La Link University sbarca nelle Marche: polemiche per l’ok della giunta Acquaroli all’ateneo dei maxi-finanziatori della Lega

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La Link Campus University farà il suo ingresso nelle Marche: l’ok è arrivato dalla Regione, che ha aperto le porte all’ateneo privato per far partire tre corsi di Medicina e Odontoiatria tra Fano (Pesaro-Urbino), Ascoli Piceno e Macerata. Dietro il parere favorevole della giunta del governatore Francesco Acquaroli, di Fratelli d’Italia, c’è soprattutto il pressing della Lega: deputati e assessori marchigiani del Carroccio celebrano la novità come una risposta alla carenza di medici negli ospedali. Le opposizioni però denunciano un conflitto d’interessi: il via libera, sostengono, è un favore al partito di Matteo Salvini, che negli ultimi anni ha ricevuto finanziamenti – legittimi e rendicontati – per circa trecentomila euro da società riconducibili alla famiglia del patron dell’ateneo, Pietro Luigi Polidori, figlio di Francesco Polidori, fondatore e proprietario di Cepu e di altre università telematiche come E-Campus. A sollevare il caso è stata la consigliera regionale M5s Marta Ruggeri, che il 30 gennaio ha presentato un’interrogazione ad Acquaroli e alla sua giunta: “Mentre il governo Meloni taglia i fondi ordinari alle università pubbliche marchigiane, la nostra Regione si affretta ad autorizzare i corsi di Medicina di un’università privata, il cui presidente del Consiglio di amministrazione, Pietro Luigi Polidori, risulta aver finanziato la Lega per centomila euro”, ha denunciato.

La donazione compare nel rendiconto sulle erogazioni ai partiti per la campagna elettorale per le elezioni politiche del 2022: proviene da Monte Finanziario Europeo Srl, società partecipata al 50% dal patron della Link Campus University e al 50% da sua sorella Martina Polidori. Ma i bonifici in realtà sono molti di più: al Carroccio sono arrivati anche trentamila euro da E-Campus, diecimila da Polimedia srl, cinquemila da Scuola Radio Elettra Srl e diecimila da Adlm Srl, tutte società riconducibili a Monte Finanziario. Alcuni versamenti, poi, sono stati effettuati da Francesco Polidori in persona: diecimila euro il 6 febbraio 2023 e 25mila il 18 ottobre 2024. Altri novantamila euro provenengono da Orienta Campus e Orizzonte Docenti, società che, visure alla mano, non sono direttamente riconducibili alla famiglia Polidori: tuttavia, la prima è una Srl incaricata da E-Campus per la promozione e la raccolta di iscrizioni, mentre la seconda si occupa, sempre per E-Campus, di poli di studio. A conti fatti, tra il 2022 e il 2024 sono entrati nelle casse del partito del vicepremier circa trecentomila euro.

Sui legami economici tra Lega e Link ha polemizzato anche il Pd: “Con i soldi pubblici dei marchigiani hanno saldato il conto aperto con l’università privata, finanziatrice della campagna elettorale della destra”, hanno scritto i dem marchigiani sui social. Parole a cui il governatore Acquaroli ha risposto minacciando querela. Il fattoquotidiano.it ha raggiunto al telefono l’assessore e vicepresidente Filippo Saltamartini, della Lega, che afferma di non sapere nulla sui finanziamenti della famiglia Polidori al suo partito: “La Link ci ha chiesto un parere circa la possibilità di aprire un corso all’interno del nostro territorio, ma non c’è stato nessun vincolo o impegno di spesa da parte della Regione”, dice. E spiega il via libera della giunta con la necessità di aumentare l’offerta universitaria nelle Marche: “Abbiamo la sola facoltà di Medicina ad Ancona, che non ha i numeri e le capacità sufficienti per formare tutti i medici di cui abbiamo bisogno“. I rettori dei quattro atenei della regione (Ancona, Camerino, Urbino e Macerata) hanno però contestato la scelta con un comunicato congiunto: “L’insediamento di un ateneo privato può compromettere la sostenibilità e la coesione del sistema universitario pubblico”, scrivono.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

La link, fondata dall’ex ministro degli Esteri Vincenzo Scotti, dal 2020 è di proprietà della famiglia Polidori. Ha già tre sedi: Roma, Città di Castello (Perugia) e Napoli. L’ok della giunta Acquaroli ora permette all’ateneo di attivare i corsi pure nelle Marche, come conferma al fattoquotidiano.it il rettore Carlo Alberto Giusti: “Quello che conta è la decisione della Regione, che esprime la necessità di avere o meno una facoltà sul suo territorio”. Anche Giusti dice di non essere a conoscenza dei finanziamenti della famiglia Polidori al Carroccio risponde: “Non sapevo nulla, io mi occupo di dirigere la sola parte accademica. L’università è distante e fuori da ogni ragionamento politico”. Negli scorsi anni l’ateneo è stato coinvolto in una maxi-indagine della Procura di Firenze su presunte “scorciatoie” offerte agli studenti per il superamento degli esami, che ha portato a nove rinvii a giudizio.



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