triplo Andy Diaz e i quarti classificati dei Giochi Larissa Iapichino (lungo), Stefano Sottile (alto) e Matteo Melluzzo (staffetta 4×100).
Premiate tante personalità che hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo dell’impianto marchigiano: dall’architetto Roberto Buccione all’ingegner Rodolfo Giampaoli, da Fabio Sturani che ha voluto fortemente il PalaCasali, realizzato quando era sindaco di Ancona, a Enrico Turchetti, già assessore ai lavori pubblici, insieme a Giuseppe Scorzoso e Simone Rocchetti, che hanno guidato negli anni scorsi il Comitato FIDAL Marche, a Pietro Domenichelli, coordinatore del PalaCasali, e Orazio Mancinelli, fiduciario regionale del Gruppo Giudici Gare, a Maria Teresa D’Angelo, coordinatore regionale Sport e Salute, Luca Savoiardi, presidente CIP Marche, e Fabio Luna, presidente CONI Marche.
DALLAVALLE SECONDO AL MONDO
Il rientro-show di Andrea Dallavalle è la più bella notizia della seconda giornata degli Assoluti indoor di Ancona. Dopo quattro anni il triplista delle Fiamme Gialle torna a siglare il primato personale con 17,36 (+1 centimetro sul 17,35 di Grosseto del 2021) e si riprende i diciassette metri che, complici tanti problemi fisici, mancavano dal 2022, vale a dire dall’annata dell’argento europeo di Monaco e del quarto posto ai Mondiali di Eugene. E soprattutto si arrampica al secondo posto delle liste mondiali stagionali, con vista sugli Europei indoor di Apeldoorn e i Mondiali di Nanchino, a cinque centimetri dal tedesco leader 2025 Max Hess (17,41) e davanti al bronzo olimpico di Parigi Andy Diaz (17,31), qui fermo a scopo precauzionale ma pronto ad applaudire i balzi dell’emiliano allenato da Ennio Buttò.
Il salto buono è il secondo: nella sua serie anche due nulli, poi la rinuncia ai tre salti finali, con il risultato già acquisito. «In questi anni difficili avevo perso totalmente la fiducia nel mio salto – racconta il 25enne – Tanti, troppi infortuni, in particolare la distorsione alla caviglia destra nel 2023 che in sostanza mi ha fatto perdere due stagioni. Ho ripreso seriamente soltanto un paio di mesi fa, in dicembre, sempre a Piacenza, con Ennio ma anche con Michele Palloni come preparatore atletico. Finalmente si vedono i risultati e si può pensare agli Europei indoor». In evidenza anche Simone Biasutti (Fiamme Gialle) al personale di 16,67, terzo Enrico Montanari (La Fratellanza 1874 Modena) con 16,19.
PESO
Leonardo Fabbri (foto Grana FIDAL)
Che duello tra Leonardo Fabbri (Aeronautica) e Zane Weir (Fiamme Gialle). La sfida tra i pesisti azzurri termina come nelle ultime tre uscite, a Liévin, Torun e Nehvizdy: Fabbri primo, Weir secondo, sempre con misure che in questa fase della stagione valgono i piani altissimi delle liste mondiali a poche settimane da Apeldoorn (6-9 marzo) e Nanchino (21-23 marzo). Leo timbra tre lanci ampiamente oltre i ventuno metri e mezzo: 21,85 è il migliore (al quarto ingresso in pedana), accompagnato da 21,73 e 21,69, oltre a due nulli di pedana che sembravano veramente lunghi. Weir trova la propria miglior misura dell’anno con il 21,76 del secondo lancio e poi torna oltre i ventuno metri al sesto turno (21,02). Terza piazza per Nick Ponzio (Athletic Club 96 Alperia) con 20,63.
60
Zaynab Dosso (foto Grana FIDAL)
Il titolo italiano c’è. Il tempo anche. Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre) conferma la propria stabilità di rendimento su crono di valore mondiale assoluto: 7.07 in finale dopo il 7.10 della batteria. Za finisce a soli due centesimi dallo stagionale di 7.05 che aveva realizzato a Torun (al momento terza al mondo del 2025) e stacca tutte le avversarie, tra le quali va citata senz’altro Gaya Bertello (Polisport. Novatletica Chieri) al primo sub-7.30 in carriera: secondo posto con 7.28, due centesimi meglio delle staffettiste azzurre Gloria Hooper (Atl. Brescia 1950) terza con 7.30 e Arianna De Masi (Libertas Unicusano Livorno) quarta con lo stesso tempo (7.30 PB).
Al maschile è più appassionante la volata a tre, rispetto al tempo finale: si impone con 6.69 Yassin Bandaogo (Fiamme Oro) per un centesimo su Stephen Awuah Baffour (Battaglio Cus Torino, 6.70) e sul campione europeo indoor in carica Samuele Ceccarelli (Fiamme Oro) che chiude terzo in 6.70. Gareggia fuori classifica in batteria il cubano Jenns Fernandez (Lagarina Crus Team) autore di 6.66.
400
Cade dopo sedici anni la migliore prestazione italiana U23 dei 400 metri indoor, per mano di Luca Sito (Fiamme Gialle) capace di spostare i propri limiti al coperto fino a 46.15, meglio del 46.26 di Matteo Galvan del 2009 a Torino. Il primatista outdoor, argento europeo con la staffetta maschile e con la mista, diventa anche il terzo italiano assoluto di sempre nelle gare indoor (Saber 45.99, Licciardello 46.03).
Passaggio in 21.59 alla campana e secondo giro tallonato da un Matteo Raimondi (Pro Sesto Atl. Cernusco) decisamente combattivo e in piena ascesa (46.42), decimo italiano alltime.
Tra le donne, nessun problema per la primatista Alice Mangione (Esercito) che fa girare le gambe fino al 52.18 che le regala il primo titolo indoor. Alle sue spalle, è lotta per il secondo posto: lo agguanta Alessandra Bonora (Fiamme Gialle, 52.67) su Ayomide Folorunso (Fiamme Oro, 52.68).
CHE SALTI
Erika Saraceni (foto Grana FIDAL)
Continua a stupire la 18enne triplista Erika Saraceni (Bracco Atletica): 13,71 sulla pedana di Ancona, +20 centimetri sul personal best realizzato tre settimane fa sempre al PalaCasali. Diventa la migliore italiana U20 di sempre a livello indoor superando il 13,65 saltato da Veronica Zanon nel 2020.
Il botto all’ultimo salto, quello che gli permette di vincere il primo titolo italiano assoluto, sfilandolo a Ottavia Cestonaro (Carabinieri, 13,60) ed è significativo l’abbraccio tra le due specialiste dopo la gara.
Nell’alto, si consolida sullo stagionale di 1,91 Idea Pieroni (Carabinieri), tutto alla prima prova, per poi sbagliare tre volte l’1,94.
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