Con decreto interministeriale, i Ministri Schillaci e Lollobrigida, hanno modificato il sistema di consulenza aziendale in agricoltura per adeguarlo al Piano strategico nazionale della PAC 2023-2027.
Il nuovo sistema di consulenze è descritto dal decreto 16 febbraio 2025, approdato alla Gazzetta Ufficiale del 4 marzo, è stata sancita l’Intesa Stato-Regioni.
Viene abrogato il previgente decreto interministeriale 3 febbraio 2016 «Istituzione del sistema di consulenza aziendale in agricoltura»
I liberi professionisti potranno prestare attività di consulenza alle aziende agricole che ricevono finanziamenti nell’ambito della Politica agricola comune (Pac) 2023/27, a valere sugli interventi a favore della conoscenza, della formazione e dell’informazione (il cosiddetto sistema AKIS-Agricultural Knowledge and Innovation Systems). Il nuovo testo introduce esplicitamente il riferimento ai liberi professionisti i quali, contrariamente alla norma vigente, possono svolgere le attività nell’ambito dei servizi di consulenza aziendale in agricoltura.
Definizioni– E’«consulente»: persona fisica in possesso di qualifiche adeguate e regolarmente formata, che presta la propria opera, per la fornitura di servizi di consulenza;
E’ «prestatore di servizi di consulenza»: soggetto pubblico o privato che presta servizi di consulenza per il tramite di uno o piu’ consulenti adeguatamente qualificati e formati e che, ove previsto,
contempli, tra le proprie finalita’, le attivita’ di consulenza. Sono prestatori di servizi di consulenza anche i liberi professionisti;
Conflitto di interessi e imparzialità della consulenza – Il decreto detta i criteri che garantiscono l’assenza di conflitti di interesse dei consulenti e l’imparzialita’ della consulenza alle aziende agricole. Devono essere chiaramente separate dalle attivita’ di consulenza, in quanto incompatibili, le seguenti attivita’:
a) la gestione delle fasi di istruttoria, erogazione e controllo di contributi pubblici
b) lo svolgimento delle attivita’ di Centro di assistenza agricola autorizzato
c) lo svolgimento delle attivita’ di controllo e di certificazione dei regimi di qualita’ ove finalizzate al riconoscimento di contributi pubblici;
d) lo svolgimento dei controlli sanitari secondo quanto stabilito dalla normativa vigente;
e) lo svolgimento di attivita’ di produzione e/o commercializzazione di mezzi tecnici e prodotti assicurativi per il settore agricolo
Qualifiche e formazione- Il decreto individua le qualifiche necessarie allo svolgimento dell’attivita’ di consulenza, considerando “adeguate” quelle degli iscritti agli ordini professionali nelle rispettive tematiche di consulenza- Fatte salve le materie per le quali la legge prevede una competenza esclusiva riservata alle categorie professionali ordinistiche, il decreto elenca altre categorie considerate in possesso di qualifiche adeguate. Per gli iscritti agli ordini e ai collegi professionali viene assunta come valida e sufficiente la formazione di base prevista dai rispettivi piani formativi e di aggiornamento professionale. Le attivita’ di aggiornamento professionale, invece, nelle rispettive tematiche di consulenza sono obbligatorie per tutti i consulenti e dovranno svolgersi con periodicita’ almeno triennale.
Registro unico nazionale dei prestatori di servizi di consulenza – Sono le Regioni a identificare i prestatori di servizi di consulenza, previa verifica del possesso dei requisiti e aggiornano in via informatica il Registro unico, fornendo per ciascuno di essi i dati, secondo un modello unificato definito in accordo con il Masaf.
Gli iscritti nel Registro unico sono pubblicati anche sul sito del Masaf.
Le consulenze aziendali nel PSP– A supporto della sostenibilità del settore zootecnico, il PSP italiano fa leva anche su interventi di consulenza aziendale, “soprattutto per quanto riguarda gli aspetti veterinari e alimentari”. Per aumentare il livello di competitività delle aziende e le potenzialità di sviluppo nelle aree rurali, il Piano finanzierà interventi di formazione sulle competenze digitali applicabili nell’erogazione delle consulenze. Il digital gap è ancora considerato come un limite del sistema produttivo nazionale e della sua capacità di raccogliere dati.
Per lo sviluppo delle consulenze aziendali sarà necessario superare le attuali carenze nella capacità di rilevazione dei bisogni e nella disarticolazione fra i livelli nazionale, regionale e provinciale.
AKIS– Il Piano Strategico dell’Italia fa leva sul modello AKIS (Agricultural Knowledge and Innovation Systems) che caratterizza la PAC 2023-2027. Oltre allo sviluppo delle competenze digitali, sono previste azioni specifiche di informazione, formazione e consulenza indirizzate agli imprenditori agricoli e agli addetti ai lavori, finalizzate tra l’altro al contrasto alle malattie degli allevamenti e alle epizoozie, con particolare riferimento a quelle di recente introduzione, biosicurezza e di benessere animale.
DECRETO 19 febbraio 2025
Modifica del decreto 3 febbraio 2016, che istituisce il sistema di consulenza aziendale in agricoltura.
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