NewTuscia – ISCHIA DI CASTRO – Ieri, Giovedì 30 gennaio si è rivelato un successo su tutti i fronti il convegno organizzato dal Comune di Ischia di Castro nella magnifica cornice storica della Rocca Farnese di Ischia di Castro. Un bel momento, un evento riuscito, una giornata che ha trasmesso nuove speranze per il futuro della Tuscia. Tutti nella stessa stanza: Politici regionali, sindaci, comitati, associazioni di settore, agricoltori, imprenditori, cittadini. Una grande sala gremita di gente (in molti non sono riusciti ad entrare, tanto era piena), un pubblico attento e partecipe. Era presente anche una troupe di Mediaset.
Tutti i partecipanti attivi proiettati verso un fronte comune: una legge Regionale sulle aree idonee e non idonee da approvare a breve nel rispetto dei territori, in particolare quello della Tuscia, già pesantemente sfruttato dagli impianti industriali FER.
La provincia di Viterbo è satura di impianti di energie rinnovabili, tra enormi campi fotovoltaici, agrivoltaici e pale eoliche. Basti pensare che il 78% delle quote assegnate alla Regione ricade all”interno dei suoi confini. E’ perciò necessario perseguire una strategia di difesa del territorio, bocciando in particolare i grandi impianti industriali. Il pericolo per la Tuscia si moltiplica per via della vicinanza con la Bassa Maremma toscana e con l’Orvietano, anch’esse prese di mira dagli impianti solari e eolici industriali:
Presente la politica che si è confrontata con la gente, e che ha promesso ad alta voce di difendere il Territorio. Hanno partecipato il presidente della provincia di Viterbo Alessandro Romoli e importanti forze politiche regionali dei vari partiti. Daniele Sabatini, Capogruppo Consiglio regionale (FDI) e Giulio Menegalli Zelli Iacobuzzi, Presidente Commissione Ambiente e agricoltura (FDI); Marco Colarossi, Vicepresidente Commissione Cultura, Spettacolo, Sport e Turismo. (F.I); Enrico Panunzi, Vicepresidente del Consiglio regionale (PD).
Tutti hanno confermato il proprio impegno nel contrastare l’invasione degli impianti eolico industriali, senza dimenticare le questioni Geotermia e Deposito unico di scorie radioattive (ulteriori gravi pericoli per la Tuscia). La Delibera regionale 171/2023 ha già messo un freno, seppur temporaneo al proliferare dei mega impianti. La recente Sentenza del Tar del Lazio ne ha confermato la legittimità, perciò vi sono le basi e la volontà per realizzare la legge sulle aree idonee e non idonee in modo virtuoso.
Soprattutto è stato molto incoraggiante poter assistere alla comunione di intenti tra forze politiche, i tecnici e i cittadini. Interventi importanti di Yuri Strozzieri, della Soprintendenza per beni archeologici Provincia di Viterbo ed Etruria Meridionale e di Monica Tommasi, Presidente Nazionale Amici della Terra.
Luca Federici, Presidente del locale Comitato Ambiente e Salute Tuscia, che ha suggerito delle richieste in dieci punti fondamentali per affrontare la nuova legge aree idonee: in particolare fare ampio uso delle fasce di rispetto di 7 km dai beni di pregio, ridurre pesantemente il consumo di suolo agricolo e attuare le nuove restrizioni anche ai progetti in itinere, oltre che a quelli futuri. Altri preziosi interventi di Gabriele Antoniella del Bio Distretto Lago di Bolsena e di Maurizio Conticelli (Amici della Terra)
Tutto questo è stato possibile grazie al grande impegno del Sindaco di Ischia di Castro dott. Salvatore Serra e dell’amministrazione comunale. Altrettanto importante il contributo di Stefano Aluffi Pentini di Associazione Verde Tuscia, proprietario della Rocca e prezioso moderatore del Convegno.
Si apre una stagione turbolenta sulla questione Fer, in particolare per l’Eolico industriale in Tuscia, una questione dagli esiti ancora tutt’altro che scontati. Non sarà facile respingere questi enormi progetti, ma una cosa è certa, quando un territorio è unito e consapevole, diventa difficile da sopraffare.
E’ stato simbolico che un incontro così importante sia avvenuto in concomitanza col rifiuto da parte del Mase di un progetto di mega eolico tra i più impattanti sia per la Bassa Maremma, che per l’Alto Lazio. Infatti il progetto Montauto manifestava pesanti vincoli con i siti Natura 2000, in particolare con la zona dell’Antica Città di Vulci. Una decisione che fa ben sperare.
Comune di Ischia di Castro
Comitato Ambiente e Salute Tuscia
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