Sondaggio Ipsos: salute e sanità sono priorità per 3 italiani su 4. Tempi d’attesa e pronto soccorso le criticità

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Francesco Di Frischia

Il ministro Schillaci:«Le legge sulla liste d’attesa sta cominciando a dare risultati». Il presidente e ad di Msd Luppi: «Bisogna puntare sull’innovazione»

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Per tre italiani su quattro «salute e sanità» sono considerate «priorità assoluta». Le principali criticità del nostro sistema pubblico sono i tempi lunghi d’attesa per esami diagnostici, i pronto soccorso e l’assistenza ospedaliera. Questo è quanto emerge dal sondaggio d’opinione di Ipsos «Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo Ssn», presentato a «Inventing for Life – Health summit», evento organizzato per il settimo anno da Msd Italia oggi, 5 marzo 2025, nel museo Maxxi a Roma. All’incontro ha partecipato in videoconferenza anche  il ministro della Salute Orazio Schillaci che intervenendo ha detto: «La legge sulle liste d’attesa sta iniziando gradualmente a dare risultati. E ci sono già numeri che lo indicano. Tra un po’ sarà completata la piattaforma Agenas, così avremo finalmente i dati regionali per poi poter intervenire con le Regioni laddove ci sono problemi». Poi il ministro ha aggiunto: «Le ispezioni eseguite dai Nas, da ottobre a dicembre 2024, hanno sì rilevato delle irregolarità, ma mostrano miglioramenti per quanto riguarda il problema annoso delle liste d’attesa rispetto ai controlli effettuati nel 2023». Il sondaggio Ipsos è stato effettuato con mille interviste a gennaio 2025 (attraverso la metodologia «Cawi» – computer assisted web interview, ndr)  su una popolazione tra i 18 e i 75 anni.

I risultati positivi di Piemonte e Lazio

Inoltre, le Regioni – secondo Schillaci – stanno cominciando a dare attuazione alle norme contenute nella legge sulle liste d’attesa: «Penso al Piemonte dove sono state attivate le visite e gli esami anche la sera e nei weekend con 8 mila prestazioni aggiuntive già effettuate da gennaio a oggi. Anche nel Lazio, grazie alla centralizzazione del Cup e alla riorganizzazione del sistema, sono aumentate le prestazioni e si sono ridotti in maniera già importante i tempi di attesa. E vi sono altre realtà italiane che stanno avviando iniziative, in linea con le disposizioni nazionali, per consentire ai cittadini finalmente di accedere ai servizi sanitari in tempi adeguati». «C’è dunque un cambiamento in corso – ha sottolineato – e io sono certo che diventerà sempre più forte e veloce». Tornando al tema del summit, Schillaci ha ricordato che «la prevenzione passa attraverso i corretti stili di vita ed è l’investimento più prezioso che possiamo fare. Innovazione deve essere però per tutti: sanità digitale e nuove terapie devono essere a disposizione di tutti. Ma c’è troppa disomogeneità tra le regioni, come rivela il sondaggio: il governo sta lavorando anche su questo tema».




















































Gli italiani chiedono più investimenti in sanità

Il 74% dei cittadini considera salute e sanità priorità assoluta. E tempi lunghi d’attesa per esami diagnostici (73%), prime visite (67%) e carenza di personale medico e sanitario (58%) sono considerate le principali criticità del nostro Servizio sanitario nazionale. Per quasi l’80% degli italiani l’incremento della spesa pubblica in Sanità è una priorità strategica per il Paese (dato in aumento di 9 punti percentuali rispetto al 2023) e il 62% si dichiara soddisfatto dell’offerta sanitaria in Italia con un notevole divario regionale, mentre il 46% ritiene che il settore pubblico meriti un potenziamento. Inoltre il 92% degli intervistati sostiene che in Italia le persone non accedono rapidamente in tutte le regioni alle terapie innovative. Nel 2023 la percentuale era dell’80%. 

