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Al via, ufficialmente, il 27° Anno accademico dell’Università dell’Insubria, il primo della rettrice Maria Pierro. Alla cerimonia inaugurale è intervenuto, per Regione Lombardia, il presidente Attilio Fontana. Presenti anche l’assessore regionale a Università, Ricerca e Innovazione, Alessandro Fermi, e il sottosegretario alle Relazioni internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo. Nell’occasione, la lectio magistralis, incentrata sul tema ‘Il ruolo dell’Università nella società contemporanea’, è stata tenuta da Franco Gallo, presidente emerito della Corte Costituzionale.

“Siamo all’inaugurazione dell’Anno Accademico di un ateneo – ha sottolineato il presidente Attilio Fontana – che è un autentico luogo di dialogo e formazione, che è in rapporto costante con le altre università come pure con il tessuto sociale e gli attori politici, istituzionali ed economici. E che vive con attenzione, e da protagonista, anche i cambiamenti che riguardano le professioni sanitarie con la riforma per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina al vaglio del Parlamento”. “L’Università degli studi dell’Insubria, infatti – ha continuato – è non solo un ateneo, ma anche un riferimento per il mondo della Medicina e Chirurgia dell’Ospedale di Circolo-Fondazione Macchi di Varese“. “Un saluto e un ringraziamento quindi, oltre che alla rettrice Maria Pierro, anche al presidente Francesca Rovera, guida della Scuola di Medicina e baluardo per la senologia dell’Asst Sette Laghi di cui dirige la Breast Unit“.

“All’Università dell’Insubria – ha aggiunto il governatore – assicuro, come avvenuto anche in passato, il sostegno concreto e fattivo della Lombardia”. Un sostegno che ha trovato riscontro anche attraverso il finanziamento per il Diritto allo studio universitario (DSU) 2023-2024 di oltre 1,2 milioni di euro, cui si è aggiunto il cofinanziamento dell’Ateneo di 400.000 euro. “Risorse – ha concluso fontana – che hanno consentito di assegnare la borsa di studio alla totalità, 474 studenti, degli iscritti idonei”.

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L’Università degli Studi dell’Insubria è una delle 15 realtà accademiche della Lombardia e, in particolare, una delle otto con facoltà di Medicina e Chirurgia. Nata nel 1998 è stata tra le prime in Italia ad aver adottato un modello organizzativo a rete con sedi a Varese, Como e con il polo di Busto Arsizio (Varese). Attualmente, l’Insubria ha quasi 12.000 studenti, oltre 330 dottorandi, più di 130 assegnisti di ricerca, 435 docenti, 350 tra amministrativi e tecnici, 8 dipartimenti, 56 centri di ricerca e 5 centri speciali. Sono attivi 24 corsi di laurea triennale, 4 corsi di laurea magistrale a ciclo unico e 16 corsi di laurea magistrale.

“’Il ruolo dell’Università nella società contemporanea’: il tema scelto per la prolusione odierna è centrale per il futuro della nostra società – ha detto l’assessore a Università, Ricerca e Innovazione, Alessandro Fermi –. Se vogliamo infatti che la Lombardia continui a recitare un ruolo da protagonista nel panorama economico mondiale è fondamentale che il nostro Sistema universitario rimanga un’eccellenza e mantenga la sua attrattività nei confronti di una platea il più vasta possibile”.

“Nei prossimi mesi – ha concluso l’assessore lombardo all’Università – uscirà il bando, che potremmo decidere di far diventare strutturale e che aiuterà anche a rendere ancora più forte il rapporto tra università e imprese, visto che una delle richieste formulate è che i laboratori e i macchinari rinnovati vengano poi messi a disposizione pure delle aziende del territorio”. E quindi con una ricaduta diretta sul tessuto in cui l’Ateneo è ben inserito.

Presente all’inaugurazione dell’Anno Accademico anche il sottosegretario alla Presidenza della Regione, con delega alle Relazioni internazionali ed Europee, il varesino Raffaele Cattaneo. “L’Università dell’Insubria – ha evidenziato Cattaneo – è tra le realtà accademiche lombarde più dinamiche nella ricerca di collaborazioni e scambi con l’estero. Grazie alla sua attenzione verso le università straniere, ha sempre aderito alle nostre Missioni di Sistema, ampliando la propria rete di contatti, creando nuove partnership, come l’accordo di collaborazione con la University of Economics and Finance di Ho Chi Min, Vietnam, e promuovendo la mobilità, non solo degli studenti, ma anche di docenti e ricercatori”.



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