L’Abruzzo alla Bit di Milano con uno stand di 400 metri quadrati e un 5% in più di presenze turistiche

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Abruzzo di nuovo protagonista alla Bit di Milano dal 9 all’11 febbraio con uno spazio espositivo di 400 metri quadrati e 26 operatori presenti. Un evento cui la Regione si presenta con un aumento del 5 per cento di turismo nel 2024 rispetto al 2023, anticipa il sottosegretario con delega al Turismo Daniele D’Amario sottolineando che il report completo sarà presentato proprio alla Bit, e con la volontà di continuare a fare squadra dato che, ancora una volta, la presenza all’evento è garantita dalla collaborazione con le camere di commercio Chieti-Pescara e Gran Sasso. Un’idea chiara di turismo quella con cui si torna all’importante appuntamento in cui, sottolinea il vicepresidente della camera di commercio Chieti-Pescara Lido Legnini, è necessario fare i conti anche con i nuovi canali di comunicazione, i social, che con il discusso “caso” Roccaraso hanno comunque dimostrato cosa riescono a generare.

“L’Abruzzo arriva alla Bit con il ruolo che le compete – dichiara quindi D’Amario -. È una regione che ha i numeri in crescita riguardo le presenza. Alla Bit presenteremo i dati ufficiali che comunque posso anticipare di danno un più 5% delle presenze nel 2024 sul 2023, che si sommano al 10% in più del 2023 sul 2022. Io dico sempre che l’Abruzzo – sottolinea – è uno dei segreti meglio custoditi al mondo e quindi la presenza a fiere così importanti con uno spazio importante di 400 metri quadrati con 26 operatori al seguito che rappresenteranno tutta l’offerta turistica abruzzese, contribuire a svelare un altro pezzettino di questo segreto”. “L’Abruzzo – rimarca ancora il sottosegretario – ha tutto quello che serve per far felice un turista da 133 chilometri di costa, tre parchi nazionali, un parco regionale, aree protette a un patrimonio storico culturale importante e uno enogastromico che non ha niente da invidiare alle altre regioni”.

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Se nel dettaglio non può entrare a D’Amario chiediamo se quell’aumento di presenze si spalmi su tutto il territorio, dalla costa alle aree interne. “E’ un turismo che sicuramente vede ancora il mare, il mare attrezzato, quello dedicato alle famiglie e soprattutto dalla costa Teramana che rappresenta il core business. Il turismo abruzzese con però numeri in crescita esponenziale per quanto riguarda le aree interne. L’Aquilano sarà sicuramente, con il Giubileo e come Capitale della Cultura 2026 protagonista. Iniziamo quindi un percorso che ci porterà a rendere ancora più note le aree le nostre aree interne”. “Certo – sottolinea – si può sempre fare di più, ma i dati parlando. Dico che sempre che noi dobbiamo cercare di far conoscere l’Abruzzo ai turisti e farceli venire una volta perché la seconda volta vengono senza essere spronati perché hanno tutto quello che serve per renderli felici.

“Condividiamo insieme all’altra camera della regione queste esperienze nelle fiere del turismo e anche dell’enogastronomia, dei prodotti tipici – sottolinea quindi Legnini parlando del valore di fare squadra – Questo è un anno molto particolare. L’Abruzzo è il centro dell’attenzione, come sapete. Noi porteremo due tipi di focus, uno sulla transumanza e sui tratturi e l’altro sul turismo in moto. Sono due nicchie di turismo regionali che però tendono a destagionalizzare il turismo quindi danno una mano in più agli operatori che in qualche modo devono far cassa tutto l’anno. Per cui ci saranno questi due focus a Milano che presenteremo agli operatori di settore e alla stampa specializzata e che vedono la camera di commercio Chieti Pescara protagonista del gruppo di lavoro che sta cercando di portare avanti i tratturi come patrimonio materiale Unesco”.

Si immagina dunque, gli chiediamo, una promozione lontana da quella dei TikTokker che hanno creato il “caso” Roccaraso? In realtà, risponde “dobbiamo fare i conti anche con questi nuovi canali di comunicazione. Noi lo stiamo dicendo già da un po’ di tempo, si può fare anche sotto questo punto di vista, non solo, come dire, essere passivi nei confronti di questo fenomeno, alcuni territori già lo fanno, qualche proposta in giro c’è, bisogna insistere perché – conclude Legnini – dopodiché se i turisti arrivano tramite questi mezzi di comunicazione, noi dobbiamo organizzarci e attrezzarci anche sotto questo punto di vista”.

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