La prevenzione oncologica 

La prevenzione in ambito oncologico è prioritaria per il 78% della popolazione e il 74% ha un’opinione positiva dei vaccini, in miglioramento rispetto al 2023. Gli italiani suggeriscono il coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei pediatri, oltre a quello dei farmacisti, per aumentare le coperture vaccinali. Alto il riconoscimento dell’impegno messo in campo dalle aziende farmaceutiche, non solo per gli sforzi in «ricerca & sviluppo» nella lotta alle principali malattie (84% di voti positivi), ma anche per il loro contributo alla crescita economica. In merito al ruolo dei pazienti, il 57% degli italiani è convinto che essi debbano essere coinvolti attivamente nei processi decisionali di cura e, per quanto non emerga molto forte l’esperienza diretta con le associazioni di malati, valuta positivamente il loro ruolo tanto da suggerirne un maggior protagonismo. Nella ricerca poi il medico di medicina generale continua a essere considerato principale fonte di informazione affidabile per gli italiani, seguito dalla Tv e dal web, mentre i social media si posizionano al primo posto tra quelle in cui ritrovare maggiormente fake news in ambito salute. Il 70% degli italiani ritiene che digitalizzazione e Intelligenza Artificiale agevolino l’esperienza dei pazienti, anche se cresce leggermente la sensazione di diffidenza rispetto al 2023 nei confronti di queste trasformazioni, spesso a discapito di contatto umano nell’assistenza e nella cura.

Luppi: «La chiave di volta è l’innovazione»

Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata di Msd Italia «ha chiesto al governo «una riforma sistemica che incentivi gli investimenti, supporti la ricerca e premi l’innovazione: questa è l’unica soluzione per garantire un accesso alle cure equo ed efficiente per porre davvero al centro i pazienti e i loro bisogni». «Per la salute globale quello che viviamo oggi è un momento importante – ha fatto notare la manager -. La sanità rappresenta una questione nevralgica da affrontare in maniera sinergica per ridisegnare il futuro del nostro Paese e preservare un Servizio sanitario nazionale universalistico di valore come il nostro. La chiave di volta è l’innovazione. Siamo parte di un comparto farmaceutico che eccelle nel mondo: siamo l’unico settore manifatturiero in crescita e tra i primi per import ed export, con le nostre attività incidiamo positivamente sul Pil nazionale. Siamo un’eccellenza da preservare e sostenere perché volàno della crescita economica italiana per cui necessitiamo di interventi mirati». Positivo il giudizio di Luppi sull’operato del Governo Meloni per «il recente incremento del Fondo sanitario e le nuove regole per il fondo farmaci innovativi». Tuttavia «è fondamentale adottare misure strutturali e costruire una visione strategica a lungo termine», ha fatto notare Luppi che ha auspicato che l’Italia punti «a diventare hub di riferimento per l’innovazione in campo sanitario e attrarre investimenti per la ricerca clinica nel nostro Paese con adeguati incentivi. L’Italia ha inoltre l’opportunità di guidare, a livello europeo, un ripensamento dei criteri contabili affinché voci strategiche come
l’immunizzazione non siano più trattate come spesa corrente, ma
vengano riconosciute come un investimento e detratte dal calcolo deficit/Pil».

Cattani: «Serve governance nuova della spesa farmaceutica»

Pensieri condivisi da Marcello Cattani, presidente di Farmindustria: «L’industria farmaceutica è strategica per la salute, la crescita economica e la sicurezza. Per la salute perché le aziende farmaceutiche offrono un contributo fondamentale per la salute dei cittadini. In Italia, per esempio, in 20 anni la mortalità totale è diminuita del 25% e per le patologie croniche del 35%. Per la crescita economica, come dimostra il record storico raggiunto dall’export: 54 miliardi di euro nel 2024. Con i dati che confermano l’industria farmaceutica al primo posto per indice di competitività, produttività, open innovation, e con farmaci e vaccini, per surplus con l’estero, +20 miliardi nel 2024». Cattani ha poi evidenziato che «la farmaceutica è fondamentale anche per la sicurezza nazionale soprattutto nell’odierno contesto geopolitico, turbolento e competitivo. L’industria apprezza l’operato del Governo, che sta andando nella giusta direzione. E sottolinea che ora per restare attrattivi è fondamentale una strategia nazionale sulla farmaceutica e le scienze per la vita». Per questo il presidente ha auspicato «una decisa riforma della governance della spesa farmaceutica pubblica, che punti a migliorare ulteriormente l’accesso alle cure, superare progressivamente i pay back, aumentare la competitività delle imprese e attrarre gli investimenti».

Francesco Zaffini, presidente della commissione permanente Affari Sociali, e Sanità del Senato, ha sostenuto che «è cruciale trovare un equilibrio tra il diritto alla salute dei cittadini, la sostenibilità del servizio sanitario e la sostenibilità della produzione industriale. Eventi come “Inventing for life” sono fondamentali per continuare il lavoro multidisciplinare necessario a garantire che l’innovazione terapeutica possa prosperare nel nostro Paese, contribuendo al benessere di tutti».

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5 marzo 2025 ( modifica il 5 marzo 2025 | 17:34)

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