Il modello dell’agriturismo umbro alla Bit: «Qualità nelle aree a bassa intensità»

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C’è anche Coldiretti con ‘Terranostra Umbria’, alla Bit di Milano con uno specifico Focus dal titolo ‘Agricoltura, turismo, cibo, nuove tecnologie: identità, sostenibilità nell’era della transizione verde e digitale’.

«Il successo del nostro comparto agrituristico – ha sottolineato Mario Rossi, Direttore Coldiretti Umbria – deriva da un’offerta sempre più qualificata e sostenibile, a partire dal turismo esperienziale legato ai singoli settori, dall’oleoturismo, all’enoturismo, dal turismo della birra, al turismo dei formaggi. Un altro esempio è rappresentato dai cammini che stanno emergendo come una delle principali tendenze nel turismo lento, offrendo brevi vacanze all’insegna della scoperta dei territori. Cammini, ciclovie, ippovie, sentieri e vie di pellegrinaggio costituiscono una rete fitta di percorsi che permettono di esplorare anche gli angoli più nascosti della nostra regione. Ma l’agriturismo è diventato centrale pure per la vita delle zone interne e rurali, luoghi dove il turismo non sostituisce le attività economiche locali, prevalentemente agricole e artigianali, ma le completa e permette attraverso le risorse economiche prodotte di manutenere al meglio borghi e paesaggi, proteggendo dai dissesti idrogeologici e dal rischio di spopolamento».

L’obiettivo – spiega l’organizzazione – continua a impegnare per «esportare il modello dell’agriturismo umbro di Campagna Amica nel mondo. «Vogliamo sottolineare il ruolo della multifunzionalità agricola, la crescita dell’agriturismo e del turismo rurale che offrono l’opportunità di sviluppare modelli turistici integrati e sostenibili, con diffusione dei benefici nel territorio in grado di contribuire al mantenimento della coesione sociale nelle zone non congestionate dalle presenze turistiche. Nell’era della transizione verde – ha spiegato Rossi – la digitalizzazione è una priorità strategica, per migliorare competitività e produttività e ottimizzare l’uso delle risorse incrementando la sostenibilità economica delle imprese agricole. Per efficientare i processi produttivi, ma anche per rendere le nostre strutture agrituristiche più “digitalmente accessibili”».

⁠«Agricoltura e turismo – ha affermato Simona Meloni, assessora Agricoltura e turismo Regione Umbria – rappresentano ambiti sempre più interconnessi, per la valenza economico sociale di questi settori che incidono profondamente sulla crescita del nostro territorio. La ricettività rurale della nostra regione, storicamente si colloca tra quelle di maggior interesse e prestigio a livello nazionale e internazionale, potendo contare non solo su ambiente, natura e paesaggio, ma anche su eccellenze agricole inimitabili e tradizioni enogastronomiche sempre più apprezzate. Chi sceglie la nostra regione, sceglie un’accoglienza genuina, cibi di qualità e vere esperienze a contatto con la campagna, nelle nostre fattorie. Il nostro obiettivo, per implementare la crescita turistica regionale, è quello di continuare a valorizzare questo connubio tra agricoltura, territorio e cibo, che può contare anche sulla sostenibilità e innovazione messa in campo dal settore primario».

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«Occorre lavorare – ha sottolineato tra l’altro Alessandra Priante, presidente Enit Spa – per destagionalizzare l’offerta turistica dei nostri territori, da rendere più attrattivi anche nei periodi dell’anno “slegati” da ricorrenze o da quelli che solitamente garantiscono una buona affluenza. E anche su questo le esperienze connesse ad ambiente e mondo agricolo possono offrire un grande contributo. Rafforzando i rapporti tra pubblico e privato – ha proseguito – tra istituzioni e imprese, con un attento ascolto delle loro esigenze, possiamo far crescere l’economia dei nostri territori che sempre più spesso ruota intorno allo stretto collegamento fra aree urbane e mondo rurale».

«Specie nei territori più marginali – ha aggiunto Sandro Acciarini, Consigliere di Terranostra Umbria, l’associazione agrituristica e ambientale di Coldiretti – serve rendere sempre più fruibili le potenzialità delle nuove tecnologie, limitando al contempo quel “digital divide” che ancora penalizza lo sviluppo delle imprese. Questo per migliorare non solo le condizioni di lavoro, ma anche l’accesso ai servizi e rafforzare le proposte e i legami con la comunità, oltre che verso i turisti. Resta comunque fondamentale l’autenticità delle nostre imprese – ha sottolineato Acciarini – ognuna con identità e peculiarità tipiche del nostro territorio. Le aree rurali infatti sono sempre più espressione di cibo, cultura e ambiente grazie al protagonismo dei nostri agriturismi. Un turismo rurale in cui diventano fondamentali le esperienze di vita autentica in campagna e nei piccoli borghi, con l’agricoltura sempre di più al centro dello sviluppo. Al focus di Milano, moderato dal giornalista Vincenzo Carducci, anche il prezioso contributo di ⁠Federico Sisti, segretario generale Cciaa Umbria.

L’agriturismo conta in Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat (2023), 1.307 strutture, con 439 dedite alla ristorazione, 335 alla degustazione e 518 ad altre attività. Circa un agriturismo su sei (222) si trova in montagna, mentre il 44,8 per cento è gestito da donne. I posti letto sono 21.402, mentre quelli a tavola sono 14.777. Accanto ad alloggio e ristorazione, ma anche alla semplice degustazione, non mancano le attività sportive e naturalistiche suggerite dalle aziende agrituristiche.

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