Italia al centro degli investimenti dell’Enpam – Fondazione Enpam

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Una riforma della medicina generale che preveda il passaggio dei medici di famiglia a un rapporto di dipendenza con il servizio sanitario metterebbe a rischio la tenuta dell’Enpam. È stato questo l’allarme lanciato dal presidente Alberto Oliveti in uno dei passaggi che hanno avuto più risalto della sua audizione dello scorso 27 febbraio nella Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.

 

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DIPENDENZA

L’audizione rientra nell’ambito di un’indagine conoscitiva che la Commissione bicamerale sta facendo sugli investimenti finanziari e sulla composizione del patrimonio degli enti previdenziali e dei fondi pensione. Rispondendo a una domanda della senatrice Susanna Camusso, Oliveti ha evidenziato, in caso di passaggio alla dipendenza dei medici di famiglia, il rischio “di perdere circa il 40% dei contributi, dato che il peso della contribuzione di questi professionisti convenzionati è di 1,8 miliardi sui circa 3,7 totali dell’Enpam”.

D’altro canto, la senatrice Maria Cristina Cantù ha espresso apprezzamento per il progetto innovativo di Enpam sulle Case di comunità spoke, evidenziandone la rilevanza strategica nel rafforzamento della rete di prevenzione e della medicina territoriale. Ha sottolineato come questa iniziativa si inserisca in una logica di investimento sui giovani, attraverso modelli di potenziamento delle cure primarie pediatriche che siano praticabili e sostenibili nel lungo periodo. Ha inoltre evidenziato la coerenza del progetto con le soluzioni previste nei disegni di legge 227 e 1153, che mirano a garantire tutte le attività necessarie alla presa in carico dei pazienti, evitando ospedalizzazioni non necessarie e promuovendo una reale integrazione tra ospedale e territorio.

 

MEZZO MILIONE DI PERSONE

Nel corso dell’audizione con la Bicamerale, guidata dal presidente Alberto Bagnai, Oliveti ha ricordato innanzitutto che l’Enpam “serve una platea di oltre mezzo milione di persone: più di 365.000 iscritti, tra medici e dentisti in attività, e circa 7.700 studenti prossimi alla laurea con copertura facoltativa, oltre a 180.000 pensionati, un quarto dei quali familiari superstiti di medici e dentisti, come vedove e orfani”. E che, al 31 dicembre scorso, l’ammontare del patrimonio della Cassa, a valori di mercato era pari a 27,86 miliardi di euro.

 

IL PORTAFOGLIO

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Il presidente Oliveti ha poi spiegato che la Fondazione Enpam investe il proprio portafoglio patrimoniale strutturandolo in due segmenti: un Portafoglio di copertura delle passività (Pcp), che garantisce la solvibilità con investimenti idonei a generare flussi adeguati a coprire le prestazioni dovute a certe scadenze, e un Portafoglio di performance (Pp), che realizza rendimenti finanziari per garantire la sostenibilità nel lungo termine.

 

INVESTIMENTI: TANTA ITALIA

La localizzazione geografica del totale delle attività, a valori di mercato al 31 dicembre 2024, risultava per 46 per cento in Italia, 15,4 per cento nel resto d’Europa, 23,9 per cento Usa e per il 14,7 per cento nel resto del mondo.

Si noti che, in valore assoluto, Enpam detiene in Italia complessivamente 12,82 miliardi di euro (su 27,86 totali), di cui circa 3 miliardi di euro in titoli di Stato italiani e circa 2 miliardi di euro in azioni di società quotate italiane.

Nel complesso la composizione del patrimonio Enpam investito, a fine anno risultava composto da titoli di debito 37,7 per cento (24,7% titoli di Stato e 13% altri titoli quotati); titoli di capitale 12,3 per cento (10,8% quotati e 1,5% non quotati); Oicr 47,4 per cento (15,8% Oicvm, 19,5% fondi immobiliari, 12,1% Fia mobiliari); polizze assicurative 0,8 per cento. I depositi ammontano all’1,3 per cento mentre gli immobili posseduti direttamente sono limitati allo 0,4 per cento (0,2% immobili strumentali e 0,2% immobili non strumentali). Le percentuali sono indicate sempre a valori di mercato al 31 dicembre 2024.

 

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SPINTA ALL’ECONOMIA REALE

La Fondazione Enpam, ha evidenziato ancora il presidente Oliveti, a partire dal 2014 ha iniziato un programma di investimenti con un focus specifico verso l’Italia sia nei comparti private equity e private debt sia nel comparto venture capital con un investimento di 150 milioni di euro in un fondo italiano focalizzato sul settore salute. Una società di questo fondo ha potuto sviluppare nuove immunoterapie per pazienti oncologici ottenendo dal settore farmaceutico un round di finanziamento per 240 milioni di euro.

La Fondazione ha proseguito nel corso degli ultimi anni con l’implementazione di programmi di private market, che si confermano come importanti contributori alla crescita dell’economia reale italiana grazie a 1,9 miliardi di euro sottoscritti (con un focus verso il mercato italiano di oltre il 30% sul totale sottoscritto). Tali risorse sono già state investite per oltre 1 miliardo mentre sono ancora a disposizione per investimenti oltre 850 milioni.

 

IMMOBILI E INFRASTRUTTURE

Per quanto concerne invece gli investimenti in beni reali, Oliveti ha spiegato che essi ammontano a 6,27 miliardi di euro, pari al 22,5% del patrimonio investito. Dopo un processo di dismissione del portafoglio immobiliare diretto, Enpam ha attivato una gestione quasi interamente indiretta attraverso 24 fondi immobiliari (5,56 miliardi) e 12 fondi infrastrutturali (712 milioni).

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TASSE

Da notare che, dal 2012 al 2024, la gestione patrimoniale della Fondazione ha generato 6,4 miliardi di proventi di bilancio, con 1,8 miliardi versati in tasse. Il patrimonio netto contabile è cresciuto da 12,5 a quasi 28 miliardi di euro (stima a fine 2024).

 

SOSTENIBILITÀ ESG

In conclusione, il presidente Oliveti ha voluto ricordare anche che l’Enpam valuta i propri investimenti in base a criteri ambientali, sociali e di governance (Esg). A questo proposito, la Fondazione ha sviluppato l’Enpam Sustainable Rating (Esr) per valutare gli aspetti Esg del portafoglio.

L’indice è stato applicato dapprima al portafoglio delle obbligazioni e delle azioni quotate, contribuendo a una riduzione del 57% dell’impronta di anidride carbonica del portafoglio rispetto a quando il monitoraggio è iniziato.

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La valutazione viene svolta in maniera differenziata rispetto ai mercati di cui si tratta: ad esempio riguardo ai mercati sviluppati, per il mandato azionario globale è stato definito un benchmark caratterizzato sul contrasto al cambiamento climatico, mentre per i paesi emergenti viene seguito un approccio “best in class”: vengono cioè selezionate le aziende con rating Esg più elevato in ciascun settore, escludendo le società coinvolte in gravi controversie.

Nel 2024 l’Enpam ha avviato l’estensione dell’indice di sostenibilità Esr anche ai private market.



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