Incentivi per promuovere l’acquisto di auto; linee guida per l’innovazione e la digitalizzazione; misure concrete per l’approvvigionamento delle materie prime. C’è questo e molto altro nel Piano d’Azione per l’automobile presentato oggi dell’Europa. Nel documento ufficiale che il settore attendeva da tempo, Bruxelles inizia riconoscendo il suo ruolo “fondamentale per la prosperità e l’identità dell’Europa”: l’industria auto contribuisce con 1 trilione di euro al PIL e occupa 13 milioni di persone.
Il settore sta attraversando una rapida trasformazione, da un lato c’è la transizione energetica e dall’altro la crescente concorrenza globale e l’urgenza di trovare materie prime. Per supportare l’industria, l’Unione Europea ha lanciato un Piano d’Azione che propone misure concrete in cinque aree: innovazione e digitalizzazione; mobilità pulita; competitività e resilienza delle catene di approvvigionamento; competenze e dimensione sociale; un ambiente imprenditoriale equo.
Nel documento si parla anche della revisione delle multe alle Case per il 2025, mentre, a margine della conferenza stampa di oggi, il commissario per i Trasporti, Apostolos Tsitsikostas, ha detto che l’Europa si atterrà agli obiettivi 2035 ovvero allo stop dei motori termici.
Il commissario ha poi aperto ai carburanti alternativi: “Abbiamo già detto che i carburanti sintetici hanno un ruolo da giocare nel garantire la neutralità climatica (da raggiungere entro il 2050, ndr). Valuteremo nel contempo se altre tecnologie potranno avere un ruolo. Il regolamento sarà oggetto di una verifica nella seconda parte dell’anno.
Incentivi auto “europei”
Per il 2025 l’Italia non ha stanziato incentivi auto statali, ci sono tuttavia degli incentivi regionali. Adesso, l’Unione Europea è decisa a coordinare gli schemi di incentivo degli Stati membri per guidare l’acquisto dei consumatori.
Negli ultimi anni sono state apprese “lezioni importanti sull’efficacia degli incentivi auto” che i vari Paesi hanno adottato, dice l’Europa, secondo cui però “è necessario un approccio più coordinato a livello europeo. La Commissione – si legge nel documento – inizierà senza indugi a lavorare con gli Stati membri per scambiare le migliori pratiche e le lezioni apprese sugli schemi di incentivi per i consumatori.
Questo lavoro identificherà un insieme di strumenti con opzioni per schemi di incentivo progettati per essere economicamente efficienti, fiscalmente sostenibili e adattati alla maturità dei mercati in questione, esaminando anche la possibilità di schemi di incentivo a livello UE. Queste discussioni alimenteranno una Raccomandazione della Commissione, che identificherà anche le fonti di finanziamento UE da cui gli Stati membri possono supportare tali incentivi”.
L’Alleanza Europea per i Veicoli Connessi e Autonomi
Parlando invece di auto sempre più tecnologiche, la Commissione ha annunciato che lancerà l’Alleanza Europea per i Veicoli Connessi e Autonomi. L’Alleanza riunirà attori europei del settore per sviluppare la prossima generazione di veicoli, “concentrandosi su elementi comuni di architettura, componenti hardware e software europei condivisi, nonché sulla loro standardizzazione”. Queste azioni saranno sostenute da investimenti congiunti pubblico-privato di circa 1 miliardo di euro nel programma Horizon Europe dal 2025 al 2027.
Il Piano d’Azione prevede quindi regole più chiare per la guida autonoma e, oltre a istituire un quadro normativo armonizzato per i test e l’omologazione di questi veicoli (facilitando l’introduzione di modelli con ADAS avanzati), introduce nuove normative per la sicurezza informatica dei veicoli connessi, inclusi standard per proteggere i dati e prevenire attacchi informatici (Cybersecurity).
Il sostegno all’auto elettrica
La Commissione europea promuoverà l’adozione di veicoli a zero emissioni attraverso due principali iniziative: da un lato sosterrà gli utenti a basso reddito con schemi di leasing per i veicoli a zero emissioni, che verranno incentivati tramite una raccomandazione nel 2025; dall’altro spingerà per l’adozione nelle flotte aziendali, che rappresentano il 60% delle immatricolazioni di auto nell’UE. Ci sono poi nuove opportunità di finanziamento con l’accesso a fondi UE per l’elettrificazione e la produzione di batterie.
Il Piano d’Azione dell’Europa prevede inoltre l’espansione della rete di ricarica attraverso investimenti per 570 milioni di euro nel 2025-2026 per nuove infrastrutture di ricarica rapida e l’obbligo per gli Stati membri di semplificare e accelerare i processi di connessione alla rete elettrica per le colonnine (per questo vi rimandiamo all’approfondimento online su InsideEVs.it).
