Si è svolta lunedì 24 febbraio presso la biblioteca del consiglio regionale del Molise l’audizione dei rappresentanti di Legambiente, presenti Andrea De Marco ed Antonio Nicoletti, rispettivamente presidente del comitato regionale e responsabile nazionale aree protette dell’associazione, in merito all’iter istitutivo del Parco Nazionale del Matese. L’incontro, convocato dal presidente del consiglio regionale Quintino Pallante in seguito alla richiesta di Legambiente, ha visto la partecipazione dei consiglieri regionali Roberto Di Baggio, Micaela Fanelli, Alessandra Salvatore, Vittorino Facciolla, Angelo Primiani, Roberto Gravina, Massimo Romano e Nicola Cavaliere, e ha permesso di ribadire le diverse posizioni sul Parco nazionale del Matese, aggiornare i partecipanti sull’iter istitutivo dell’area protetta attesa da oltre 30 anni e chiarire l’impegno assunto dalla Regione Molise alla luce dell’incontro svolto presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica lo scorso mese di cui la stessa Regione è stata principale promotrice.
“Il nostro ringraziamento al presidente Pallante, al consigliere delegato all’ambiente Di Baggio e ai consiglieri regionali presenti per la disponibilità e l’interesse verso quello che è un tema importantissimo per il Molise, non solamente per il Matese – ha dichiarato Andrea De Marco – Crediamo che sia arrivato il momento di concludere l’iter facendo le cose per bene, rimuovendo dal percorso di istituzione gli ultimi ostacoli che potrebbero poi compromettere la nascita di un’area protetta in grado di promuovere lo sviluppo del territorio, non di vincolarlo solamente. Per questo – continua De Marco – abbiamo illustrato ai presenti alcune migliorie da condividere con la struttura tecnica della regione al fine di migliorare la zonizzazione del Parco andando incontro ad alcune esigenze emerse dopo la presentazione ai comuni della perimetrazione, della zonizzazione e delle misure provvisorie di salvaguardia”.
L’associazione inoltre risponde a coloro i quali stanno cercando di boicottare la nascita del parco infondendo nella popolazione paure e cavalcando fake news. “In oltre 100 anni di esperienza i Parchi nazionali italiani non hanno portato alla chiusura di nessuna azienda e nessuna impresa è stata costretta con la forza a continuare a operare sul territorio protetto, anzi le oltre 300mila imprese censite nelle aree protette italiane hanno potuto sfruttare tutti i vantaggi offerti da un ambiente sano e dalle opportunità finanziarie garantite per le are protette. Gli unici a temere l’istituzione del Parco sono coloro che pensano di utilizzare il territorio e le risorse naturali della collettività a fini personali – ha dichiarato Antonio Nicoletti – e puntano a creare confusione alimentando fake news nell’opinione pubblica e tra i cittadini matesini. È giusto ascoltare le preoccupazioni di chi vive e opera in quel territorio, ed è opportuno sfatare tutti i dubbi con informazioni corrette come anche noi abbiamo fatto in tutti questi anni. Ma le legittime richieste di chiarimento sono cosa diversa dalle pretese avanzate da quei pochi che contestano il Paro nazionale del Matese solo per continuare a infrangere le regole e che operano a discapito della maggioranza delle imprese che le stesse regole le rispettano e contro gli interessi dei molisani che vogliono il Parco.
Il riferimento è a chi sta distribuendo paura e preoccupazioni intervenendo in qualsiasi dibattito sul tema con l’obiettivo di bloccare la nascita del Parco nazionale del Matese per contrastare le politiche di protezione ambientale. “Gli allevatori, gli agricoltori, i boscaioli, i raccoglitori di funghi e tartufi, gli operatori turistici e chi vive e opera nel territorio rispettando le regole proposte dal Parco nazionale non avranno nessun problema a continuare con le loro attività legittime – continua Nicoletti – perché il Parco non aggiungerà nessun’altra regola a quelle già vigneti nel territorio sulla base delle direttive comunitarie, le normative regionali e quelle urbanistiche comunali. Come avviene in tutta Italia fin dal 1991, anche nel Matese saranno rispettate le stesse regole vigenti in tutti gli altri Parchi nazionali e che derivano dall’applicazione della legge 394 che, ad esempio, garantisce di usufruire di misure ad hoc quali ad esempio indennizzi per i danni da fauna più rapidi rispetto a quelli delle aziende che stanno fuori dal parco, promozione dei prodotti agricoli con il marchio del parco e tutte le azioni individuate nelle misure di salvaguardia. Perciò, se in nessun altro Parco nazionale i cittadini e le imprese non sono stati ridotti alla fame, perché continuare a perdere tempo con chi contesta il Parco nazionale solo perché non intende rispettare nessuna regola attuale o futura e continuare a rapinare tutti i molisani dei loro beni naturali.”
MATESE FINALMENTE PARCO!
BASTA FAKE NEWS CONTRO IL PARCO NAZIONALE
Legambiente già in passato con la campagna #bastafakenews per il Parco Nazionale del Matese rispose ai dubbi dei cittadini sul parco smontando punto per punto le tante falsità che circolavano sull’area protetta. Ancora oggi, purtroppo, è necessario, fare chiarezza in considerazione di quanto circolato sulla stampa e nonostante siano pubbliche e consultabili le Misure di salvaguardia da applicare alle diverse zone dell’istituendo Parco Nazionale prodotte dal Ministero sulla base della legge 394/91 e vigenti in tutti gli altri Parchi nazionali. Per tali ragioni con questa nota stampa, pensiamo sia opportuno rispondere ad alcuni quesiti per fare chiarezza e fornire informazioni corrette anche per sfatare le leggende e le fake news che fin troppe circolano.
In sostanza, continuiamo a fare noi di Legambiente quello che le due Regioni dovrebbero fare, anche perché hanno ottenuto dei finanziamenti del Ministero, ma non fanno alimentando incertezze e poca trasparenza sul futuro del territorio matesino.
Nel Parco nazionale del Matese tutte le attività saranno sottoposte ad autorizzazione?
Se si escludono le attività vietate (es. la caccia o l’apertura di cave) e quelle che possono compromettere il territorio (es. prevelare materiale geologico), tutte le altre attività ordinarie già consentite (es. agricoltura, allevamento, gestione boschiva, fruizione e manutenzione del territorio, etc..) sono libere e non necessitano di nessuna autorizzazione.
Non è perciò necessaria nessuna autorizzazione preventiva del Parco o richiedere la Valutazione di incidenza ambientale (VInCA) per coltivare l’orto ed arare i campi, tagliare l’erba e gestire il bosco, praticare l’allevamento e il pascolo, perché queste attività sono già regolate da norme, pratiche e consuetudini locali che valgono sia fuori che dentro i confini di un Parco.
L’Ente parco, invece, dovrà autorizzare gli interventi di rilevante trasformazione del territorio (es. Piani urbanistici, manutenzione ordinaria degli impianti a fune, delle pale eoliche) ed esprimere il parere vincolante per gli interventi e le opere da realizzare nei siti della Rete Natura 2000.
Nel Parco nazionale del Matese non sarà più possibile costruire o ristrutturare?
Fino alla approvazione del Piano del Parco, nei comuni del Matese mantengono efficacia le previsioni contenute negli strumenti urbanistici comunali vigenti e le prescrizioni delle valutazioni d’incidenza regionali unicamente in relazione alle aree produttive, ai servizi ed attrezzature d’uso pubblico ed impianti pubblici e privati di interesse urbano ed agli impianti tecnologici.
Come già avviene negli altri Parchi nazionali, anche per il Matese non ci sarà nessuna limitazione per i Piani urbanistici vigenti e le attività edilizie saranno regolate dalle Misure provvisorie di salvaguardia secondo le diverse Zone del territorio del Parco.
Saranno invece sottoposti ad autorizzazione dell’Ente Parco i nuovi strumenti urbanistici e quelli non ancora approvati definitivamente e le eventuali varianti ai piani vigenti, i piani attuativi degli strumenti urbanistici vigenti non definitivamente approvati, e quelli per i quali non sono stati avviati i lavori per la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria o di singoli insediamenti.
Nel Parco nazionale del Matese sarà possibile raccogliere la legna dei boschi?
Le attività boschive continueranno a essere esercitate senza ulteriori vincoli rispetto alle normative vigenti e, come già accade oggi, la competenza sulle autorizzazioni al taglio boschivo sono in capo alle due Regioni. E’ consentito, oltre all’inalienabile diritto di godimento degli usi civici sul diritto di legnatico delle popolazioni residenti, l’esecuzione dei Piani di Assestamento Forestale (PAF) dei singoli comuni già autorizzati nel rispetto della normativa vigente, e gli interventi necessari alla prevenzione degli incendi e per pubblica incolumità. La normativa del Parco regola le attività forestali nel rispetto delle leggi regionali e le uniche limitazioni alle attività forestali sono riferite alle zone del Parco a tutela integrale. L’Ente parco autorizza i Piani Forestali e gli interventi selvicolturali tendenti a favorire il mantenimento e il ripristino dei boschi e, sulla base di intese con le Regioni, può garantire procedure autorizzatorie più veloci attraverso la creazione di uno sportello unico autorizzativo.
Nel Parco Nazionale del Matese si potranno raccogliere funghi e tartufi?
Nel rispetto delle vigenti normative degli usi civici e delle consuetudini locali continueranno ad essere consentite la raccolta di funghi, dei tartufi e di altri prodotti del sottobosco. Per la raccolta di questi prodotti valgono le leggi nazionali e regionali e, per regolamentare meglio la raccolta, il Parco nazionale potrà sostenere gli operatori professionali locali, autorizzando l’uso del marchio di qualità per la commercializzazione dei prodotti, e sostenendo la formazione degli operatori e di chi fa la raccolta per hobby.
Nel Parco Nazionale del Matese sarà possibile il pascolo e l’attività zootecnica?
Il pascolo è consentito nel rispetto delle vigenti normative degli usi civici e delle consuetudini locali, e la normativa del Parco per le attività di allevamento e pascolo rispecchia le regole già vigenti e, dunque, senza nessuna limitazione, nel territorio del Parco è garantito il transito dei mezzi di servizio e quelli accessori alle attività agro-silvo-pastorali o di altre attività esistenti, mentre specifiche restrizioni al transito dei mezzi saranno eventualmente stabilite dall’Ente parco in funzione della necessità di tutelare sistemi naturali e/o specie animali e vegetali.
L’Ente parco può sostenere le produzioni zootecniche e le attività pastorali tradizionali del Matese autorizzando le aziende e gli allevatori all’uso del marchio di qualità, valorizzare le tradizioni pastorali locali anche attraverso il recupero della rete dei tratturi e la pratica della transumanza, attuare interventi migliorativi di recupero dei pascoli e dei prati stabili.
Nel Parco nazionale del Matese la fauna selvatica farà aumentare i conflitti con gli agricoltori e gli allevatori?
La caccia è l’unica attività vietata nei Parchi nazionali, mentre sono consentiti prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi necessari per ricomporre squilibri ecologici accertati dall’Ente Parco. La normativa del Parco stabilisce il controllo della fauna selvatica e la tutela delle specie protette, favorisce l’adozione di misure efficaci per contenere le predazioni e garantisce il risarcimento dei danni provocati dalla fauna agli allevatori e agricoltori. Gli interventi per il contenimento della fauna selvatica tengono conto degli obiettivi di conservazione e delle Linee Guida redatte da ISPRA, e saranno esclusivamente rivolti alla fauna problematica e alle specie aliene invasive (es. cinghiali) ed effettuati utilizzando solo personale formato, munizioni atossiche e tecniche che minimizzano il disturbo ambientale, dando preferenza all’attività di cattura, e saranno possibili in tutto il territorio del Parco (Zona 1, 2 e 3).
Nel Parco nazionale del Matese si potrà effettuare il campeggio e le attività turistiche
Il campeggio temporaneo è appositamente autorizzato in base alla normativa vigente in tutto il territorio, mentre è vietato il campeggio libero effettuato al di fuori delle aree a tale scopo e appositamente attrezzate. Il Parco garantisce e assicura la promozione e la fruibilità del territorio e le attività ricreative compatibili, la valorizzazione dei siti di notevole interesse paesaggistico, naturalistico, ambientale, con particolare attenzione al turismo e alle attività agro – silvo pastorali e alle tradizioni locali.
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