Lodi, la terapia d’urto per gli alcolisti: «Usciamo dalla dipendenza con le feste, servendo bottiglie e drink»

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La comunità «Nuovo Cammino» di Senna Lodigiana tra le varie iniziative organizza le serate «Road House Music» con musica, cibo e persino alcolici:«È una sfida: resistere alle tentazioni»

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Un locale per sfidare le dipendenze. Il «Road House Music» è un evento pensato dalla comunità Nuovo Cammino di Senna Lodigiana per ricreare l’atmosfera quotidiana di quelle serate che, in passato, erano spesso occasioni di caduta per gli ospiti della comunità. In un ambiente immerso nella campagna della Bassa, gli ex alcolisti si ritrovano a organizzare serate con musica, cibo e persino alcolici, un tempo loro nemici. È una sfida: maneggiare bottiglie, servire drink, stare in gruppo e resistere alla tentazione.

Tra i protagonisti c’è Massimo Leopardi, 47 anni, di Lodi, un uomo che, come tanti, ha visto la propria esistenza sgretolarsi a causa dell’alcol. «Non potevo andare avanti così», dice Massimo, seduto su una delle panche di legno nella sala comune. «Ho chiesto aiuto, sono venuto in comunità di mia spontanea volontà — racconta —. Ho sempre avuto una vita normale: ho lavorato in tipografia, poi come muratore, ma l’alcol in poco tempo ha preso il sopravvento su tutto». Da agosto 2023, Massimo ha seguito un programma di recupero durato 17 mesi. Un percorso che si è concluso mercoledì, quando il 47enne ha salutato quella che è stata la sua casa per tanti mesi, prima di poter tornare a Lodi e ripartire con la sua vita. «Sono riuscito a fermarmi — dice con una luce negli occhi che non si vedeva da tempo —. Ho capito che si può stare bene anche senza abusare».




















































Il «Road House Music» è un progetto voluto un anno fa dai coordinatori della comunità lodigiana. «È un percorso di sfida e consapevolezza — spiega Gabriele Galleani, coordinatore della comunità —. Maneggiare bottiglie, servire drink, ascoltare musica e stare in gruppo è una prova per resistere alla tentazione. Una terapia che vuole riabituarli alla normalità, mostrando loro che il controllo è possibile». Gli spazi utilizzati per organizzare le attività del «Road House Music» al momento sono quelli messi a disposizione da un locale poco distante da Senna Lodigiana. Un posto che, per ora, resta segreto al pubblico. Agli eventi, infatti, che si tengono tre o quattro volte l’anno, si accede su invito. «Siamo riusciti a coinvolgere tutti i nostri 18 ospiti, più adulti che giovani, con una media di età intorno ai 45 anni — dice Galleani —. Ci sono ragazzi di 21 anni, ma anche uomini di 60: le storie sono diverse, ma il dolore è sempre lo stesso. Alcuni arrivano da percorsi di vita spezzati, altri stanno scontando pene alternative al carcere. In ogni caso, il Sert ci segnala chi ha bisogno di un sostegno profondo. E noi siamo qui».

La comunità Nuovo Cammino si distingue per il suo approccio che unisce terapia, attività manuali e iniziative sociali. Lavorare il legno, coltivare l’orto, costruire qualcosa con le proprie mani: queste attività sono il fulcro di un percorso che richiede volontà e determinazione. «Non basta voler smettere — aggiunge Galleani —. Serve un lavoro profondo sulla mente e sul cuore. Ogni persona qui sa che la vera battaglia si combatte contro se stessi». E mentre le luci del «Road House Music» si accendono, la sala si riempie di un’atmosfera che è molto più di una festa. Per Massimo e gli altri ospiti, è un modo per riscoprire la bellezza della vita senza dipendenze. Una serata tra amici, con musica, risate e brindisi, ma senza il veleno che, un tempo, aveva tolto loro tutto. «È questa la lezione più grande — conclude Massimo Leopardi —: non si combatte la dipendenza negandola, ma affrontandola a viso aperto, con il coraggio di chi vuole vivere davvero».

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