Federico Quarato, «inventore» del consulente bancario virtuale: «Con i nostri risparmi affidati all’IA la finanza diventa democratica»

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di
Gianni Santucci

Milanese, 36 anni, ha lanciato la startup Klear Finance :«Gli investimenti vanno calibrati sui progetti di vita delle persone»

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La nuova piazza Frattini è tra i cantieri M4 messi meglio, nel senso che ci sono solo un paio di piccole zone transennate e da terminare. Federico Quarato, 36 anni, qui c’è cresciuto. Qui ha ancora molti amici. Qui ragiona di intelligenza artificiale e finanza. Così ha preso corpo una start-up. L’idea: «Una consulenza finanziaria “democratica”, alla portata di tutti, al costo di un abbonamento Netflix». L’hanno chiamata Klear Finance. Obiettivo: assistenza e consapevolezza per il risparmio e per l’investimento. Per piccoli risparmiatori, che hanno piccoli o medi patrimoni. Quelli che per le banche, di fatto, non esistono. Quarato ha già sviluppato una startup nel 2016 con Marco Alò e Massimo dell’Erba. Alla nuova creatura si è unito come cofondatore Paolo Federici, ex responsabile Global wealth management per l’Italia di Ubs.

Come nasce l’idea?
«I miei amici vanno dall’autista dell’Atm, al piccolo imprenditore, al commerciante di quartiere, all’elettricista. E tutti hanno un problema comune: cercare di usare il proprio denaro in maniera razionale».




















































Ci riescono?
«Che rapporto abbiamo tutti noi, persone “normali”, con le banche? Di fatto, il mutuo per la casa. Poi, qualche piccolo investimento, con la proposta fondata sul rendimento».

Le banche fanno il loro lavoro.
«Chi ha un patrimonio inferiore ai 50 mila euro non è soggetto di interesse, e di certo non può permettersi un consulente patrimoniale di spessore. Ma anche chi ne ha fino a 200 mila riceve di solito poche offerte standard. Ecco, noi siamo partiti da qui, dalla personalizzazione».

Un consulente finanziario fondato sull’intelligenza artificiale per tutti?
«Esatto. Che ruota intorno ai progetti di vita dei clienti. È da lì che il percorso inizia. Voglio mandare i miei figli a studiare all’estero, vorrei comprare casa, dovrò affrontare la spesa per una procreazione assistita, vorrei avere una pensione sicura, voglio aprire una piccola azienda. Al centro c’è il progetto, o il sogno. Oggi, che strumenti hai?».

Andare in banca a chiedere un prestito.
«Non basta ».

L’alternativa è parlare dei propri sogni con l’IA?
«Per chi non si può permettere un consulente patrimoniale, è davvero complicato essere veramente consapevoli di come si impiega il proprio denaro. Su due fronti. Primo, le spese. Secondo, le possibilità del mercato».

Faccia un esempio.
«Negli ultimi tre anni, una famiglia ha speso un migliaio di euro per cure e sanità, e tiene i propri risparmi sul conto corrente, con l’idea di poter affrontare eventuali emergenze in futuro. Magari, con la spesa media che ha già affrontato, può fare un’assicurazione, che copre anche da grandi rischi, e così liberare una parte di risparmi per altri investimenti. Nessuna persona comune ha le competenze per analizzare in profondità le proprie spese, avere un panorama completo dei possibili investimenti e convogliare queste informazioni in un progetto. Basta pensare alle decine di pagine di contratti che firmiamo, o che ci vengono proposti, o ai complessi manuali per prodotti di investimento molto comuni».

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Come funziona il percorso?
«Klear parte sempre dalla persona e dai suoi progetti di vita. E dall’analisi della situazione finanziaria, una sorta di screening super dettagliato di tutti i flussi dei conti correnti che, ad esempio, spesso permettono di scoprire anche spese nascoste, che magari vengono fatte per inerzia. Anche lasciare i propri risparmi sul conto corrente è un’inerzia: 30 mila euro in deposito, tra 10 anni, non varranno più 30 mila euro, ma molto meno».

Molti però lasciano i propri risparmi sul conto.
«Faccio un esempio che mi riguarda. Vorrei assicurare ai miei figli, di 3 e 5 anni, la possibilità di fare un’università privata, o all’estero. Bene, posso lavorare su risorse che resteranno vincolate per una decina d’anni, e dunque l’IA suggerisce una strategia con i prodotti migliori, indica dove è possibile recuperare i risparmi da investire, permette di avere pieno controllo mese per mese di come va il nostro progetto. L’interazione è continua».

Esisteranno anche progetti non realizzabili.
«Ovvio, torniamo sempre al tema della consapevolezza. Il nostro agente AI offre un’analisi razionale di come poter sfruttare al meglio le proprie risorse. Ovviamente, rispetto a un certo livello di risparmi o entrate, ci sono progetti non praticabili: ma allo stesso tempo ce ne saranno altri potenzialmente praticabili solo grazie a conoscenze, competenze e analisi che non sono alla portata di una persona comune».

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10 febbraio 2025

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