STELLANTIS: URSO, “DOPO L’ADDIO DI TAVARES IL CLIMA E’ DIVERSO” | Notizie di cronaca

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ROMA – “Stellantis? Dopo l’addio di Carlos Tavares il clima è diverso”.

Lo afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in una intervista ad Affaritaliani.it.

“Le decisioni che ne sono seguite sono piuttosto significative di un netto cambiamento di rotta. Il Piano Italia presentato dall’azienda a dicembre al tavolo Stellantis, mette al centro i siti produttivi nel nostro Paese, con nuovi modelli, ibridi ed elettrici, 2 miliardi di euro di investimenti negli stabilimenti nel 2025 e 6 miliardi di euro in acquisti da fornitori italiani nello stesso periodo. Pomigliano avrà una nuova piattaforma per le citycar che garantirà il futuro della produzione e della componentistica, Melfi beneficerà di 7 modelli tra elettrici e ibridi, Mirafiori sarà il quartier generale delle attività del gruppo, Cassino avrà una nuova piattaforma per tre nuovi modelli, Atessa continuerà a essere il centro nevralgico della produzione di veicoli commerciali, e anche Modena avrà una missione chiara con il coinvolgimento della filiera locale. Abbiamo rimesso sulla strada giusta l’auto italiana in un contesto difficilissimo, in cui crolla l’industria dell’auto europea”, afferma Urso.

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Per il titolare del Mimit si tratta duindi di una questione europea.

“Certo. Sono le folli regole del Green Deal che hanno collassato l’auto europea, con tutte le gravi conseguenze sull’indotto e sulla componentistica, la siderurgia, la chimica e la microelettronica. L’epicentro del terremoto industriale europeo è l’auto e da lì bisogna ripartire, come abbiamo indicato da due anni in Parlamento e nella UE”.

Alla domanda su cosa si aspetti, Urso, risponde: “Giovedì sarò a Parigi per il mio settimo incontro in soli tre mesi con il mio collega, il ministro francese per l’Industria e l’Energia, Marc Ferracci. Stiamo allineando le nostre politiche industriali per dare indicazioni forti e chiare alla Commissione nel momento decisivo del ‘Clean Industrial Deal’ e dei piani settoriali su auto, siderurgia, chimica e microelettronica. Quanto indicato nel Compass è importante, ma non ancora sufficiente”.

“Mi aspetto che tutte le forze politiche e i sindacati ci supportino, come fanno pienamente le associazioni industriali di Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia”, afferma Urso che poi conclude: “È in atto una ‘guerra commerciale’ che rischia di far esplodere l’Occidente e in cui proprio la Cina è il motivo della contesa. Solo quando il quadro sarà definito, mi auguro in un clima di intesa, potremo sviluppare quei progetti con piena consapevolezza”.

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