Slitta l’attivazione dei Municipi a Reggio Calabria: servono 12,5 milioni

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Tanto tuonò che piovve. L’importante questione relativa al ripristino delle circoscrizioni (o Municipi che dir si voglia) era da tempo una miccia accesa all’interno dell’amministrazione Falcomatà. Evidentemente e innegabilmente spaccata in due la maggioranza: una parte, guidata dal sindaco Falcomatà e comprensiva del capogruppo Pd Giuseppe Marino e il consigliere delegato Giuseppe Giordano, favorevole all’attivazione dei Municipi in tempi brevi, seguendo le linee di mandato del primo cittadino.

Resistenze forti e cristallizzate invece dal gruppo Red (composto dal vicesindaco metropolitano Carmelo Versace e dai consiglieri Nino Castorina e Filippo Burrone) con lo slogan ‘No Money no Party‘ complici le perplessità, manifestate apertamente e in più occasioni, legate al reperimento delle risorse necessarie.

Nelle ultime settimane l’iter è proseguito all’interno della commissione presieduta proprio da Giuseppe Marino, il momento chiave però si è verificato due giorni fa, in occasione di una riunione di maggioranza tenutasi in modo specifico sull’attivazione dei Municipi.

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Il nodo delle risorse economiche: servono 12,5 milioni in 5 anni

Innanzitutto, la riunione di maggioranza ha permesso di mettere a fuoco (anche grazie ai contributi offerti dai vari dirigenti e settori in commissione) quelli che sono i costi necessari per attivare e gestire i Municipi, ovvero il nodo della discordia che spacca la maggioranza.

Considerato quanto previsto dal Tuel (che evidenzia ad esempio come un presidente di circoscrizione debba percepire uno stipendio pari al 70% di quello di un assessore, e un consigliere circa un quarto) e le varie spese necessarie, si è evidenziato come servirebbero circa 2 milioni e mezzo annui per mettere in moto e reggere i Municipi, 5 quelli previsti per Reggio Calabria

Più di un milione e mezzo soltanto per gli stipendi del personale necessario, a partire da presidenti e consiglieri di circoscrizione, al quale vanno aggiunte le risorse previste per le sedi fisiche, i servizi da assicurare e l’aumento delle squadre di Castore dedicate alle manutenzioni.

Nel corso della riunione di maggioranza, secondo quanto raccolto, anche dalla maggioranza sarebbero sorte perplessità in merito alle risorse economiche da reperire. Si tratta di 2 milioni e mezzo di euro l’anno che nei 5 anni di legislatura porta ad un totale di 12 milioni e mezzo, somme da reperire interamente dal bilancio comunale.

I tempi si allungano: Municipi solo dopo il 2026?

Mentre il gruppo Red ha mantenuto in modo perentorio la propria posizione, il resto della maggioranza anche se favorevole all’istituzione dei Municipi si è interrogato sull’effettiva possibilità di trovare le somme necessarie che andrebbero ad intaccare il bilancio in modo importante.

I dubbi, soprattutto, sono sorti sulla possibilità di concludere il percorso arrivando così all’attivazione dei Municipi in tempi brevi. Rispetto alle rassicurazioni del presidente di commissione Giuseppe Marino, la maggioranza a partire dal sindaco Falcomatà avrebbe capito che non si riusciranno ad attivare i Municipi prima della fine della legislatura, così da andare alle urne anche per le circoscrizioni nel 2026.

Considerate le attuali possibilità di scovare somme dal bilancio di Palazzo San Giorgio e i costi previsti, l’amministrazione e i settori coinvolti hanno previsto di poter attivare 3 squadre di Castore nel 2026, e 5 (ovvero quelle necessarie, una per ogni Municipio) soltanto nel 2027.

Da qui, è nata all’interno della riunione di maggioranza una soluzione che vorrebbe profumare di compromesso ma rischia di puzzare come una sonora bocciatura per l’amministrazione Falcomatà: dare una sorta di indirizzo politico e prevedere un’istituzione di “massima” dei Municipi, rimpallando la questione però al 2027 in modo concreto. Quando a Palazzo San Giorgio, che sia di centrosinistra o centrodestra, ci sarà un’altra amministrazione.

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Oltre a quella che sarebbe una mancata promessa elettorale del sindaco Falcomatà, e ai 700 mila euro dell’emendamento Cannizzaro dedicati ai Municipi che andrebbero in fumo, c’è da considerare anche e soprattutto la questione politica. La spaccatura interna alla maggioranza infatti è ormai evidente, con le posizioni del vicesindaco metropolitano Carmelo Versace che, non soltanto sul tema Municipi sono sempre più critiche.



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