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Indagine Fon.Te: il 66,7% non ha idea di quando andrà in pensione e il 55,8% prevede che avrà un tenore di vita inferiore. La prima richiesta di chi ha sottoscritto un piano? Le agevolazioni fiscali
Interessati e preoccupati per il futuro post lavorativo, ma molto poco informati circa meccanismi e regole e, soprattutto, riguardo la previdenza complementare. Tanto che oltre uno su quattro non sa cos’è. È quanto emerge dall’indagine dedicata ai lavoratori del settore dei servizi condotta da Euromedia Research per Fon.Te., il fondo pensione complementare per i dipendenti delle aziende del terziario.
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Il futuro preoccupa, ma la previdenza complementare resta per pochi
Lo studio mette in evidenza un profondo interesse da parte della netta maggioranza degli intervistati riguardo al proprio futuro pensionistico: ci pensano e sono interessati all’argomento il 98% degli aderenti a Fondo Fon.Te., l’88% degli iscritti a un altro piano di previdenza complementare e l’85,4% dei ‘non associati’. Nonostante questo, però, appena uno su tre è ben informato e consapevole di ciò che gli accadrà una volta a riposo. Il 66,7%, invece, non sa quando potrà lasciare il lavoro, non si è informato o non è stato informato, a fronte di un 31,1% conscio di ciò che l’aspetta. Meno di tre su quattro (il 73,1%) sanno che cosa è un piano di previdenza complementare e riguardo a quanto si riceverà di pensione le idee sono poco chiare, con il 76,5% che si aspetta un assegno più basso rispetto al proprio stipendio attuale. Ne deriva che il 55,8% degli intervistati ha una visione negativa riguardo al proprio tenore di vita post-lavorativo, convinto che sarà inferiore a quello attuale.
Preferiti i fondi negoziali
L’indagine mostra anche che gran parte degli associati è iscritta a un fondo pensione negoziale, motivando questa scelta con la maggiore tranquillità (40,3%) data da fatto che il fondo è istituito attraverso accordi collettivi tra datori di lavoro e organizzazioni sindacali. Chi invece ne ha preferito uno aperto, lo ha fatto dietro consiglio del proprio commercialista o della propria banca (36,3%). La stragrande maggioranza di chi ha sottoscritto un piano di previdenza complementare (il 92,8% degli aderenti a Fondo Fon.Te. e l’82,7 degli iscritti a un altro piano) esprime un giudizio positivo. Il 77,9% degli intervistati, inoltre, reputa che gli incentivi proposti dal fondo siano idonei alle proprie esigenze.
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Agevolazioni fiscali e deducibilità
La richiesta più pressante da parte di coloro che hanno sottoscritto un piano di previdenza complementare riguarda le agevolazioni fiscali, ovvero gli aiuti in merito alla deducibilità (78,3% degli aderenti a Fon.te. e il 58,6% degli iscritti a un altro piano). Inoltre, quanto ai tre temi che potrebbero costituire un ostacolo alla sottoscrizione di un fondo pensione (irreversibilità della scelta di destinazione del Tfr, anticipazioni al 75% massimo delle somme versate e presentazione obbligatoria delle causali per usufruire delle anticipazioni) il 75,4% si dichiara favorevole a una modifica delle condizioni attuali.
Maurizio Grifoni, presidente di Fondo Fon.Te. evidenzia proprio la scarsa conoscenza da parte dei lavoratori dei meccanismi e delle opportunità della previdenza complementare, a fronte del grande interesse per il futuro pensionistico. “Un gap informativo che sottolinea con forza l’urgenza di investire nella formazione e nell’educazione previdenziale per favorire una maggiore consapevolezza tra i lavoratori del terziario”, afferma. Concludendo che è dunque arrivato il momento di avviare una riforma “che riduca le tasse sulla previdenza complementare promuovendo la partecipazione al secondo e al terzo pilastro, attraverso incentivi e agevolazioni di natura fiscale per renderla più accessibile ai giovani”.
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