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Presentato “Il Faro” della Campania. La nuova sede della Regione è stata svelata venerdi 21 febbraio in un evento ad hoc presso la stazione marittima di Napoli. Negli intenti dei suoi promotori l’opera consentirà la rigenerazione urbana delle aree ferroviarie e del nodo intermodale di Garibaldi andando a costituire la nuova porta Est di Napoli. Il progetto dello studio Zaha Hadid è il primo dei cinque progetti selezionati attraverso un concorso internazionale. L’intervento urbanistico è stato presentato dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca che ha voluto metter il suo imprimatur ad un progetto che stando alle previsioni consentirà di realizzare in Italia un’opera di architettura contemporanea iconica che manca al nostro Paese, orfano di simboli moderni di identità. Il progetto, come spiegato dal direttore dello studio Hadid, Michele Pasca di Magliano, oltre a riqualificare un’area di 150 mila metri quadrati con 100 mila metri quadrati attrezzati a verde darà alla Regione Campania uno spazio funzionale con parcheggi, sala congressuale, asili nido e locali commerciali. Un’opera moderna, potente e affascinante, ma compatibile con l’ambiente e integrata con il territorio che avrà anche la funzione di riconnettere le isole urbane che lo circondano: la stazione, il centro storico, il centro direzionale. Il progetto, dunque, si inserisce pienamente nella New European Bauhaus trasformando l’area interessata con il fine di renderla più bella, sostenibile e inclusiva, anche grazie alla qualità del lavoro svolto dallo studio Hadid come sottolineato dall’assessore all’Urbanistica e al Governo del Territorio della Regione Campania, Bruno Discepolo.
Attraverso l’opera Napoli e la Campania raggiungeranno, come spiegato dall’amministratore delegato di FS Sistemi Urbani, Umberto Lebruto, un altro primato: quello di avere il primo hub completamente intermodale. Con tre livelli di trasporto su ferro (Metro, EAV, Alta Velocità), un livello su gomma, con l’interramento della bretella dell’A3, dove confluiranno auto private e terminal bus; quindi, lo scambio gomma ferro che potrebbe portare il livello superficiale a essere destinato al solo traffico ciclopedonale. Il Progetto prevede inoltre la copertura del fascio binari della Vesuviana da porta Nolana a Garibaldi. L’opera, come spiegato dal presidente dell’EAV, Umberto De Gregorio, determinerà una riqualificazione dell’intero quartiere, perché finalmente i cittadini del quartiere non avranno più nessuna visuale di binari di treni ma un boulevard a verde. Il progetto ha anche un aspetto di natura trasportistica perché l’obiettivo è di raddoppiare i binari della Circumvesuviana a piazza Garibaldi e di trasformare il terminal di Porta Nolana in un rimessaggio dei treni. Infine, alla domanda, perché chiamare la nuova sede della Regione “Il Faro”, sempre Pasca di Magliano ha spiegato che essendo l’ultimo piano un giardino illuminato, di notte sarà sempre visibile. Proprio come un faro per i navigatori che cercano un punto di riferimento.
UN FARO PER LA CAMPANIA, UNA NUOVA PORTA PER NAPOLI
La presentazione alla stampa e alla cittadinanza del progetto ha di fatto mostrato un rendering videodel concept vincitore del Concorso Internazionale per la realizzazione della nuova sede della Regione Campania nell’ambito del programma di rigenerazione urbana “Porta Est” della città di Napoli. Si tratta del lavoro dello Studio Zaha Hadid Architects dal titolo “Un faro per la Campania, una nuova porta per Napoli”, che prevede la realizzazione di una complessa opera urbanistica: oltre alla costruzione della nuova sede regionale, la riqualificazione dell’area a ridosso della stazione centrale di Piazza Garibaldi con parchi urbani, parcheggi interrati, l’interramento dei binari della Vesuviana, spazi pubblici di collegamento con il Centro direzionale e una nuova viabilità comprensiva di una bretella autostradale per decongestionare l’intero ambito urbano.
