Mercoledì alle 14 prima lite in Piazza de Gasperi. Un’ora dopo nuova zuffa in strada al Borgomagno
Due accoltellamenti in poco meno di un’ora e distanti solo un chilometro l’uno dall’altro, con l’ipotesi ancora aperta che possa essere tutto collegato. È successo a Padova tra le 14 e le 15 di martedì: la prima segnalazione è arrivata da piazza De Gasperi, subito dopo pranzo, quando un giovane ha colpito un ventunenne pakistano alla nuca dopo una lite. Il secondo invece nel primo pomeriggio, in via Tiziano Aspetti, quando due tunisini sono stati trovati alla fermata del tram Borgomagno con delle profonde ferite alla mano e al braccio, anche loro reduci da un diverbio con un connazionale.
Aggressore in fuga
Per la violenta aggressione in piazza De Gasperi la polizia è riuscita a bloccare subito il responsabile: si tratta di un 25enne italiano di origine tunisina, già noto per reati di droga e trovato in possesso di hashish. L’uomo, dopo aver colpito alla nuca un 21enne del Pakistan, ha anche aggredito un poliziotto, facendolo finire in ospedale con una prognosi di 15 giorni. La situazione in via Tiziano Aspetti è invece più complessa, con l’aggressore ancora libero e la dinamica tutta da chiarire. «Abbiamo sentito le urla, poi abbiamo notato una pozza di sangue sulla banchina alla fermata del tram», ha spiegato il titolare del «Bangla Fast Food», che dal suo esercizio commerciale, proprio all’imbocco di via Tiziano Aspetti, è riuscito a vedere solo parte della scena.
I coinvolti
Sarebbero quattro i ragazzi coinvolti, tutti giovani e poco più che ventenni. A scatenare la lite, avvenuta al semaforo ai piedi del cavalcavia, sarebbe stata forse una parola di troppo, durante una discussione: per motivazioni ancora da comprendere uno dei quattro ragazzi avrebbe cominciato a inveire contro gli altri, estraendo poi dalla tasca un coltello da cucina. I giovani, cercando di difendersi dai gesti violenti del compagno armato, avrebbero cercato di proteggersi con le mani e le braccia. Due fendenti però sarebbero arrivati a segno. L’accoltellatore sarebbe poi fuggito, mentre gli altri sarebbero arrivati sanguinanti fino alla fermata del tram, distante pochi metri. «Ho notato un gruppo di ragazzini, avranno avuto circa vent’anni. C’era molto sangue e ho sentito delle grida», ha continuato a spiegare il titolare del ristorante fast food bengalese. «Ho visto che uno di loro si era tolto la maglietta e gliel’aveva arrotolata intorno al palmo ferito dell’altro, per aiutarlo. Poi è arrivata l’ambulanza e la polizia e sono andati tutti via. Non ho visto il secondo ferito».
«Zona rossa»
Portati immediatamente al pronto soccorso, due dei tre accoltellati sono stati dimessi poco dopo: il pakistano aggredito in piazza De Gasperi, invece, ha riportato una lieve ferita da taglio alla nuca, come se fosse stato rincorso e colpito alle spalle, il tunisino centrato sul Borgomagno, invece, è stato portato in ospedale per una lesione alla mano, provocata sicuramente dal suo tentativo di difendersi dai colpi a vuoto. A rimanere ricoverato, in via precauzionale, è il secondo tunisino aggredito ai piedi del ponte: per lui un taglio profondo al braccio con i medici hanno ritenuto opportuno ricoverarlo nel reparto di chirurgia. A unire i due fatti non è solo la dinamica, ma anche la vicinanza: se uno è avvenuto in piena «zona rossa» (l’area attorno alla stazione ferroviaria, sottoposta ai controlli straordinari dal 4 febbraio scorso, per un totale di più di cinquemila persone controllate in un mese), l’altro proprio appena fuori dal suo confine, ai piedi del ponte che porta all’Arcella.
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