Infine, come anticipato nei giorni scorsi, è confermata la flessibilità sugli obiettivi CO2 2025. La Commissione proporrà un’emendamento questo mese che, se adottato, consentirebbe alle case automobilistiche di raggiungere i loro obiettivi di conformità con la media delle loro prestazioni su un periodo di tre anni (2025-2027). La Commissione accelererà inoltre i lavori per la preparazione del riesame previsto del regolamento sulle norme in materia di CO2 per le automobili e i furgoni.
Interessanti sono anche le nuove norme sull’etichettatura ambientale: dal 2026 le auto dovranno riportare informazioni trasparenti sulla provenienza dei materiali e sulla CO2 generata nella produzione.
Possibili dazi aggiuntivi sulle auto cinesi
Sul tema della Parità di Condizioni l’Europa oggi ha parlato di possibili dazi aggiuntivi sui veicoli elettrici cinesi. La Commissione monitorerà le importazioni e, se necessario, potrebbe introdurre nuove misure anti-dumping. Riguardo agli investimenti stranieri, gli investitori non europei nel settore auto potrebbero dover rispettare condizioni più rigide, come joint venture con aziende UE o trasferimento di tecnologie. Praticamente come avviene oggi in Cina, dove i costruttori stranieri devono stringere accordi con aziende locali per poter operare entro i confini cinesi.
Allo stesso tempo l’Europa ha garantito uno snellimento normativo promettendo una revisione della regolamentazione sulle omologazioni per ridurre i tempi di approvazione di nuovi modelli.
Mezzi pubblici e veicoli commerciali
La Commissione lavorerà per incrementare l’uso di veicoli pesanti a zero emissioni, anche attraverso l’esenzione dai pedaggi stradali per i camion a zero emissioni, con un emendamento alla Direttiva Eurovignette previsto nei prossimi mesi.
Si stanno anche esplorando azioni per supportare l’adozione di autobus puliti prodotti in Europa e un’altra area critica su cui c’è attenzione riguarda l’infrastruttura di ricarica per i veicoli commerciali.
Le reazioni
Il piano europeo presentato oggi ha visto un nutrito numero di reazioni da parte di associazioni e politica che, se da una parte lodano la svolta pragmatica illustrata da von der Leyen, dall’altra evidenziano la mancanza di alcuni punti chiave.
L’Acea (Associazione costruttori auto europei) ha in una nota ha dichiarato
“Il piano d’azione identifica molti campi chiave in cui è necessario un lavoro immediato. La flessibilità proposta per soddisfare gli obiettivi di CO2 nei prossimi anni è un gradito primo passo verso un approccio più pragmatico alla decarbonizzazione dettato dalle realtà geopolitiche e di mercato […] Tuttavia, nonostante siano state delineate diverse misure promettenti per promuovere l’implementazione delle infrastrutture e l’adozione di veicoli pesanti a zero emissioni, questo segmento di veicoli non ha ancora un impegno esplicito per avviare la revisione degli standard di CO2 nel 2025, inclusa una valutazione urgente delle condizioni abilitanti”.
La Clepa (Associazione dei produttori di componentistica auto) dal canto suo
“Accoglie con favore il suggerimento del Commissario Tzitzikostas alla conferenza stampa odierna, secondo cui la revisione delle normative sulla CO2 inizierà nel 2025, anziché nel 2026 come previsto dalla normativa, e di farlo sulla base di un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico. Tuttavia, il testo del Piano d’azione non contiene impegni concreti […] La domanda cruciale rimane: come verrà implementata nella pratica la neutralità tecnologica?”
Come detto anche la classe politica ha espresso i propri pensieri alla luce delle dichiarazioni odierne. Per quanto riguarda l’Italia i ministri Adolfo Urso (made in Italy) e Matteo Salvini (Infrastrutture e trasporti) hanno celebrato la vittoria delle posizioni espresse nei mesi precedenti.
“Abbiamo costretto la Commissione a rimuovere la trappola delle multe e ad anticipare la revisione del regolamento Co2, condizioni necessarie ma non sufficienti per evitare il collasso dell’industria dell’auto. Ora occorre da subito far fronte comune per superare la follia del Green Deal, imponendo la neutralità tecnologica, risorse adeguate per le imprese e i lavoratori della filiera e per garantire l’autonomia strategica sulle batterie elettriche. Serve il massimo sforzo comune, sono mesi decisivi”
ha dichiarato Urso, al quale ha fatto eco Salvini con un tweet
“Oggi la Commissione europea annuncia che rivedrà già quest’anno la legge per la messa al bando delle auto a benzina e diesel dal 2035, come fortemente voluto dalla Lega”.
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