Grillo&co contro Todde sul termovalorizzatore sardo

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I grillini insorgono contro la decisione della presidente della regione Sardegna di riattivare un impianto di termovalorizzazione fermo da anni. Ma anche dalla provincia arriva lo stop, per via di criticità ambientali e di gestione dei rifiuti prodotti


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“Con quale logica un inceneritore non sarebbe accettabile a Roma ma tuttavia andrebbe bene in Sardegna?”. A chiederselo è Marco Bella, ex deputato grillino e ricercatore in chimica organica, in un articolo pubblicato sul blog del fondatore del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo. Sullo sfondo c’è la recente apertura di Alessandra Todde –presidente pentastellata della regione Sardegna – verso il ripristino di un vecchio termovalorizzatore in provincia di Nuoro, più precisamente nella zona industriale di Tossilo a Macomer. L’impianto, ha spiegato Todde, esiste dal 1993, ma è ritornato in auge nel 2016 con un intervento di ammodernamento finanziato dalla regione con 45 milioni di euro, slittato di anno in anno a causa di ritardi e beghe giudiziarie. Non farlo ripartire “avrebbe provocato danni erariali importanti per i sardi”, ha spiegato a Radio24 Gianluca Mandas, consigliere regionale sardo del M5s.

 

              

Giustificazione “traballante” per Bella, ma anche per l’ormai ex garante del Movimento, che sbatte il volto della presidente su un cassonetto dell’indifferenziata come copertina dell’articolo. In cui, tra i sacchi di spazzatura, sventola la bandiera dei 4 mori. “Il primo atto della giunta Todde è stato fermare le rinnovabili: anche quella era una decisione già presa”, scrive Bella, aggiungendo dopo il suo arrivo è stato “colpito anche l’eolico off-shore”: possono mai simili persone “avere qualcosa a che fare con le tante persone che hanno sostenuto il MoVimento 5 Stelle”?. 

Non è la prima schermaglia tra il comico genovese e Todde in tema di politica energetica. Lo sfottò dello scorso ottobre, però, l’aveva scritto Grillo di suo pugno: “Finalmente un po’ di verità su questo ambientalismo da strapazzo: e basta con il vento, il sole, il fotovoltaico! Ci vuole il carbone! Abbiamo capito finalmente che ci vuole il carbone anche un po’ zolforato come quello di Sulcis!”. 

 

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Come da copione, altri grillini (ancora legati all’epoca del Vaffa) si sono schierati contro Todde. “Il M5s non esiste più e non avrebbe mai accettato cose del genere. Todde non doveva accelerare nella pratica di apertura di questo inceneritore, non chiamiamolo termovalorizzatore”, ha commentato in una diretta Facebook Danilo Toninelli, ex ministro dei Trasporti nel primo governo Conte: “Se lo riapri pochi mesi dopo che ti sei insediata, senza spiegare la scelta politica o chiedere scusa, non sai neanche cosa sia il Movimento”. 

“Eolico no, fotovoltaico no, rigassificatori si, termovalorizzatore Tossilo? Ajo!”, ha scritto su Facebook Dario Tamburrano, europarlamentare del M5s arrivato al suo secondo mandato. Fra i commenti del post, c’è la risposta del M5s Sardegna: “La presidente Todde ha chiesto conto al consorzio Tossilo del rispetto delle autorizzazioni ambientali e ha insistito sulla necessità di un monitoraggio strettissimo”. 

 

                    

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Oltre ai malumori interni al Movimento, Todde ha incontrato una certa resistenza anche a livello territoriale. In una lettera indirizzata ieri al Consorzio industriale di Macomer, la Provincia di Nuoro ha sottolineato la non sussistenza delle “condizioni per poter dar corso all’accensione dell’impianto per il collaudo tecnico-amministravo”. Da una prima disamina della documentazione presentata all’ente provinciale è emerso infatti che “non risultano rispettate completamente le prescrizioni impartite dallo stesso”. Fra queste, si riscontrano criticità riguardo l’impatto sull’ambiente, la formazione e gestione del personale, la sicurezza degli impianti e la gestione dei rifiuti prodotti (scorie e ceneri) durante le ordinarie attività. 

A condividere i dubbi sulla sicurezza dell’impianto c’è anche il sindaco di Macomer, Riccardo Uda: “Il quadro generale che emerge è tutt’altro che tranquillizzante”, ha scritto su Facebook. Preoccupazione espressa anche direttamente alla presidente Todde durante il tavolo tecnico svoltosi il 28 gennaio in regione per affrontare il tema. A seguito del quale, ha continuato il primo cittadino, “prendiamo atto della volontà di procedere con l’accensione dell’impianto sottolineando che continueremo a vigilare”. Il dissenso alla decisione di Todde, quindi, aleggia sia dentro che fuori dalla sua cerchia politica. Ma almeno in questo ultimo caso, appare ben più costruttivo. 





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