DE LUCA: L’AMBIZIONE DI CONSEGNARE UN SIMBOLO IDENTITARIO
Con il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, sono intervenuti il Direttore dello Studio Zaha Hadid Architects Michele Pasca di Magliana e l’Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani, società del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane, Umberto Lebruto. “L’ambizione che abbiamo con questa opera è consegnare a Napoli, alla Campania e anche tutta l’Italia un simbolo di identità moderna” ha detto il Presidente De Luca parlando del progetto. “L’Italia è un paese mummificato da un punto di vista della riqualificazione urbana – ha spiegato – Non abbiamo un Guggenheim di Bilbao. Un giovane, per vedere opere di grande architettura contemporanea, deve andare a Londra, a Berlino, a Parigi”. La grande ambizione della Regione Campania è “realizzare da Napoli per l’Italia un simbolo dell’Italia moderna”, lanciare un messaggio ai giovani “di un paese che non rimane bloccato ma riesce a proiettarsi nel mondo”. E a creare sviluppo.
MEMORIA STORICA E SOSTENIBILITA’
Il progetto, illustrato più nello specifico dal Direttore dello Studio Zaha Hadid Architects Michele Pasca di Magliana e dall’Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani Umberto Lebruto, mira a coniugare memoria storica e sostenibilità, creando quartieri moderni e vivibili con mix funzionali equilibrati. Edifici ad alta efficienza energetica saranno integrati in un sistema di connessioni verdi e naturali, con ampie aree pedonali e piste ciclabili, rendendo l’area attrattiva per un pubblico giovane e dinamico, attento alla cultura contemporanea e all’economia creativa.
IL PROGETTO: HEADQUARTER, PARCO URBANO ISPIRATO AI CRATERI, STAZIONE FERROVIARIA
I temi specifici del progetto sono le opportunità sostenibili, la creazione di un grande Parco a beneficio dei cittadini, con piante resilienti che ridurranno l’effetto desertificante delle piazze senza verde, che naturalmente creeranno ossigeno e zone aperte godibili da tutte le fasce d’età, le connessioni urbane, utilizzando il verde e le pensiline come opportunità per portare il traffico pedonale da Porta Nolana alla Stazione Centrale e al nuovo Parco, fino ad una proposta di un possibile collegamento via passerella pedonale con il Centro Direzionale e la sua Nuova Stazione Metro. Il nuovo Headquarter della Regione Campania si inserisce nel contesto urbano, con due corpi edilizi che emergono dal parco collegati tra loro da un ampio atrio urbano. È progettato come un hub civico inclusivo, con particolare attenzione agli utenti diversamente abili, garantendo spazi facilmente fruibili in autonomia. La forma compatta delle torri migliora l’efficienza energetica, riducendo l’impronta al suolo e creando più spazi verdi pubblici. L’involucro sfrutta al massimo l’interazione con gli elementi naturali – luce, vento e viste panoramiche – garantendo un eccellente isolamento termico, riducendo il carico solare e l’abbagliamento, senza compromettere le spettacolari viste sul Golfo di Napoli, il Vesuvio e le colline circostanti. La progettazione delle facciate tiene conto del movimento del sole: le aperture rivolte a Nord vengono massimizzate per favorire l’ingresso di luce naturale e valorizzare i panorami, mentre l’esposizione diretta al sole è minimizzata sugli altri lati per ridurre il fabbisogno energetico. La massimizzazione dei livelli di luce naturale negli spazi interni riduce l’energia utilizzata per l’illuminazione artificiale, che è uno dei maggiori consumi energetici per gli edifici per uffici moderni.
La nuova Stazione della Circumvesuviana sarà interrata sulla base del piano già redatto, ed avrà una pensilina al pieno terra per proteggere le piattaforme ferroviarie da pioggia e sole e per indicare ai passeggeri la posizione della stazione, sia come elemento architettonico nel Parco che come fonte di luce naturale al livello dei parcheggi. Il progetto del Parco è ispirato ai crateri flegrei e al tufo ed è suddiviso in zone funzionali (aree di gioco, di contemplazione e civiche) per promuovere uno stile di vita attivo e creare un polmone verde in una zona densamente edificata. Migliorerà la qualità della vita dei residenti, e dei bambini in particolare, fungendo da ponte tra la vecchia Napoli e il nuovo sviluppo e unirà aree storiche dimenticate (Piazza del Carmine, Piazza Mercato, Sant’Eligio e Lavinaio), riducendo l’inquinamento e il rumore.
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