Germania al voto: sfida aperta tra incertezze e un clima infuocato

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Le elezioni federali tedesche del 23 febbraio 2025 rappresentano un momento cruciale per la Germania, segnato da tensioni politiche interne e influenze esterne. La recente conferenza sulla sicurezza di Monaco ha visto il vicepresidente degli Stati Uniti, James D. Vance, esprimere un sostegno esplicito all’Alternative für Deutschland (AfD), incontrando la leader del partito e candidata alla cancelleria, Alice Weidel.

Questo intervento ha suscitato reazioni immediate: il cancelliere uscente Olaf Scholz della SPD ha respinto tali interferenze nella politica interna tedesca, mentre Friedrich Merz della CDU/CSU si è dichiarato irritato, sebbene non sorpreso, dall’intervento di Vance.

Germania al voto

Il dibattito televisivo tra i principali candidati alla cancelleria – Scholz (SPD), Merz (CDU/CSU), Robert Habeck (Verdi) e Weidel (AfD) – ha evidenziato le principali preoccupazioni degli elettori. Nonostante la grave recessione economica e la perdita del ruolo chiave della Germania nelle relazioni internazionali, il tema centrale della campagna elettorale è la lotta all’immigrazione illegale e la crescente percezione di insicurezza tra i cittadini tedeschi.

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L’AfD ha guadagnato rilevanza negli ultimi anni, ampliando la propria piattaforma programmatica per rispondere alle preoccupazioni di un elettorato disilluso dalle tradizionali coalizioni politiche. Oltre a promuovere la “re-migrazione” di individui entrati illegalmente nel paese, l’AfD si oppone fermamente alle politiche del Green Deal, combatte l’ideologia di genere e chiede un potenziamento delle forze dell’ordine.

Tuttavia, il partito non ha ancora presentato un piano economico convincente per affrontare la crisi attuale, anche a causa della sua esclusione dai governi regionali e federali a causa del cordone sanitario imposto dagli altri partiti.

Friedrich Merz, leader della CDU/CSU, ha adottato una strategia che enfatizza la sicurezza e il controllo dell’immigrazione, cercando di riconquistare gli elettori spostando il partito su posizioni più conservatrici rispetto all’era Merkel. Questo approccio ha portato la CDU/CSU a circa il 30% delle intenzioni di voto nei sondaggi pre-elettorali.

La recente approvazione di una risoluzione parlamentare sulla restrizione della migrazione, sostenuta sia dalla CDU/CSU che dall’AfD, ha suscitato ampie discussioni e segnala una possibile convergenza su temi specifici tra i due partiti.

Un altro elemento significativo è l’emergere del partito personale di Sahra Wagenknecht, Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW), che combina posizioni anti-establishment con proposte di limitazione dell’immigrazione e una politica estera di apertura nei confronti della Russia. Questo nuovo attore politico potrebbe ridefinire gli equilibri, attirando elettori sia da sinistra che da destra.

I sondaggi attuali mostrano una certa stabilità: la CDU/CSU è in testa con circa il 29-30% delle intenzioni di voto, mentre SPD e Verdi si attestano rispettivamente al 15% e al 13%. BSW, FDP e Die Linke sono in bilico sul superamento della soglia di rappresentanza del 5%.

In particolare, Die Linke ha registrato un aumento di gradimento nelle ultime settimane, grazie anche alla campagna elettorale guidata dalla giovane deputata Heidi Reichinnek, che ha focalizzato l’attenzione sulla giustizia sociale.

In questo contesto, le elezioni del 23 febbraio saranno decisive per determinare la futura direzione politica della Germania, con possibili implicazioni sia a livello nazionale che europeo.

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