Nuove Regole per gli Impianti a Fonti Rinnovabili – DM 21.06.2024

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Un punto cruciale per il futuro dell’energia e della tutela del territorio

Alessandria, 3 febbraio 2025 – La Regione Piemonte si trova di fronte a una sfida di fondamentale importanza: l’attuazione del Decreto Ministeriale del 21 giugno 2024, che stabilisce la disciplina per l’individuazione delle aree idonee e non idonee alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (FER). L’obiettivo è garantire una transizione energetica sostenibile, bilanciando il rispetto per il paesaggio, la tutela del suolo agricolo e la necessità di incrementare la quota di energia rinnovabile.

Cosa prevede il DM 21.06.2024?

Il Decreto Ministeriale del 21 giugno 2024 fornisce criteri uniformi per tutte le Regioni, le quali sono chiamate a identificare, entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore, le aree idonee e quelle non idonee per l’installazione di impianti FER. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha temporaneamente sospeso l’efficacia di alcune disposizioni del decreto, in particolare quelle relative alla possibilità per le Regioni di modificare l’elenco delle aree idonee stabilite dallo Stato.

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Nel frattempo, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha concesso ulteriore tempo alle Regioni per adeguarsi alla sentenza del TAR Lazio, in attesa di una decisione definitiva sulla questione.

Le criticità per il Piemonte

Attualmente, nella Regione Piemonte si sta assistendo a una proliferazione incontrollata di progetti per impianti FER, in particolare per impianti fotovoltaici e eolici. Questo fenomeno solleva numerose preoccupazioni da parte di enti e associazioni, poiché:

  • Minaccia il territorio agricolo, riducendo la disponibilità di suolo fertile destinato alla produzione agroalimentare.
  • Alessandria è tra le province più impattate in Italia dal consumo di suolo per nuovi impianti energetici.
  • Secondo i dati Terna, la sola provincia di Alessandria ha richieste di connessione alla rete per 1,31 GW, pari a oltre 1300 ettari di suolo agricolo convertito a impianti fotovoltaici.
  • Il consumo di suolo per impianti FER potrebbe superare gli obiettivi del Piano Energetico Nazionale per il Piemonte già entro il 2028, con una crescita non regolamentata del settore.

Le richieste alla Regione Piemonte

Le associazioni ambientaliste e agricole hanno formulato una serie di richieste alla Regione Piemonte, con l’obiettivo di garantire una transizione energetica equa e sostenibile. Tra le principali proposte:

  1. Designare come non idonee tutte le aree agricole che hanno ricevuto contributi PAC negli ultimi 5 anni e i terreni classificati come I e II classe di capacità d’uso.
  2. Limitare l’installazione degli impianti fotovoltaici a terra solo in prossimità di aree industriali e commerciali già esistenti, evitando un’invasione indiscriminata delle campagne.
  3. Introdurre limiti di potenza massima per gli impianti agrivoltaici (13 MW) e quelli a terra (9 MW) per ridurre l’impatto paesaggistico e garantire la conservazione della biodiversità.
  4. Applicare distanze di rispetto di almeno 500 metri per gli impianti fotovoltaici e 3 chilometri per quelli eolici dalle zone residenziali e rurali.
  5. Assicurare che le autorizzazioni per i nuovi impianti rispettino le nuove normative in fase di definizione, evitando il rischio che progetti già avviati vengano approvati senza i criteri aggiornati.

L’importanza di un equilibrio tra energia e tutela del territorio

Il Piemonte si trova in una fase cruciale della sua pianificazione energetica. Il Green Deal Europeo e il Piano di Transizione Ecologica italiano promuovono la sostenibilità ambientale, ma è fondamentale che l’installazione di impianti FER avvenga nel rispetto della vocazione agricola del territorio e della necessità di preservare il paesaggio e la biodiversità.

Secondo SNPA e ISPRA, Alessandria è tra le province più colpite dal consumo di suolo per la realizzazione di impianti fotovoltaici e di logistica. Per evitare danni irreversibili, è necessario un approccio equilibrato che concili sviluppo energetico, agricoltura e tutela ambientale.

L’appello delle associazioni e il futuro della Regione Piemonte

La Regione Piemonte ha ora l’opportunità di adottare un modello di sviluppo sostenibile, individuando soluzioni che favoriscano la produzione di energia rinnovabile senza compromettere il territorio. Il dialogo con le associazioni, gli agricoltori e i cittadini sarà essenziale per trovare un equilibrio tra innovazione e conservazione.

📌 Nei prossimi mesi si terranno incontri e tavoli di confronto per definire il nuovo piano energetico regionale. Seguiremo da vicino gli sviluppi di questa vicenda per informare i cittadini sugli aggiornamenti normativi.


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