La Sicilia «regione europea della gastronomia 2025»: tra le eccellenze della tavola c’è l’olio extravergine

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La Sicilia è stata scelta come «European region of gastronomy 2025» e tra le eccellenze della tavola c’è “l’oro verde”, cioè l’olio: per tutto l’anno nella regione sarà organizzato un calendario ricco di attività ed eventi volti a valorizzare questo traguardo. La proclamazione arriva dall’Istituto internazionale di gastronomia, cultura, arti e turismo (Igcat):  l’argomento è stato il tema al centro di un incontro che si è svolgo oggi, 3 marzo 2025, promosso in occasione di Sol2Expo, l’evento internazionale dedicato all’olio di qualità a Veronafiere. L’isola è terza in Italia per superficie olivetata, produzione di olio d’oliva, frantoi attivi e seconda per numero di aziende agricole olivicole e valore della produzione di oli Evo Dop e Igp. In particolare la Sicilia, con 162.255 ettari, è la terza regione italiana, dopo Puglia e Calabria, sia per superficie olivetata totale, con una incidenza del 15% sul totale nazionale (dati Istat 2024), sia per superficie olivetata condotta in biologico, con una incidenza del 14% sul totale nazionale (dato al 2023 fonte «Bio in cifre 2024»). Inoltre, è la terza regione italiana relativamente alla produzione di olio di oliva e per numero di frantoi attivi. 

Le eccellenze enogastronomiche della Sicilia

Il primo appuntamento celebrativo si è svolto con uno show cooking, presso lo storico Palazzo della Gran Guardia a Verona, durante il quale sono state presentate le eccellenze gastronomiche siciliane. Inoltre, l’incontro a Sol2Expo ha rappresentato l’occasione per svelare il nuovo logo, destinato a identificare le iniziative promozionali legate al riconoscimento. Questo simbolo, ideato per rappresentare l’unicità della Sicilia, sintetizza in maniera immediata e distintiva il suo straordinario patrimonio culturale, enogastronomico e territoriale, offrendo un’immagine forte e riconoscibile che accompagnerà la Regione durante l’anno del premio.

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La superfice coltivata bio

Nel 2022 la Puglia ha aumentato fortemente la superfice ad olivicoltura biologica. Anche la Sicilia presenta una crescita, mentre la Calabria registra un leggero calo di superficie bio. Un altro dato indicativo è quello che rapporta la superficie ad olivicoltura biologica rapportata alla superficie olivetata totale per ogni regione. Tra le regioni a maggiore superficie olivicola quella con maggiore incidenza di superficie bio su quella totale è la Calabria con il 37,4%, segue la Toscana con il 32,2%, la Sicilia e la Puglia entrambe intorno al 25%.

In Sicilia 96mila aziende olivicole 

In Sicilia le aziende agricole olivicole censite nel 2020 sono 96.176, in Puglia 161.009 ed in Calabria 79.965 (Ismea su dati Censimento agricoltura elaborati dal Crea – aprile 2024). Confrontando i dati del Censimento 2010 con quelli del Censimento 2020, si nota come il numero di aziende olivicole sia diminuito in tutte le regioni tradizionalmente produttrici (Liguria -44%, Campania -40%, Lazio-39%, Basilicata -38%, Abruzzo-37%, Sardegna -35%, Sicilia -31%,Calabria -30%, Puglia-29%), a fronte di una superficie pressocchè stabile; se ne deduce che sia aumentata la superficie media aziendale. Di contro si registra un forte aumento di numero di aziende olivicole nelle regioni settentrionali: Piemonte +202%, Lombardia +132%, Friuli Venezia Giulia +61%, Valle d’Aosta +51%, Trentino alto Adige +25%Emilia Romagna +12%); a causa del cambiamento climatico la coltivazione dell’olivo si sta spingendo più a nord rispetto al decennio scorso.

La produzione

La Sicilia, considerando la media 2019-2022, è la terza regione produttrice italiana, con una produzione media di 34.436 tonnellate di olio di oliva e con una incidenza sulla produzione totale nazionale di circa il 12 %, preceduta dalla Puglia (51%) e dalla Calabria (13 %) e, seguita a distanza dalla Toscana (5%), dal Lazio (4,6%) e dalla Campania (4%) (da Scheda di settore Ismea aprile 2024). Le prime tre regioni produttrici, insieme, rappresentano quindi circa il 75% della produzione nazionale. Nel 2022 la produzione per la Sicilia è stata di 31.873 tonnellate di olio di oliva e per il 2023 la stima è di circa 37.000 tonnellate (fonte: scheda di settore Ismea aprile 2024).  

Gelmetti: «Comparto è una eccellenza a livello internazionale»

Secondo il senatore Matteo Gelmetti, membro della commissione Bilancio del Senato e vicepresidente di Veronafiere, «il Governo italiano sta giocando un ruolo da protagonista nel settore agricolo, valorizzando un comparto che rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Tuttavia, alcuni dei nostri prodotti di punta sono sotto attacco. Le eccellenze agroalimentari italiane sono apprezzate nei supermercati e nei ristoranti di tutta Europa. Per questo motivo, abbiamo deciso di dedicare una fiera specifica all’olio, offrendo il giusto spazio a un prodotto sempre più apprezzato dai consumatori, che stanno diventando più consapevoli della varietà e della qualità dell’olio italiano». Fulvio Bellomo, dirigente generale del dipartimento dell’Agricoltura della Regione Sicilia ha osservato che «la partecipazione a Sol2Expo è un’occasione importante per divulgare la conoscenza dei nostri prodotti a livello italiano e internazionale. L’obiettivo è diffondere il grande patrimonio agroalimentare dell’isola che ha una storia e una tradizione straordinaria. Nel corso di quest’anno saremo in prima fila nel raccontare le radici gastronomiche della Sicilia mettendo al centro le grandi eccellenze presenti sui territori». Giuseppa Mistretta, Commissario straordinario dell’Irvo, aggiunge: «Siamo da sempre impegnati nella valorizzazione delle produzioni agricole regionali: l’Irvo gioca un ruolo chiave nel sostenere non solo le radici e la cultura che rendono il nostro olio extravergine d’oliva così speciale, ma anche l’innovazione che permette di proiettare i nostri prodotti sui mercati internazionali. Si tratta di un’occasione preziosa per rafforzare la visibilità dell’oro verde siciliano, consolidare il suo posizionamento come prodotto di alta qualità e favorire la crescita sostenibile del territorio».

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3 marzo 2025



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