le date a Milano e in Lombardia

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Milano, 2 febbraio 2025 – Gennaio sembrava lunghissimo, ma eccoci a febbraio. E nell’aria (complice questo clima più autunnale che invernale degli ultimi giorni) si inizia a respirare l’atmosfera di Carnevale, anche se quest’anno la festa di maschere, coriandoli e frittelle si fa attendere. Ecco le date clou dei riti romano e ambrosiano, visto che ogni anno cambiano perché dipendono da quando cade la Pasqua.

Carnevale romano

In quasi tutta Italia si festeggia il Carnevale romano. Quest’anno l’intero periodo va da domenica 16 febbraio (la Settuagesima, 70 giorni prima della domenica di Pasqua) a mercoledì 5 marzo (il Mercoledì delle Ceneri, giorno in cui inizia la Quaresima). Nel mezzo ci sono Giovedì grasso il 27 febbraio, la domenica di Carnevale il 2 marzo e Martedì grasso il 4 marzo. Nelle domeniche di queste settimane, molte città organizzano sfilate con carri e maschere.

Carnevale ambrosiano

Il Carnevale ambrosiano si celebra a Milano, ma anche Monza, Lecco, Varese e parte delle province di Como e Bergamo. Qui a differenza del resto d’Italia, le celebrazioni vanno avanti fino all’8 marzo 2025. Il rito ambrosiano prevede infatti che l’ultimo giorno di Carnevale sia il Sabato Grasso, quattro giorni dopo il Martedì Grasso che decreta la fine del Carnevale celebrato con il rito romano. Se infatti il rito romano prevede che la Quaresima abbia inizio il Mercoledì delle Ceneri, secondo quello ambrosiano la Quaresima comincia la domenica successiva, quest’anno il 9 marzo.

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La tradizione milanese legata al Carnevale ambrosiano ha le sue radici in una storia che riguarda il santo patrono della città, Sant’Ambrogio, vescovo di Milano. Si narra che una volta il santo di Milano fosse impegnato in un pellegrinaggio a Roma e per questo chiese ai suoi parrocchiani di attendere il suo ritorno per iniziare la Quaresima. Il vescovo tardò il suo arrivo e per questo motivo i milanesi decisero di allungare i festeggiamenti di 5 giorni. Per questo motivo, ancora oggi, nell’arcidiocesi di Milano il rito delle Ceneri si celebra la prima domenica di Quaresima, come avveniva anticamente, e non di mercoledì, come nel resto d’Italia.

Le scuole chiuse

Il calendario didattico nazionale presenta differenze, per quanto riguarda la sospensione delle lezioni nei periodi di festa. In Lombardia, dove si celebra il rito romano, le date sono il 3 e 4 marzo. Mentre, per quanto riguarda il Carnevale ambrosiano sono il 7 e 8 marzo, che cadono di venerdì e sabato, offrendo a chi abita a Milano e nei comuni dell’Arcidiocesi l’opportunità di un weekend lungo, agganciando domenica 9 marzo, senza contare che in virtù dell’autonomia scolastica diversi istituti concederanno libero anche giovedì 6 marzo.

I Carnevali più suggestivi in Lombardia

Ogni provincia della Lombardia festeggia il Carnevale, ma in alcune città o paesi la ricorrenza è maggiormente sentita o rimanda ad antiche tradizioni.

Qualche esempio? Molto particolare il Carnevale di Schignano, piccolo centro della Valle Intelvi, in provincia di Como. Si tratta di uno dei più antichi della regione e qui viene messa in scena la contrapposizione tra belli e brutti, figure dalle splendide maschere lignee, opera di scultori locali. I belli – i mascarùn – dagli abiti riccamente decorati con nastri e gioielli, ostentano ricchezze, sono cortesi ed eleganti. I brutti indossano stracci, collane di fagioli e pelli di animali, portano rumorosi campanacci e hanno volti spaventosi e deformi.i l corteo attraversa tutte le frazioni del paese, intrecciando balli con il pubblico in un’atmosfera di partecipazione vivissima.

Risale al 1518, invece, il Carnevale di Bagolino, borgo medievale del Bresciano, che viene invaso dai colori brillanti dei Balarì (ballerini) che, accompagnati dalle melodie dei violini dei Sonadur (suonatori), danzano a volto coperto in ricchi costumi tramandati di generazione in generazione. Ballerini e suonatori girano il paese fermandosi davanti alle case di parenti, amici e fidanzate per eseguire le danze. I paesani offrono da bere o danno al banditore un’offerta che servirà per pagare la cena comune alla fine del carnevale.

Tra i più sfarzosi c’è il Carnevale di Cantù: le sue origini risalgono agli inizi del Novecento, dopo una battuta d’arresto nel periodo bellico le sue celebrazioni sono riprese negli Anni ’60.Questa festa vede coinvolti ogni anno abili artigiani nella costruzione dei carri allegorici, pronti a sfilare in questa cittadina in provincia di Como. Gli enormi carri, si ispirano a temi della tradizione locale e sono noti per essere i più grandi della Lombardia, occorrono molti giorni e ore di lavoro per realizzarli, il tutto avviene in gran segreto fino al giorno della sfilata. La maschera simbolo del carnevale è Truciolo, un falegname garzone maldestro e distratto ma anche dall’animo nobile.

Carri enormi e artisti di strada anche al Carnevale di Crema. Al centro delle manifestazioni l’imponente sfilata aperta ritualmente dal “Gagèt col sò uchèt” (il contadino con la sua oca), personaggio diventato dal 1955 il simbolo dei questa festa cremasca e la sua maschera tradizionale.

Infine, in Valtellina, troviamo il Carnevàl di Mat di Bormio con una rivisitazione della Funzione dei Matti di un tempo: il Podestà di Mat prende simbolicamente il posto del sindaco di Bormio per un giorno e l’Arlecchino, con la Compagnia di Mat, legge pubblicamente pettegolezzi e lamentele deposte in forma anonima dai cittadini nel corso dell’anno nell’apposita cassetta collocata in piazza del Kuerc.

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E il Carnevale Vecc di Grosio, dove il simbolo della manifestazione folkloristica è un fantoccio imbottito di paglia che porta un paio di corna e rappresenta i tempi di miseria e carestia da dimenticare. Per tradizione sarà bruciato alla fine delle danze come buon auspicio per tempi migliori e raccolti fertili. La “Magra Quaresima”, una donna scarna miseramente vestita, “L’Orso”, il “Toni” e la “Bernarda”, un adulto travestito da poppante, sono alcune delle altre tipiche figure che animano la festa. 



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