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L’esonero contributivo del 100% dei contributi aziendali previsto dal c.d. Decreto Coesione può essere richiesto solo per le assunzioni effettuate dopo la relativa richiesta all’INPS. Nessun beneficio per i datori di lavoro che da settembre 2024 a gennaio 2025 hanno assunto giovani under 35.
Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il decreto attuativo per l’esonero contributivo al 100% sulle assunzioni di giovani di età inferiore a 35 anni. Si tratta del cosiddetto Bonus Giovani previsto dal Decreto Coesione, autorizzato nei giorni scorsi dalla Commissione Europea.
Pertanto, le agevolazioni dal 1° settembre 2024 restano escluse, ma riguardano soltanto quelle effettuate a partire dal 31 gennaio 2025.
Bonus giovani under 35 (bonus giovani): in cosa consiste
Il Decreto Coesione convertito con modificazioni dalla L. 95/2024, ha previsto all’articolo 22 un bonus per l’assunzione di giovani under 35. L’agevolazione (definita anche Bonus Giovani), riconosce al datore di lavoro privato che, dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, assume giovani lavoratori, di età inferiore a 35 anni e al primo impiego stabile.
Il beneficio consiste nell’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro. L’esonero contributivo è riconosciuto, per un periodo massimo di 24 mesi e non copre premi e contributi INAIL, con un tetto di 500 euro mensili per lavoratore. Per le aziende con sede nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), il limite massimo di esonero sale a 650 euro al mese.
L’importo dell’agevolazione non può comunque superare il 50% del costo salariale annuo per il lavoratore assunto, come previsto dall’articolo 2 del Regolamento (UE) n. 651/2014.
Le assunzioni effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 30 gennaio 2025 non rientrano nell’agevolazione, diversamente da quanto preannunciato.
Beneficiari
L’esonero spetta ai datori di lavoro privati che assumono giovani:
- Con età inferiore ai 35 anni alla data dell’assunzione;
- Alla prima esperienza lavorativa a tempo indeterminato (restano esclusi i casi di apprendistato non proseguito come contratto ordinario);
- Assunti con contratto a tempo indeterminato, compresa la trasformazione da tempo determinato a indeterminato.
L’esonero può essere richiesto anche per i lavoratori che hanno avuto un precedente contratto a tempo indeterminato presso un datore di lavoro che ha beneficiato parzialmente dell’incentivo.
I datori di lavoro, per poter beneficiare dell’agevolazione devono avere i seguenti requisiti:
- Regolarità contributiva e rispetto delle condizioni contrattuali;
- Assenza di licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o collettivi nei sei mesi precedenti l’assunzione, nella stessa unità produttiva;
- Mantenimento del posto di lavoro per almeno sei mesi (il licenziamento del lavoratore assunto con esonero o di un dipendente con la stessa qualifica entro sei mesi comporta la revoca del beneficio e il recupero dell’incentivo già fruito).
Compatibilità ed esclusioni
Il bonus assunzione è compatibile con la maggiorazione del costo del lavoro ammesso in deduzione in caso di nuove assunzioni, di cui al decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216.
Non possono invece beneficiare dell’esonero le assunzioni che rientrano nelle seguenti cause di esclusione:
- Imprese in difficoltà ai sensi dell’articolo 2 del Regolamento (UE) n. 651/2014;
- Aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato illegittimi e non li hanno restituiti;
- Rapporti di lavoro domestico e di apprendistato;
- Assunzioni che beneficiano già di altre riduzioni o esoneri contributivi.
Quando richiedere il bonus?
Le domande devono essere presentate all’INPS in via telematica, secondo le modalità che saranno definite. La richiesta dovrà contenere i dati del datore di lavoro e del lavoratore assunto, la tipologia di contratto e il livello retributivo nonché la sede di lavoro del dipendente.
L’INPS valuterà le richieste sulla base delle risorse disponibili. Le domande saranno accolte fino a esaurimento delle risorse disponibili. Verranno effettuate dall’INPS delle verifiche periodiche sui datori di lavoro.
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