Troppo spesso ci si dimentica che il vero segreto del benessere risiede nel piatto, ma soprattutto risiede nel condimento del piatto stesso. Ma qual è il condimento per eccellenza? La risposta corretta a questa domanda è solo una: l’olio.
Con il sostegno di ARSARP Molise, dell’Ufficio Olivicolo di Larino, della Regione Molise, del Comune di Larino, del Consorzio di rete CiBi molisani, dell’Associazione nazionale Città dell’Olio e dell’Ente Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, sabato 22 febbraio 2025 si è tenuta la XXI edizione del concorso “Goccia d’ORO”, che nobilita i migliori oli della regione.
Nella città di Larino, dove si è costituita l’Associazione nazionale delle città dell’olio, presso l’Istituto Tecnico Agrario sono stati premiati i migliori oli molisani, a partire dall’extra vergine, fino ad arrivare al BIO, passando per il D.O.P.
Come ci ha voluto ricordare il Dott. Alessandro Vujovic nella sua lectio magistralis sulla “Biochimica e tecnologia in frantoio, cardini di un olio EVO di qualità”, presentato con professionalità e spessore cognitivo da Fabrizio Pastorini, dopo i graditissimi saluti dell’assessore al comune di Larino, Angela Vitiello, è fondamentale distinguere l’olio extra vergine dall’olio vergine. Questa distinzione non è solo qualitativa, ma anche linguistica: si tratta di due parole distinte, ognuna con un significato ben preciso. “Extra” indica caratteristiche superiori rispetto all’olio vergine, grazie a parametri chimici e organolettici più rigorosi, come ad esempio dall’acidità. “Vergine”, invece, sottolinea il fatto che l’olio non subisce processi di raffinazione o manipolazioni chimiche.
Gli oli extra vergine non si distinguono solo per la loro qualità, ma anche per l’intensità del loro fruttato. Per questo motivo, durante l’evento sono stati assegnati due premi per ogni categoria: uno dedicato agli amatori e uno riservato ai professionisti.
Per il fruttato leggero, ad aggiudicarsi il premio tra gli amatori è stato Zeno Scherino di Lupara, mentre tra i professionisti il riconoscimento è andato a Mariarosaria Venditti di Gambatesa. Nella categoria fruttato medio, il miglior olio prodotto da un amatore è stato quello di Luigi Mastrangelo di Mafalda, mentre tra i professionisti si è distinto Antonio Valerio, di Monteroduni. Infine, per il fruttato intenso, sono stati premiati Mario Testa, di Riccia, nella categoria amatori e Marina Colonna, di San Martino in Pensilis, tra i professionisti. Quest’ultima è riuscita a fregiarsi anche del premio dedicato a “Francesco Ortuso”, tra la commozione generale, in particolare della figlia e della moglie del Capo panel che ci ha lasciato per un tragico incidente nei campi.
Mario Testa, un giovane appassionato, è riuscito ad aggiudicarsi anche il premio dedicato a “Mario De Leo”, il quale celebra non solo la qualità del suo olio, ma anche la dedizione e la sua passione che permette di portare sulle nostre tavole un prodotto d’eccellenza.
Il protagonista delle premiazioni, però non è stato solo l’olio EVO, ma anche l’olio BIO, e il premio del miglior olio BIO è stato assegnato a Salvatore Benedetto che ci ha tenuto a portare con sé suo figlio al quale sta trasmettendo tutta la sua passione e il suo sapere per far sì che il suo lavoro, in un futuro prossimo possa rimanere in buone mani.
Antonietta Menna, di Campomarino, invece, ha ricevuto il premio per il migliore olio DOP, il premio per il miglior olio BIO/D.O.P, invece se l’è aggiudicato Bruno Mottillo di Larino. La manifestazione, voluta fortemente dalla mente geniale di un vero cultore qual è Maurizio Corbo, scientemente e passionalmente rende omaggio alla pianta, al prodotto ma soprattutto all’uomo. Non a caso, non viene dimenticato il ricordo, istituendo un omaggio alla memoria dell’amico Fabrizio Fazzi, indimenticabile e passionale amico dell’olio, e la stessa premiazione non è vista solo quale un riconoscimento alla qualità, ma anche un’occasione per valorizzare il territorio, che può, grazie alle sue peculiarità farne tesoro e turismo con l’auspicio che, grazie agli straordinari oli del nostro territorio, si possano sviluppare in futuro veri e propri percorsi di turismo esperienziale, capaci di far vivere da vicino la cultura, la tradizione e i sapori legati a questo prezioso prodotto.
Se il turismo esperienziale, come riferito sapientemente da Maurizio Santilli, esperto docente e consigliere nazionale delle Città dell’Olio, è qualcosa di auspicabile, l’esperienza sensoriale che ci ha accompagnato in questa giornata è stata la degustazione della pizza preparata con la farina di CiBiMolisani, consorzio di rete che raggruppa a sé le migliori eccellenze della regione, rappresentato da Maurizio Varriano. Il sapore della pizza è stato esaltato dall’aggiunta dell’olio, cardine della giornata. Christofer Di Maria, pizzaiolo provetto, ha fatto sì che molte persone potessero tornare indietro nel tempo e riassaporare sapori dell’infanzia, grazie all’utilizzo di impasti realizzati con farine da grani antichi con aggiunta di grano arso. Alla degustazione della pizza è seguita la degustazione di piatti che sposati all’olio, accompagnati dal vino offerto dalle Cantine D’Uva, hanno posto le basi per l’arrivederci al prossimo anno, sperando di riuscire a unire più cultori del verde “oro molisano”.
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