è la prima Regione a farlo. E il Parlamento nicchia

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Il Consiglio regionale della Toscana


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Il suicidio assistito diventa legge. Ma, per ora, solo in Toscana. Dopo un dibattito fiume, iniziato ieri pomeriggio e proseguito nella giornata di oggi, il Consiglio regionale della Toscana ha approvato, a maggioranza, la legge di iniziativa popolare promossa dall’Associazione Luca Coscioni, e si infila così nel vuoto normativo provocato dall’inerzia del Parlamento (presente e passato) che, nonostante una precisa indicazione della Corte Costituzionale (datata 2018, quando al Governo c’erano Lega e 5 Stelle), ha nicchiato sul da farsi.

Hanno votato a favore in 27: gli esponenti del Pd (con l’eccezione della consigliera Dem, Lucia De Robertis che non ha espresso voto), di Italia Viva, del Movimento 5 stelle e del gruppo Misto. I contrari sono stati i 13 esponenti di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia. Con questa legge, la Toscana garantisce ai malati tempi e modalità certi per l’accesso al suicidio medicalmente assistito.

«La Toscana ha dato un segnale molto forte. Sono convinto che questo voto darà un impulso al legislatore nazionale, che per i suoi aspetti di competenza è bene risponda alla Corte, e si pronunci per dare all’ordinamento il superamento del vulnus che finora c’è», ha commentato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

«Siamo grati ai consiglieri della Regione Toscana per avere approvato la nostra legge ‘Liberi subito’, che definisce tempi e procedure per l’aiuto medico alla morte volontaria – ha commentato la segretaria dell’Associazione Filomena Gallo – È una legge di civiltà perché impedisce il ripetersi di casi, da ultimo quello di Gloria, proprio in Toscana, di persone che hanno dovuto attendere una risposta per mesi, o addirittura per anni, in una condizione di sofferenza insopportabile e irreversibile». L’Associazione aveva presentato il testo “Liberi subito” lo scorso marzo in tutte le Regioni, ma la Toscana è la prima ad avere preso posizione.

Il Consiglio regionale, ad ogni modo, ha modificato il testo dell’Associazione tramite una dozzina di emendamenti volti a ottenere una norma con carattere procedimentale che detta tempi e modi dell’attuazione del suicidio assistito sulla base di quanto stabilito dalle sentenze della Corte costituzionale. Il testo prescrive che la procedura per la verifica dei requisiti del malato da parte della commissione multidisciplinare permanente si debba concludere entro 20 giorni dal ricevimento dell’istanza. In caso di esito positivo, si procede all’approvazione o alla definizione delle modalità di attuazione del suicidio medicalmente assistito entro 10 giorni, ed entro altri 7 giorni l’azienda sanitaria assicura il supporto tecnico, farmacologico e sanitario per l’assunzione del farmaco. La norma stabilisce che tali prestazioni siano gratuite e si stanziano 10mila euro all’anno per tre anni.

Protesano, invece, i cattolici. Il presidente della Conferenza episcopale Toscana, il cardinale Paolo Augusto Lojudice, arcivescovo di Siena, grida alla «sconfitta per tutti». Per i Pro Vita quella approvata è «una legge barbara e disumana».

Parole di condanna arrivano da Fratelli d’Italia. «Non c’è nulla di cui rallegrarsi per l’approvazione della legge sul suicidio assistito in Regione Toscana. Si tratta di un provvedimento incostituzionale dal marcato connotato ideologico che ostacola il sacrosanto diritto alla vita, la cui difesa e inviolabilità sono per Fratelli d’Italia un caposaldo assoluto – sono le parole della deputata di FdI Grazia Di Maggio -. Quella di oggi è una pagina molto triste per la nostra Nazione. Voglio ringraziare tutti i consiglieri di Fratelli d’Italia in Regione che votando compattamente contro questa legge hanno difeso la cultura della vita e la sua sacralità: lo Stato deve curare le persone, non prevedere il diritto di morire». Rincarano la dose i colleghi di partito Francesco Michelotti e Alessandro Amorese, secondo i quali «la Toscana ha toccato il punto più basso della sua storia» approvando«una legge disumana». «Chiederemo l’intervento del governo, affinché esamini con cura tutti gli elementi di conclamata incostituzionalità di questa legge», aggiungono Michelotti e Amorese, per i quali «la Regione non è competente su questa materia, sulla quale lo è invece lo Stato e a confermarlo è l’articolo 117 della Costituzione». Incalza il deputato di Fratelli d’Italia e responsabile nazionale del Dipartimento Famiglia e valori non negoziabili del partito,Maddalena Morgante: «La Toscana si fa apripista all’introduzione del suicidio assistito in Italia. Non è di certo un primato di cui vantarsi. Il voto della Toscana è incostituzionale e gravissimo sotto il profilo etico,umano,giuridico e sociale che non intende fornire adeguate risposte di aiuto a chi soffre,ma preferisce aiutare il malato a suicidarsi. L’unico diritto è quello di essere curati e dovere dello Stato è curare».

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Per Forza Italia, a livello nazionale, parla (almeno fino alle 22.15) solo il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri e lamenta da parte della Regione Toscana «una grave forzatura», sottolineando che a suo avviso la materia «così delicata debba essere trattata da chi ne ha le competenze, quindi il Parlamento» ma dimenticando che, ad oggi, il Parlamento non ha legiferato nonostante le indicazioni della Consulta. Infine Gasparri fa una valutazione etica: «Lo Stato ha il dovere di offrire tutto il supporto e l’aiuto necessari a chi soffre, ma avendo sempre come faro la tutela del valore primario che ciascuno di noi ha, la vita».

martedì, 11 Febbraio 2025 – 22:32
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