La magia della Fiera è ritornata ad animare le vie del centro di Aosta  – Valledaostaglocal.it

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Le parole di Bertschy rispecchiano perfettamente l’essenza di questo evento, che non è solo una fiera, ma un appuntamento che, da secoli, segna un legame indissolubile tra la comunità valdostana e la sua tradizione artigianale. Ogni anno, l’artigianato valdostano si presenta non solo come espressione di abilità e manualità, ma come un vero e proprio patrimonio culturale, capace di attrarre turisti e visitatori da ogni angolo d’Italia e del mondo. Il suo valore va oltre la bellezza degli oggetti realizzati a mano, coinvolgendo un intero territorio e promuovendo lo sviluppo economico, sociale e culturale di una comunità.

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Il percorso di valorizzazione del settore è stato un impegno costante, soprattutto negli ultimi anni. Bertschy sottolinea un aspetto importante: “Ritengo che attraverso l’impegno, la professionalità e l’entusiasmo degli oltre mille artigiani presenti sia possibile lavorare insieme per guardare con speranza al futuro, in particolar modo adesso che i progetti dedicati ai giovani stanno raggiungendo gli obiettivi prefissati.” Una nuova generazione di artigiani è infatti protagonista di quest’edizione, con alcuni dei giovani che hanno frequentato i corsi attivati dall’Assessorato, ora già professionisti che espongono il frutto del loro impegno. “Quest’anno, nella sede di esposizione dell’IVAT, sono quindi presenti i giovani, ormai professionisti, che hanno iniziato il loro percorso nei corsi attivati dall’Assessorato e poi sui banchi della fiera: è un risultato concreto per il quale ringraziamo tutti coloro che si sono impegnati per far crescere e formare questi ragazzi,” prosegue Bertschy.

Ma la Fiera di Sant’Orso non è solo il risultato del lavoro degli artigiani e dei giovani. È anche il frutto di un impegno collettivo che coinvolge tanti altri attori: “La Fiera, importante tratto identitario della nostra comunità, anche quest’anno ha comportato un lungo lavoro di preparazione da parte di tutti: dagli artigiani a chi si occupa della logistica, agli operatori della sicurezza e ai tanti volontari,” spiega l’Assessore. Senza di loro, una manifestazione di tale portata non sarebbe possibile. Ogni dettaglio, dalle bancarelle agli spazi espositivi, dalla sicurezza alle infrastrutture, è il frutto di un’organizzazione impeccabile, che richiede anni di esperienza e una grande passione per il proprio territorio.

Dal punto di vista delle presenze, il bilancio sembra positivo nonostante le condizioni meteo non sempre favorevoli nelle prime ore del giorno. Come riferito dai dati raccolti dal sistema di rilevazione del COM-Centro operativo misto, il flusso di visitatori è stato in linea con le attese, con un picco di afflusso previsto per la giornata successiva. Aosta si è nuovamente affermata come una città capace di attirare visitatori, non solo per le sue bellezze naturali e storiche, ma anche per la vivacità delle sue tradizioni.

Oltre all’esposizione artigianale, la Fiera di Sant’Orso si arricchisce di una serie di eventi che coinvolgono tutta la comunità. Il Teatro Splendor ospiterà stasera, venerdì 31 gennaio, lo spettacolo “Lo Bouque Son-E”, a cura del gruppo folk Trouveur Valdotèn, con la partecipazione dei Violons Volants e La Kinkerne, un momento di intrattenimento che celebrerà la cultura popolare valdostana. A Piazza Chanoux, poi, si terrà la premiazione della 1025ª edizione della Fiera, un simbolico riconoscimento a chi ha contribuito a mantenere viva questa tradizione.

Anche quest’anno, i visitatori potranno approfittare delle numerose iniziative collaterali, come l’annullo filatelico che si terrà dalle 8.30 alle 18.00 in Via Ribitel, o gustare i piatti tipici valdostani proposti dalle Pro-Loco nei punti di ristoro allestiti nel centro storico. Questi momenti di convivialità sono parte integrante dell’esperienza della fiera, che non è solo un evento da osservare, ma un’occasione da vivere appieno, degustando e socializzando.

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La Fiera di Sant’Orso, con la sua straordinaria capacità di attrarre, emozionare e unire, non è solo una manifestazione che celebra il passato, ma un importante trampolino per il futuro. L’impegno di tutti, dalle istituzioni agli artigiani, dai giovani ai volontari, ha contribuito a rendere questa edizione un successo, ma, come sottolinea Bertschy, “Con l’energia e l’entusiasmo generati da questi due giorni di festa continueremo a lavorare perché l’artigianato valdostano possa crescere e diventare sempre più importante anche per lo sviluppo economico, sociale e culturale della nostra comunità e per fare conoscere la Valle d’Aosta.” È proprio questa sinergia, tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione, che fa della Fiera di Sant’Orso uno degli eventi più significativi della regione.





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