Inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2025: il bilancio delle attività della Procura Generale di Perugia

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(UNWEB) Perugia. L’inaugurazione dell’anno giudiziario rappresenta la principale occasione per illustrare gli ambiti di attività e i risultati conseguiti dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Perugia e dalle Procure del distretto nel periodo 1° luglio 2023 – 30 giugno 2024.


Costante è stato l’impegno degli uffici requirenti nel migliorare la qualità dell’attività giudiziaria attraverso il coordinamento organizzativo, la collaborazione con enti istituzionali e l’adozione di protocolli e convenzioni. Le iniziative intraprese e i provvedimenti adottati testimoniano l’attenzione verso il benessere organizzativo e la trasparenza dell’attività giudiziaria, nonché di un solido rapporto con il territorio.

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Il Procuratore Generale ha avviato da subito un’attività di verifica della qualità dell’azione penale nel distretto umbro. Grazie ai dati delle Procure del distretto, è stato possibile analizzare dettagliatamente le tendenze criminali. Con l’introduzione del “cruscotto del PM”, sviluppato in collaborazione con il Rid umbro e il Ministero della Giustizia, si è ottenuta un’analisi sia quantitativa che qualitativa dei reati denunciati e delle risposte degli uffici giudiziari.

Dall’analisi dei reati denunciati nel distretto umbro, tra il 1° luglio 2023 e il 30 giugno 2024, i dati sui procedimenti penali sopravvenuti ed esauriti hanno evidenziato variazioni significative in alcune tipologie di reato. In particolare, i delitti contro la libertà individuale sono aumentati del 510%, i reati informatici del 397%, quelli contro l’ambiente del 1051% e gli omicidi tentati del 100%. Sebbene vi sia stato un lieve incremento dei reati contro la pubblica amministrazione, i maltrattamenti in famiglia e lo stalking, si sono ridotti i reati fallimentari, le frodi comunitarie e i falsi in bilancio.

L’attenzione degli uffici giudiziari umbri si è focalizzata in particolare sui reati da “codice rosso” che ha richiesto un notevole impegno organizzativo nella gestione degli stessi, adottando misure concrete per tutelare le vittime e migliorare l’efficienza delle attività giudiziaria, oltre ai reati legati al traffico di sostanze stupefacenti e ai furti in abitazione. È stato inoltre lanciato l’allarme sulla criminalità minorile, che richiede interventi socioeducativi oltre alla repressione penale.

La criminalità organizzata è presente nel territorio di Perugia principalmente attraverso attività di riciclaggio gestite da cosche esterne.

La presenza di sodalizi criminosi, spesso di matrice etnica straniera, che controllano il traffico di sostanze stupefacenti, è un indicatore della presenza di organizzazioni criminali nel territorio. Sebbene non vi sia un radicamento evidente, l’Umbria può essere considerata un’area di proiezione per le organizzazioni mafiose. L’infiltrazione mafiosa assume caratteristiche diverse rispetto alle aree di matrice storica, e l’Umbria deve concentrarsi sull’analisi del fenomeno criminale, soprattutto riguardo all’uso di criptovalute per operazioni di riciclaggio finanziario e all’emissione di interdittive prefettizie antimafia.

Un punto di svolta è stato rappresentato dalla sentenza del Tribunale perugino del 4 dicembre 2024 nel caso “Quarto Passo”, che ha condannato 30 imputati confermando la presenza di un’associazione mafiosa operante a Perugia. La sentenza, che non è definitiva per cui vige la presunzione di innocenza, tuttavia rappresenta un segnale significativo.

Il distretto umbro deve anche far fronte alla competenza per processi contro magistrati del distretto romano, che richiede risorse adeguate per gestire i dibattimenti. Il caso di presunto accesso abusivo alla banca dati della DNA ha avuto un’eco mediatica significativa, con implicazioni sulla segretezza delle indagini e la presunzione di innocenza.

Da ricordare il processo “Sanitopoli umbra” che ha portato, sempre in primo grado con sentenza ancora non defintivia, a ventuno condanne e sette assoluzioni.

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Inoltre, nel territorio di competenza della Procura di Perugia i gruppi criminali stranieri, soprattutto albanesi e nigeriani, controllano il traffico di stupefacenti, con i nigeriani focalizzati sull’eroina e gli albanesi sulla cocaina e hashish. Lo spaccio al minuto è gestito da soggetti nordafricani, spesso irregolari. La criminalità economica e finanziaria è significativa, con frodi fiscali e truffe legate ai bonus pandemici. I reati contro la pubblica amministrazione sono pochi, ma c’è un significativo numero oscuro di illeciti non emersi. Aumentano i reati contro il patrimonio, come furti e rapine, e le truffe informatiche.

