La sicurezza stradale a Sassari rappresenta un nodo che unisce l’urbanistica, la cultura della guida e la tutela dei diritti dei pedoni. Recentemente, il tragico incidente che ha visto la morte della 76enne Rita Secchi, investita mentre attraversava le strisce pedonali davanti alla chiesa di Santa Maria Bambina, ha scosso l’opinione pubblica e riaperto il dibattito sull’efficacia delle politiche di sicurezza stradale in città. Purtroppo, questo non è un caso isolato: i dati suggeriscono che Sassari è una delle città italiane con una media annuale preoccupante di incidenti che coinvolgono pedoni, con circa 80-100 persone investite ogni anno. Numeri che evidenziano l’urgenza di interventi strutturali che possano invertire la rotta e salvaguardare le vite dei cittadini, specialmente quelle dei pedoni, vulnerabili per definizione.
Il pericolo
Sassari, come molte altre città italiane, vive una situazione complessa in cui la crescita urbana e il traffico hanno reso molte delle sue arterie principali delle trappole per chi cammina. Strade ad alto traffico come viale Mancini, via Pascoli, via Sulcis e via Predda Niedda sono punti critici dove il rischio di incidenti è costantemente elevato. In particolare, le zone come Predda Niedda, storicamente concepite per facilitare il flusso veicolare, si rivelano estremamente pericolose per i pedoni. Nonostante rappresentino aree nevralgiche per il commercio e l’economia cittadina, non sono state progettate con un’adeguata infrastruttura pedonale. Mancano, infatti, marciapiedi sufficientemente larghi, attraversamenti sicuri e segnali visibili. La concentrazione degli incidenti in queste zone non è un caso ma una conseguenza di una progettazione urbana che non ha tenuto conto delle necessità di chi non usa l’auto, ma si sposta a piedi.
Il problema
Un altro aspetto che influisce pesantemente sulla sicurezza stradale di Sassari è la crescente distrazione dei conducenti, in particolare dovuta all’uso del cellulare. I dati presentati dalla Polizia Locale indicano che la distrazione al volante, dovuta principalmente all’utilizzo del telefono cellulare, è la prima causa degli incidenti stradali in città. Con una percentuale che supera il 26 per cento sul totale degli incidenti, si comprende l’importanza di promuovere una maggiore educazione stradale e di applicare con maggiore rigore le sanzioni previste dal nuovo codice della strada.
Investimenti
Nonostante i numerosi interventi già effettuati nel corso degli ultimi anni, le strade di Sassari continuano a presentare criticità evidenti. Alcuni dei lavori più significativi hanno riguardato l’illuminazione e la messa in sicurezza delle strade nei quartieri di Latte Dolce e Santa Maria di Pisa, dove sono stati realizzati dei dissuasori di velocità e migliorata l’illuminazione degli attraversamenti pedonali. Questo adesso anche al centro. Questi interventi, purtroppo, non sono sufficienti a coprire l’intero territorio cittadino e non affrontano tutte le problematiche. Le zone come Monte Rosello, con attraversamenti poco visibili e mal illuminati, o viale Mancini, un importante snodo tra università, scuole e attività commerciali, restano altamente vulnerabili.
Riorganizzazione
Un altro punto fondamentale da considerare riguarda la riorganizzazione degli attraversamenti pedonali. La città di Sassari, purtroppo, è ancora priva di un sistema integrato di mobilità pedonale che possa garantire spostamenti sicuri da un quartiere all’altro. Questo problema è ancora più grave nelle zone periferiche, dove le distanze tra i luoghi di interesse non sono facilmente percorribili a piedi e i pedoni si trovano costretti a camminare lungo strade ad alta velocità, spesso senza marciapiedi.
Collaborazione
La sicurezza stradale non è un tema che può essere affrontato solo a livello istituzionale. È necessaria una forte collaborazione tra cittadini, amministrazione e forze dell’ordine. La Polizia locale ha svolto un lavoro importante di monitoraggio, ma anche la partecipazione attiva dei cittadini è essenziale. Le richieste di intervento da parte di comitati di quartiere, come quella che ha portato alla raccolta firme per la messa in sicurezza di via Sulcis, dimostrano che le comunità sono pronte a contribuire con idee, segnalazioni e azioni concrete per migliorare la sicurezza.
I dati del 2024, con 1.356 incidenti e 79 pedoni coinvolti, devono essere un campanello d’allarme. Sassari ha bisogno di un piano strutturato che punti a ridurre gli incidenti e a proteggere i pedoni. La creazione di una rete di strade sicure, l’installazione di sistemi intelligenti per la gestione del traffico, l’ammodernamento delle infrastrutture e l’applicazione severa delle leggi sul comportamento alla guida sono passi che devono essere fatti ora.
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