Ha ottenuto l’ottavo punteggio al termine dell’esame ma si è trovato al 2954° posto. Luca Di Porto, come lui tanti altri, ha avuto un’amara sorpresa quando sono state pubblicate le graduatorie per il rilascio di 1.000 nuove licenze taxi a Roma. “Pensavo ci fosse un errore e invece mi sono trovato tra gli ultimi” racconta Luca a RomaToday. L’aspirante tassista aveva infatti scelto di concorrere per le licenze ordinarie e quelle per il trasporto disabili.
Come funzionava il concorso per le licenze taxi
Occorre spiegare come funzionava il concorso per il rilascio delle nuove licenze. I candidati potevano scegliere di concorrere per le 800 licenze ordinarie oppure per le 200 licenze per il trasporto di persone con mobilità ridotta. Chi optava per questa seconda scelta poteva anche contare su un bonus di 5 punti in sede di compilazione delle graduatorie dopo l’esame. Infine, c’era una terza opzione con la quale si poteva concorrere per ambedue le licenze.
Cosa dice il bando
Ci sono due articoli del bando in particolare che spiegano come sono state assegnate le licenze. All’articolo 7 si dice che “in seguito all’attribuzione delle licenze”, in caso di “disponibilità residua” di quelle appartenenti alla prima o seconda tipologia, “al fine di perseguire l’obiettivo di conferimento di tutte le licenze”, si sarebbero utilizzati i candidati dell’opzione tre per assegnare in via prioritaria le licenze per il trasporto disabili e, poi, quelle ordinarie.
C’è poi l’articolo 14. Qui si dice che le graduatorie verranno stilate secondo il punteggio conseguito all’esame. “I candidati che avranno espresso la scelta dell’opzione 3” quindi sia per quelle ordinarie che per disabili, “saranno inseriti in ambedue le graduatorie per la successiva attribuzione della licenza in base ai criteri stabiliti dal precedente Art. 7”. Le graduatorie “di merito”, quindi sulla base dei risultati d’esame, saranno approvate con provvedimento dell’Amministrazione Capitolina.
Gli esclusi dell’opzione 3
Luca Di Porto, 34 anni e già da 11 anni sostituto alla guida, ha ottenuto un punteggio di 51,9. “Ho l’ottavo punteggio nella graduatoria delle licenze ordinarie e mi sono ritrovato al 2954° posto” semplicemente perché “ho scelto l’opzione tre. Volevo mostrare la massima disponibilità, essendo pronto anche a lavorare per il trasporto disabili”. Quando ha visto le graduatorie ha avuto l’amara sorpresa. “Se avessi saputo che sarebbe stato questo il metodo non avrei mai fatto questa scelta” perché tutti quelli che hanno avuto la sua stessa idea sono finiti, a prescindere dal punteggio ottenuto in sede d’esame, in coda alle graduatorie.
Cosa diceva il dipartimento mobilità
A qualche concorrente era venuto il “dubbio” prima dell’esame e, così, aveva chiesto delucidazioni direttamente al dipartimento mobilità. Nella pec di risposta, che RomaToday ha potuto vedere, si scriveva che i candidati dell’opzione tre “saranno inseriti in ambedue le graduatorie con il punteggio conseguito. Le graduatorie saranno redatte sulla base del punteggio conseguito nella prova d’esame”.
Ho provato a diventare tassista. Ecco come è andata
Luca, alla fine, è rientrato tra i primi 200 per le licenze disabili visto che, prima dell’esame, solo in 107 avevano fatto domanda per questa specifica tipologia. “E se fossero stati più di 200, quelli dell’opzione 3 sarebbero stati esclusi a prescindere dal bando? Non aveva senso, quindi, dare questa opportunità, pagando per un concorso che sapevano già di perdere”. A sostegno delle sue perplessità, Luca si chiede “l’utilità di assegnare 5 punti bonus a chi sceglieva solo l’opzione per il trasporto disabili” se, effettivamente, quelli dell’opzione 3 sarebbero finiti in coda alle classifiche (come poi è successo) a prescindere dal punteggio conseguito.
Ricorso
“Sono anche pronto a prendere la licenza per il trasporto disabili ma farò ricorso perché mi sento preso in giro” spiega Luca. Del resto “ora viviamo nell’incertezza. Serve tempo per allestire un’auto per il trasporto disabili, non si trova in concessionaria”. Come lui, anche tanti altri dell’opzione tre ricorreranno ai tribunali. “Abbiamo chiesto di parlare con sindaco ed assessore per avere un chiarimento defintiivo – dice, a RomaToday, Nicola Di Giacobbe della Cgil -serve un confronto che porti ad una conclusione prima dell’uscita della delibera con la graduatoria finale”. Nel frattempo, però, chi è rimasto escluso già prepara i ricorsi.
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