Nel territorio di Terni, vi è un aumento della domanda di giustizia penale, con un incremento dei reati del “codice rosso”. Il traffico di stupefacenti è contrastato con operazioni complesse e intercettazioni, portando a numerose misure cautelari. I reati tributari, come le indebite compensazioni di crediti d’imposta inesistenti, sono significativi, con sequestri preventivi di beni. Frequenti sono i reati predatori, come furti e rapine, con misure cautelari e sentenze di condanna.

La criminalità nel circondario di Spoleto è caratterizzata dall’assenza di grandi centri urbani e industriali, con una vocazione turistica e agricola. Nei maggiori centri come Foligno e Spoleto, il traffico di stupefacenti è controllato da stranieri radicati nel territorio, collegati con connazionali residenti nel capoluogo. Nei piccoli centri, l’attività di spaccio è meno organizzata e più occasionale. Fenomeni di marginalità giovanile portano a risse nei centri storici, aumentando la violenza. Crescono le truffe online e i reati contro il patrimonio, mentre i reati contro la persona, spesso legati alla violenza domestica, sono in crescita. I reati fiscali e fallimentari sono rilevanti, ma in diminuzione, mentre i reati edilizi e ambientali si sono stabilizzati dopo la ricostruzione post-sisma.

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La devianza minorile nel distretto si concentra nelle aree urbane, centri commerciali e zone verdi, con molti giovani immigrati inoccupati coinvolti in spaccio e consumo di sostanze. Frequenti sono i reati contro l’incolumità personale, come le lesioni, i furti e i reati sessuali. Il consumo di stupefacenti è un problema rilevante, con un aumento dei reati di spaccio. I minori stranieri sono spesso coinvolti in episodi di spaccio e reati contro la persona.

Nello stesso periodo di riferimento la Corte d’Appello ha emesso 79 sentenze di assoluzione “nel merito”, di cui 25 riguardano il Tribunale di Perugia, 50 quello di Terni e 4 quello di Spoleto. Oltre a queste, sono state pronunciate 85 assoluzioni con diversi dispositivi, tra cui l’imputabilità, la punibilità e l’estinzione del reato. Queste riguardano principalmente i Tribunali di Perugia (32 sentenze), Terni (40) e Spoleto (13).

Per quanto riguarda i reati trattati, le assoluzioni più frequenti riguardano reati contro la persona (art. 572 c.p. e art. 612 bis c.p.), con un numero significativo di assoluzioni anche per i reati legati al patrimonio e alla pubblica amministrazione. Inoltre, la Corte ha accolto 4 concordati, tra cui 3 per reati di “codice rosso” e uno per tentato omicidio.

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Nel corso dell’anno solare 2023, la Corte d’Appello ha trattato 1177 processi penali, di cui 1017 relativi all’Umbria e 160 da altri distretti. Un quarto dei procedimenti è stato rinviato, mentre circa il 5% sono andati in prescrizione. I reati più frequenti trattati sono stati quelli legati al “codice rosso” (13,47%), seguiti da quelli sugli stupefacenti (11,20%) e i furti (9,53%).

In conclusione, le principali tipologie di reati trattati in Corte d’Appello riguardano crimini legati alla violenza domestica, al traffico di stupefacenti e al patrimonio. Un aspetto significativo dell’attività giudiziaria è stato anche l’annullamento di pronunce dei distretti limitrofi, come quello delle Marche e dell’Abruzzo, e i giudizi di revisione da parte della Corte d’Appello di Roma.

Per affrontare i numerosi reati da “Codice rosso”, la Procura Generale di Perugia ha organizzato numerose iniziative per raccogliere osservazioni dalle singole Procure e per discutere gli aspetti applicativi della riforma. Sono stati coinvolti i Sostituti dell’Ufficio e i Procuratori del distretto, con incontri regolari.

Diverse note e deliberati sono stati emessi per fissare le modalità di comunicazione e raccogliere dati pertinenti. Inoltre, il Procuratore Generale ha partecipato a audizioni pubbliche e ha redatto relazioni per valutare l’adeguatezza degli uffici di Procura nel gestire i procedimenti di violenza di genere.

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La Procura Generale può contare sull’attività svolta dall’Ufficio Sistema di Indagine Forze dell’Ordine (S.D.I.), istituito nel 2021. L’Ufficio ha ottenuto risultati significativi nella cattura dei latitanti, con operazioni a livello nazionale e internazionale che hanno suscitato notevole interesse mediatico. La cooperazione con le diverse forze di polizia ha permesso di raggiungere importanti obiettivi nella lotta contro la criminalità.

La Procura Generale ha svolto un ruolo cruciale nel suo compito di coordinamento, migliorando la gestione delle risorse e ottimizzando i tempi di risposta, nonché l’efficacia delle operazioni investigative e processuali anche attraverso l’utilizzo degli strumenti informatici e dell’intelligenza artificiale. Gli uffici giudiziari umbri sono al passo con le innovazioni tecnologiche, in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per garantire una giustizia trasparente, rapida e accessibile.

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Va ricordato che con decreto del dicembre 2023 è stata avviata l’introduzione del nuovo processo penale telematico, inizialmente focalizzato sulla gestione delle archiviazioni. Il Procuratore Generale ha agevolato l’impatto del nuovo sistema con direttive e riunioni operative per semplificare le comunicazioni. La collaborazione tra la Procura Generale e l’ufficio Distrettuale requirente per l’informatica è stata fondamentale, proponendo soluzioni per le criticità del nuovo applicativo ministeriale. Con il DM 27 dicembre 2024, l’adozione della comunicazione telematica per alcuni atti processuali penali è diventata obbligatoria, trovando gli uffici pronti all’operatività.

In questo anno è stata ulteriormente rafforzata la collaborazione con partner esterni per utilizzare l’Intelligenza Artificiale al fine di rendere più efficienti le attività interne e le procedure amministrative. La digitalizzazione del processo penale, parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dovrà completarsi entro il 2026 con l’adozione di strumenti avanzati di analisi dei dati e formazione continua del personale sugli sviluppi tecnologici e sulla sicurezza informatica.

Anche l’utilizzo di strumenti digitali come le chat WhatsApp tra procuratori, le piattaforme digitali per gli aggiornamenti normativi e giurisprudenziali, hanno garantito una comunicazione efficiente. Riunioni bimestrali tra il Procuratore Generale e i procuratori del distretto hanno consentito l’emissione di direttive condivise e l’adozione di linee guida uniformi.

In questo anno giudiziario appena concluso è stata ulteriormente rafforzata la collaborazione tra uffici di primo grado, Procura Generale, e uffici giudicanti. L’Ufficio Trasversale, composto da tre unità della Corte d’Appello, ha ampliato le sue competenze collaborando con l’Ufficio di Formazione Distrettuale, ora implementato con nuovi referenti per la formazione penale e civile.

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Da ricordare l’importante progetto di sviluppo di una Banca Dati di Merito, in collaborazione con il Ministero di Giustizia, che rappresenta uno strumento indispensabile di conoscenza per cittadini e operatori del diritto, contribuendo alla trasparenza dell’attività giurisdizionale.

Per il secondo anno consecutivo, la Procura Generale e la Corte d’appello di Perugia hanno redatto insieme il Bilancio Sociale, un documento di rendicontazione delle attività e dei risultati raggiunti.

Tra i compiti del Procuratore Generale rientra l’attività di vigilanza sugli uffici requirenti del distretto volta a migliorare l’organizzazione degli stessi, evitando un approccio ispettivo e punitivo. La vigilanza deve favorire le buone prassi e offrire soluzioni organizzative per superare eventuali criticità. L’obiettivo è aiutare gli uffici giudiziari a migliorare il loro funzionamento organizzativo senza sovraccaricarli di adempimenti burocratici. È fondamentale trovare un equilibrio tra la necessità di raccogliere dati e il rispetto delle risorse limitate degli uffici per garantire l’efficacia della funzione di vigilanza.

Attenzione particolare è stata rivolta al benessere lavorativo del personale di magistratura, collaborando con il servizio di psicologia della Polizia di Stato per affrontare criticità interne e migliorare l’ambiente di lavoro.

Gli uffici giudiziari requirenti di primo e secondo grado affrontano una significativa carenza di personale amministrativo, nonostante il PNRR non preveda personale dell’Ufficio del Processo per essi. La situazione è aggravata da numerosi pensionamenti e dalla mancata assunzione di nuovi dipendenti.

Nonostante queste difficoltà, il personale amministrativo è collaborativo e preparato, contribuendo all’efficienza degli uffici. La Procura Generale di Perugia ha completato il proprio organico con nuove unità, distribuendo così il lavoro in modo equilibrato e senza arretrati.

L’istituzione dell’Ufficio del Processo del Procuratore Generale (U.P.P.G.) nella Procura Generale di Perugia rappresenta una soluzione innovativa per migliorare la correlazione delle attività con la Corte d’Appello. Questo ufficio è responsabile della gestione della vigilanza privata nei palazzi di giustizia, del monitoraggio degli accessi, della sicurezza degli edifici e della selezione del personale per le sezioni di polizia giudiziaria. Inoltre, l’U.P.P.G. svolge un’importante funzione di monitoraggio nella fase di esecuzione della pena, esaminando numerosi fascicoli e accertando richieste di misure alternative alla detenzione.

L’Ufficio ha anche intensificato la comunicazione istituzionale e il rapporto con il territorio, rafforzando la rete di collaborazione con le autorità giudiziarie, sanitarie e istituzionali. L’obiettivo è quello di rispondere alle sfide contemporanee in modo innovativo e tempestivo, migliorando l’efficienza e la sicurezza del sistema giuridico.

Tra gli strumenti di comunicazione, il sito internet della Procura Generale svolge un ruolo cruciale.

La Procura Generale ha dimostrato un forte impegno nel promuovere sinergie con enti e istituzioni locali, stipulando numerosi protocolli e convenzioni per migliorare la qualità dell’attività giudiziaria e rispondere efficacemente alle esigenze della comunità.

Inoltre, ha organizzato incontri di cooperazione internazionale con magistrati di vari paesi e incontri locali con il Procuratore Nazionale Antimafia, rafforzando così la collaborazione contro la criminalità organizzata e le violazioni dei diritti umani.

Nel corso dell’anno, è stata oggetto di particolare attenzione, soprattutto per quanto riguarda l’efficacia delle misure rieducative, la situazione delle carceri umbre. Il Procuratore Generale ha effettuato visite periodiche agli istituti e particolare preoccupazione è stata rivolta ai detenuti affetti da disagio psichiatrico, con dialoghi avviati per l’istituzione di misure alternative al carcere. Sono stati organizzati incontri tra i Procuratori della regione, i direttori delle case circondariali, i comandanti dei corpi di polizia penitenziaria e rappresentanti dei settori di polizia minorile e giudiziaria. È stato sottoscritto un Protocollo Operativo per gestire i detenuti con disturbi mentali in collaborazione con le ASL Due riunioni hanno affrontato i problemi di tossicodipendenza e psichiatrici tra i detenuti, la mancanza di una Rems regionale, la necessità di formazione all’interno delle carceri e l’attuazione della giustizia riparativa. Si è discusso dell’utilizzo dei fondi della Cassa Ammende per promuovere percorsi lavorativi e attività formative per i detenuti. È stata rilevato un sensibile aumento degli episodi di violenza su persone e cose da parte della popolazione detenuta, quale sintomo di disagio sociale e di fallimento della funzione rieducativa della pena, anche alla luce dell’elevato numero di recidive dei soggetti appena rimessi in libertà.

Dal punto di vista dell’edilizia giudiziaria va ricordato il progetto di realizzazione di un nuovo palazzo di giustizia a Perugia, destinato agli uffici di primo grado in Piazza Partigiani, che è ancora in sospeso. Tuttavia, a novembre 2024 l’Agenzia del Demanio ha annunciato un bando per riqualificare l’edificio che ospitava il vecchio carcere femminile, parte di un più ampio progetto di rigenerazione urbana.

La riforma “Cartabia” ha introdotto importanti modifiche sul piano processuale e sostanziale. Il Procuratore Generale ha organizzato incontri con magistrati e avvocati per affrontare queste novità. Negli ultimi tempi, il quadro normativo italiano è stato caratterizzato da continui cambiamenti, rendendo difficile per la magistratura e le forze di polizia adattarsi rapidamente, come l’abolizione dell’appello per determinati reati e l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. L’introduzione di nuove fattispecie penali e l’aumento delle pene per alcuni reati hanno complicato ulteriormente il quadro. Questi continui cambiamenti rendono difficile l’attività della magistratura, delle forze di polizia e causano disagio alla cittadinanza, costretta a confrontarsi con un quadro normativo in costante evoluzione.

 





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