L’omelia del vescovo con le canzoni di Sanremo: «Tifavo Brunori»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


Si legge in: 2 minuti

il dopo sanremo

Così monsignor Staglianò, presidente della Pontificia accademia di teologia

Pubblicato il: 16/02/2025 – 21:49

Prestito personale

Delibera veloce

 

ROMA Le canzoni di Sanremo diventano spunto per la riflessione omiletica in chiesa. E’ accaduto stamani nella chiesa degli artisti di Roma. Monsignor Antonio Staglianò, rettore della basilica e presidente della Pontificia accademia di teologia, ha incentrato l’omelia domenicale sui testi delle canzoni, valorizzandone alcune e criticandone altre. «Queste cose, cioè Sanremo – ha osservato il vescovo dal pulpito – hanno a che fare con la parola di Dio che abbiamo appena ascoltato? Certo, eccome. C’è una verità altra, c’è qualcosa che viene da altrove e preme e ti dice: “Non ti fermare alla parola, alla forma che vedi, entra nel mistero invisibile che si comunica”». Interpellato dall’Adnkronos, mons. Staglianò, che ha commentato il Festival della canzone italiana su Famiglia Cristiana, osserva: «Deluso dalla scelta del vincitore? Mi aspettavo come vincitori Cristicchi o Brunori però alla fine anche la canzone di Olly meritava anche se torna a chiudere il concetto dell’amore all’interno di questa bolla romantica». Il punto, osserva il vescovo, è che «non riusciamo ad uscire dal guscio romantico del rapporto tra due cuori. Molte canzoni affrontavano il tema dell’amore come rapporto a due mentre nella canzone di Brunori e Cristicchi vedevo un tentativo di allargare i confini. Soprattutto la vicenda di Cristicchi con la madre malata: la sua canzone è una specie di profezia in questa società dell’ipermercato che pensa di dovere mettere accanto più robot che la presenza di chi vuole dare amore». Più che registrare delusione, Staglianò constata «la fatica che si fa dal punto di vista culturale ad uscire dal guscio romantico che rinchiude l’amore in un rapporto a due». Nel libro del profeta Geremia «così dice il Signore: “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo”. Ebbene – osserva il vescovo Staglianò – Fedez con “Bella stronza” rivisitata ha fatto un atto di responsabilità dichiarando le sue colpe nell’avere fatto finire una relazione d’amore prima ancora che iniziasse. Vuole dire che tutto l’amore che vi sarà, poiché è finito prima di iniziare, non sarà un vero amore. E’ una simulazione. Puoi fare anche tanti figli e simulare amore».

Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti

Categorie collegate

Ultime dal Corriere della Calabria

Edizioni provinciali

Corriere della Calabria - Notizie calabresi

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 – Direttore responsabile Paola Militano | Privacy

Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria



Source link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *